Perché mi sta seguendo, non lo conosco, non so chi è e non so cosa vuole, anzi, quello si può intuire dagli sguardi che mi lanciava, solo non capisco come mai me.
Sono riuscito ad arrivare al dormitorio senza problemi dato che il campus era pieno di studenti che stavano cambiando classe, solo che ora i corridoi sono vuoti e sento che mi sta ancora seguendo, arrivo all'ala Nord e inizio a cercare la stanza 139, non so di chi sia la camera ma spero qualcuno che mi aiuti.
-Fermati bastardo.-
Lo sento che continua a urlarmi contro ma io continuo ad andare avanti, ormai stiamo correndo e io sto rallentando sempre di più dato che ho poca resistenza, sembriamo il gatto e il topo.
Faccio le scale due a due e sento i polmoni bruciare, la schiena mi fa male e vorrei soltanto buttarmi a terra, odio il fatto di non poter fare attività fisica per colpa della scogliosi acuta che mi ritrovo, a quest'ora sarei già arrivato nella stanza.
Arrivo al piano giusto e svolto in un corridoio a caso, inizio a giare in torno per trovare la stanza, Akio continua a gridarmi contro ma io non lo ascolto più, ormai il mio obbiettivo è solo trovare quella maledetta camera.
Finalmente la vedo e appena sto per mussare una mano mi blocca e mi fa scontrare contro il muro davanti alla porta, prende i miei polsi con una mano e me li blocca sopra la testa, caccio un urlo appena si appoggia con il corpo contro il mio.-Non ti conviene gridare puttana.-
-Come ti permetti stronzo?-
Con la coda dell'occhio vedo la porta che si apre e ne esce Myo con un volto incazzato, mi fa paura quasi, non è lo stesso sguardo della scorsa volta ora sembra furioso per davvero.
-Ti conviene lasciarlo ora se non te ne vuoi pentire.-
Scandisce bene le parole e parla con voce bassa ed estremamente lenta, si sta controllando appena e non capisco perché si comporti così, lui non mi sopporta e ci siamo insultati anche pesantemente la prima volta che ci siamo visti.
-Myo, lo sapevo che questa troia era già stata usata.-
Mi lascia di colpo e io mi sbilancio accasciandomi sulle ginocchia, sento la schiena bruciare e questo non va bene, non va bene per niente.
Mi guarda un'ultima volta con uno sguardo malizioso e poi se ne va, Myo si avvicina a me e mettendosi in ginocchio mi rivolge un sorriso sincero.-Stai bene? Ti ha fatto qualcosa?-
Non sto capendo niente, perché ora si comporta così?
-No, non mi ha fatto niente.-
Si alza e mi porge la mano che io prontamente prendo, provo ad alzarmi però una fitta di dolore mi fa piegare in due.
-Che succede?-
-La schiena, mi fa male.-
-Ti aiuto.-
Mi prende in braccio e mi porta dentro la sua stanza facendomi poi distendere sul suo letto.
Lo guardo con un sopracciglio alzato e inizio a parlare.-Perché mi hai aiutato? Perché mi stai trattando come se fossimo amici e perché eri così tanto incazzato prima?-
-Per quanto ti sembri impossibile tu mi stai simpatico, l'altra volta mi sono divertito con te, di solito nessuno ha il coraggio di risponderci indietro e invece tu non hai esitato, in più Natsu mi ha chiesto di proteggerti da Akio quando lui non c'è.-
-Come faceva a sapere che quel tipo mi stava parlando e perché sapeva già che Akio mi avrebbe infastidito?-
-Continui a fare domande a raffica, sei proprio una macchinetta.-
Ridacchia a questa sua affermazione ma subito dopo torna serio.
-E'da u po' che Akio dice che vuole portarti a letto e se lui ha deciso così è intenzionato a portare a termine questo suo obbiettivo sia con le buone che con le cattive maniere, lo conosciamo da molto e sappiamo che ha già fatto cose del genere. Natsu sa che eri con lui perché gliel'ha detto Eliza.-
-Ma lei non vi odiava?.-
Fa una risatina e poi mi guarda come se fossi scemo.
-Eliza è sua sorella.-
-Cosa? Ma lei non me lo ha detto, Mary ti odia a morte e pensavo che anche lei vi odiasse.-
Fa una smorfia addolorata e poi mi guarda con uno sguardo malinconico, non sembra neanche più lui.
-Eliza non ci odia ma come hai detto, Mary si, ho fatto un'enorme cazzata con lei e Eli lo sa, per questo preferisce stare con lei che con noi. Con Natsu ha un bel rapporto, sono molto uniti però non lo danno a vedere, in fatti quasi nessuno sa che sono fratelli.-
Sto per rispondere quando il mio cellulare inizia a suonare, guardo chi mi sta chiamando e vedo che è uno sconosciuto, so già chi è anche se non è salvato.
-Pronto?-
-Stai bene? Ti ha fatto qualcosa? Giuro che se ti ha anche solo sfiorato io lo ammazzo.-
-Non ti sembra di esagerare? Sono sano e salvo nella stanza di Myo e no non mi neanche toccato, quindi smettila di fare la mamma chioccia e torna ad allenarti.-
-Non mi sto comportando da mamma chioccia, mi sto soltanto preoccupando per qualcosa di mio.-
-Io non sono di nessuno.-
-Ed è qui che ti sbagli piccolo Michael, tu sei mio.-
Non mi lascia neanche rispondere che mi chiude il telefono in faccia.
Ripenso alle sue parole e il mio cuore inizia a battere più forte, è inutile negarlo, l'effetto che mi fa lui non me lo farebbe nessun'altro.
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New life in T.
RomanceMichael, ragazzo di appena 17 anni, vive a Los Angeles nella mega villa del padre multi milionario, gira con brutte compagnie e si caccia sempre nei guai, per questo, dopo l'ennesima bravata di Mic il padre deciderà di mandarlo in un college privato...