Non sono mai stata molto con mio padre perché lavora in un azienda di marketing e a causa di questo lavoro è sempre in viaggio. Infatti la mia famiglia è abituata a stare senza di lui. Io e la mia sorella gemella siamo cresciute solo con mia madre fino all'età di sette anni e questo ci ha portate all'odio che ora proviamo per lui, per noi oramai un estraneo.
Sin da quando ero piccola sentivo i miei genitori litigare perché nella famiglia non ci sostenevano l'un l'altro e tutti i giorni era la stessa storia.
Un venerdì sera, dopo essere tornata dalla scuola ho visto i miei genitori seduti davanti al tavolo che noi chiamiamo "tavolo delle decisioni importanti" con una faccia cupa.
Mi inizio a preoccupare, so che non devono dire nulla di buono. Mi siedo e insieme aspettiamo mia sorella; quando arriva i miei genitori ci dicono che hanno bisogno di separarsi per un po' ed hanno in mente di divorziare.
Io e mia sorella Michelle sapevamo della loro situazione ma rimaniamo stupite.
Ma quello che dissero dopo... Mio padre voleva che io andassi a vivere con lui a Los Angeles e che non ritornassi mai più a Buenos Aires per rivedere mia madre, mia sorella e i miei amici.Mi sono alzata in lacrime e chiusa in camera. <Tutto quello che ho costruito in quindici anni va in frantumi così> pensai <e tutti i miei amici, il mio migliore amico Lucas,li dovrò lasciare, non posso>.
Mi siedo sul letto, per un po' guardo il vuoto, apro e chiudo gli occhi per capire se quello che sta succedendo è vero ma niente, questa è la realtà e non posso fare nulla.
Ribollendo di rabbia mi alzo dal letto e vado dai miei.
<Non potete rovinarmi la vita così, e tu papà non pensi a me, non mi conosci, non mi puoi conoscere se non hai mai fatto veramente parte della mia vita, non puoi prendere una decisione così importante> dico <sai che io e Michelle stiamo sempre insieme e tu vuoi separarci?>
Mio padre mi guarda, senza dire niente. Dopo un po' si alza, <devo andare, ho una cosa di lavoro da finire>.
Evidentemente ci era rimasto male ma quello che ho detto lo pensavo veramente quindi non avevo nulla per cui sentirmi in colpa.
Torno in camera, mi sdraio sul letto e prendo il computer. Faccio una videochiamata Skype a Lucas per dargli la brutta notizia, riprovo più volte ma non risponde. So che è successo qualcosa perché risponde sempre.
Decido di andare a casa sua. Prima di uscire guardo il tempo, piove a dirotto, si sente il rimbombo dei tuoni e i lampi illuminano tutta la stanza.
<questo non ci voleva> mi dico tra me e me.Apro l'armadio, prendo una delle mie felpe oversize e l'ombrello. Quando arrivo a casa di Lucas, suono al campanello. Ad aprirmi è sua madre che mi dice che sta chiuso in camera sua e non vuole nessuno intorno. Cerco in tutti i modi di entrare e alla fine ci riesco.
Busso alla porta della sua camera, quella camera dove abbiamo passato i momenti più importanti della nostra vita insieme, da quando eravamo piccoli ad ora, che abbiamo ormai quindici anni. E non posso immaginare che ora il mio amico stia lì, dietro la porta a soffrire per un motivo a me ancora sconosciuto, non lo posso sopportare.
Entro e vedo Lucas sdraiato sul letto, gli occhi rossi, le guance rigate dalle lacrime e quel sorriso che gli ho sempre invidiato...ormai svanito.
<So che si sente con una ragazza, forse è per questo che sta male> pensai.Entro. <Luk che succede?>dico io
<Oggi a scuola ho avuto una discussione con Camila e non vuole più saperne di me>
Cerco di consolarlo ma nulla.
Mi sdraio accanto a lui.
<Luk ti devo dire una cosa> dico<Spero sia una buona notizia,oggi non ce la faccio proprio>
<Ehm...>dissi schiarendomi la voce
<Okay,ho già capito> dice lui
<Luk io questa notizia non l'ho presa per niente bene ma tu la devi sapere per forza>, < i miei si separano e mio padre vuole che io vada a vivere con lui a Los Angeles>
Lucas si alza di scatto, mi guarda negli occhi, sbalordito.
<No, non può essere vero, siamo migliori amici da anni, non sono pronto a dirti addio> dice Lucas
<Lo so è difficile per tutti e due ma non è un addio, ci potremo sentire in videochiamata>
<Lo sai anche tu che non è la stessa cosa Mad>
<Luk io non ce la faccio a lasciarti, a lasciare la mia famiglia e i miei amici, non ti posso lasciare se stai così male>
<Allora non farlo!>
<Non posso>
<Madison sei solo un egoista, pensavo fossi diversa>
<Lucas non è colpa mia>
<Basta, vattene>
Me ne vado piangendo. "Pensavo mi avesse capito invece pensa che sia un egoista", pensai
Arrivata a casa mi chiudo in camera, inizio a preparare le valigie.
Mia madre mi porta la cena ma non riesco neanche a guardarla, mi nascondo per non farle vedere le lacrime, gli occhi gonfi.
Ma non so con quale forza innaturale, mia madre, dietro di me, se ne accorge.<Che c'è piccola?>
<Mamma vai via, ho litigato con Lucas>
Mia madre se ne va ed io dopo aver finito di fare la valigia affogo la testa nel cuscino e mi metto rannicchiata sotto le coperte sapendo quel che mi aspetta la mattina dopo.
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Tra le tue braccia
RomanceMadison è una ragazza tranquilla ed estroversa. Vive a Buenos Aires, è felice della sua vita e non si sarebbe aspettata di certo che cambiasse da un momento all'altro. Dopo la separazione dei suoi genitori il padre, con cui non è in buoni rapporti...