capitolo otto

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Pain gets hard, but now you're here and I don't feel a thing

Svegliarsi nel letto di Louis, con i vestiti di Louis addosso e la testa di Louis così vicina alla sua, diventò la nuova cosa preferita di Harry.

Non si mosse per non svegliarlo, sembrava un angelo mentre dormiva, aveva le guance arrossate e la bocca leggermente aperta. Harry lo ammirò per qualche secondo senza muoversi, non voleva sembrare inquietante, quindi distolse lo sguardo dopo un po'. Ma non poté trattenersi da sfiorare con un dito i capelli di Louis, si avvolsero delicatamente attorno al suo indice, e avrebbe voluto toccare ogni parte del suo viso, ma non lo fece. Sarebbe stato inquietante.

Si guardò intorno di nuovo, ora che c'era luce nella stanza potè vedere che in realtà le pareti erano di un azzurro molto chiaro, non si stupì di aver pensato fossero bianche la sera prima. Ma la cosa che gli piacque di più fu il profumo. Non sapeva se fossero le lenzuola, o i capelli di Louis, o se fosse proprio il profumo della stanza in generale, ma c'era questo profumo tutt'intorno che Harry trovava buonissimo.

Si concentrò sulle foto della sera prima, e notò una frase scritta in piccolo sopra di esse, un piccolo fogliettino che la sera prima nel buio non aveva visto. 'Omnia vincit amor'. Latino. L'amore vince tutto. Distolse lo sguardo quando il ragazzo sotto di lui si mosse, e sorrise quando Louis strofinò il naso sulla sua spalla prima di staccarsi da lui. "Giorno."

"Hey."

Vedere Louis con i capelli spettinati che gli cadevano sulla fronte, quasi fino agli occhi, fece pensare ad Harry che avrebbe voluto svegliarsi accanto a lui ogni mattina. Louis si stropicciò gli occhi con il dorso della mano prima di tirarsi su a sedere, sembrava un po' spaesato, e in un certo senso anche adorabile.

Non si dissero più di tanto una volta alzati dal letto, si lavarono la faccia insieme e scambiarono qualche parola prima di scendere al piano di sotto per fare colazione. Harry capì cosa intendesse Louis quando diceva che casa sua fosse rumorosa quando arrivarono alla fine delle scale. Gli sembrò di sentire mille voci contemporaneamente appena mise un piede un cucina e venne accolto da un "Harry!" urlato. Daisy e Phoebe gli si attaccarono alle gambe, Harry sorrise salutandole, e per tenersi in equilibrio si appoggiò alla stipite della porta.

"Grazie di aver salutato anche me, ragazze." Louis fece loro la linguaccia prima di appoggiarsi al tavolo della cucina, "Hey Lottie." Una delle due ragazze che Harry aveva visto nella foto in camera di Louis la sera prima smise di versarsi del tè e guardò la scena con sguardo interrogativo.

"Lottie questo è Harry, Harry questa è mia sorella Lottie." A questo seguì uno scambio di strette di mano e sorrisi, e quando Harry si sedette al tavolo della cucina, Phoebe gli si mise in braccio.

"La mamma e Fizzy dove sono?" Louis si girò verso Lottie, ma si rispose da solo quando staccò un bigliettino dal frigo e lo lesse nella sua mente. Ci fu uno scambio di sguardi fra i 2 fratelli più grandi, ad Harry sembrò di star interrompendo qualcosa, quindi decise di girarsi verso Phoebe e Daisy, ma notò comunque l'ultimo sguardo preoccupato che Louis diresse alla sorella prima di versarsi del tè. Louis non beveva mai caffè, Harry l'aveva notato da un po' di tempo, nemmeno alla mattina a scuola quando si fermavano al bar tutti insieme ordinava caffè.

"La mamma ha preso delle brioches stamattina prima di andare via, credo ce ne sia una in più anche per Harry." Lottie indicò con la testa un sacchetto sul tavolo e sorrise ad Harry, che ricambiò il sorriso. Phoebe si alzò dalle sue gambe quando Louis le passò una brioche.

For your eyes only || larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora