Un'angelo nel giardino (larry stylinson, Mpreg)

6

Pov's Louis

Mi svegliai su un letto a me sconosciuto. Preoccupato mi alzai di colpo, svegliando anche il ragazzo al mio fianco.
-Che succede?- disse agitato.
Poi mi ricordai di quello che era successo ieri, abbassai la testa imbarazzato.

-Dai Lou, non fare quella faccia. È passato ormai-
-Ma le persone parleranno di quello che ho provato a fare-
-Non ne sarei tanto sicuro-
-Che intendi?-
-Ah no niente, lascia stare. Facciamo colazione, ti vanno bene i pancake? Li facciamo insieme, se vuoi-
-Certo-
E ci mettemmo a lavoro.

Devo ammetterlo, con Harry mi sentivo bene, come se i miei problemi sparissero.

Una volta pronto, ci sedemmo a tavola a fare colazione.
-Harry non ti avevo mai visto prima d'ora. Sei nuovo in città?-
-Mi sono trasferito da poco, prima abitavo a Londra. Tu Louis sei nato qui?-
-Sì, ma sono metà inglese e metà irlandese. Sono inglese da parte di mamma. Lei si era trasferita qui per lavoro ed incontrò mio padre. Si innamorarono e sono nato io e le mie sorelle-
-È una cosa bella. Però si vede che quando parli della tua famiglia, sei triste. Sfogati con me Louis-
-Ti conosco poco-
-A volte sfogarsi con un'estraneo fa bene. E poi ti ho salvato la vita, un po' me lo devi- disse facendomi l'occhiolino.

-D'accordo. Prima devo dirti un'altra cosa, io...io...sono gay-
-Bhè? Continua. Non sono omofobo, anche perchè avrei preso in giro, Liam e Zayn-
-Giusto. Comunque quando lo dissi ai miei, mia madre la prese bene, tranne mio padre. Continuava a dirmi che ero stato un'errore, che gli era nato un'effemminato, un lurido frocio che infangava il nome della famiglia. Mia madre mi difese, ma senza successo. Io andai via di casa, mi tenni in contatto solo con le mie sorelle. Poi mi dissero che i nostri genitori, avevano divorziato e che potevo ritornare a casa. Lo feci, ma dopo tre anni mia madre si ammalò di leucemia, purtroppo dopo varie cure non ce la fece-

-Mi dispiace Louis, dev'essere stata dura-
-Altro che, mia madre era la mia migliore amica, parlavo sempre con lei. Riprendendo il discorso di prima, dopo la morte della mamma, mio padre ritornò volendo la custodia delle mie sorelle. Per fortuna i miei nonni materni si trasferirono a Dublino, per occuparsi di noi. Ma quell'uomo non demordeva, una volta mi diede un pugno, facendomi quasi svenire. Chiamammo la polizia, che lo fece finire in galera, lo è tutt'ora-
-Però c'è un ma, vero?-
-Esatto. Mia sorella Fèlicitè, è morta anche lei. Aveva cominciato a drogarsi, sicuramente per tutto quello che era successo. Non mi ero accorto di nulla- cominciai a piangere.

-Lei...lei si drogava praticamente sotto ai miei occhi, io n non mi ero accorto di niente. Sono un coglione, se me ne fossi accorto, a almeno lei si sarebbe salvata. Non s sono riuscito nè a salvare mia madre, nè la mia sorellina. A aveva appena 18 anni. Sono un fallito, mio padre aveva ragione. Sono solo un f frocio d di merda-

Ormai stavo piangendo, peggio di un bambino. All'improvviso sentii Harry abbracciarmi forte, mi aggrappai a lui.
-Ora basta Lou, non devi darti la colpa della loro morte. Si vede che doveva andare così. Ma tu e le tue sorelle siete fortissimi, ne avete passate tante, ma nonostante tutto, vi volete ancora bene e siete molto uniti. Questo è l'importante-

Alzai lo sguardo, le sue mani erano a coppa sulle mie guance, trasmettendomi un calore che non avevo mai sentito. Poi come scottatti, ci allontanammo.

-Ehm che ne dici di fare un giro?-
-Harry dove vuoi andare?-
-Decidi tu, tanto è domenica possiamo anche allontanarci dal centro-
-Vorrei andare a Glendalough Lake. Ci andavamo con mamma a fare i picnic. Non ci sono più andato, dopo la sua morte-
-Perfetto allora prepariamo il pranzo, perchè oggi faremo un sfarzoso picnic-

Le sue parole mi fecero felice ed il cuore, cominciò a battete velocemente.