𝐏𝐚𝐧𝐢𝐧𝐢 𝐞 𝐏𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐫𝐢

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Intanto, in quel di Londra...

«Louis, sei qui?!» sentii una voce femminile chiamarmi. «Cosa vuoi? Non vedi che sono in pausa?» le dissi, leggermente frustato. Una massa di capelli raccolti fece capolino nella stanza in cui mi trovavo. «Harry ti sta cercando» mi disse la ragazza, sedendosi di fianco a me sul divanetto nero. «Sai per caso cosa vuole? È che sai, starei pranzando» affermai, indicando il panino che tenevo nella mano sinistra. «Ma dai su muoviti, puoi sempre finire il tuo pranzo tra qualche minuto» mi rispose ridendo. «Ragazzi! Dove diavolo siete?» si sentì urlare. «Perché quando ho bisogno di voi sparite sempre?!» continuò la voce. Io e la ragazza ci guardammo per un secondo, e poi scoppiammo a ridere come pazzi. «Ragazzi, voi mi farete impazzire» disse Harry, entrando nella stanza. «Millie ti avevo mandato per cercare Louis, non per fermarti a pranzare con lui» disse ridendo «E ormai è troppo tardi» affermò guardando l'orologio «Ci vediamo oggi pomeriggio dai. Buon pranzo a entrambi e vi prego, non combinate casini» «Caro Harry, non ti garantiamo nulla" dissi, addentanto il mio panino. L'uomo alzò gli occhi al cielo e se ne andò ridendo. «Bene mia cara collega, cosa vuole fare di interessante durante la pausa pranzo di quest'oggi?» chiesi con un tono impostato alla mia amica «Egregio collega, suggerirei di ripassare le battute per le scene di oggi pomeriggio. Lei cosa ne pensa?» mi rispose «Sono d'accordo con lei, signorina Brown» dissi ridendo.
La ragazza si alzò e andò a prendere i copioni poggiati sul tavolo, che si trovava al centro della stanza. «Prima però posso finire il panino, vero?» chiesi ridendo. Lei rise e fece un cenno di si con la testa. Mentre terminavo il mio pranzo, lei aveva iniziato a ripassare le battute delle scene che avremmo dovuto registrare il pomeriggio. Era da quasi un mesetto che lavoravamo a questo film, che sarebbe uscito tra qualche mese.

Non avevo mai visto Millie prima di iniziare a recitare con lei; o meglio, non l'avevo mai vista di persona. Difatti lei era ormai conosciuta in tutto il mondo, grazie a una serie tv nella quale aveva preso parte e nella quale tutt'ora recitava. Mi era capitato di vederla un paio di volte in qualche episodio, visto che a mia sorella piace particolarmente la serie, ma non avrei mai e poi mai pensato di avere la possibilità di recitare con lei. All'inizio mi trovavo un po' a disagio: lei, nonostante la nostra giovane età, è talmente talentuosa e con un futuro sicuro davanti, mentre io mi sentivo inferiore, nonostante pure io avessi preso parte a film e serie tv. Però, dopo neanche pochi giorni sul set, io e Millie siamo diventati ottimi amici, ottimi complici e, ora come ora, posso reputarla una delle mie più care amiche, se non la mia migliore amica.
Finii velocemente il mio panino, presi il mio copione e per un'oretta buona ripassiamo le battute per il pomeriggio.

«Beh che dire, secondo me siamo pronti» «Ne sono convinto, Harry sarà contento e, se ci va bene, gireremo le scene solo una decina di volte» conclusi, buttandomi a peso morto sul divano. «Quanto manca alla fine della pausa?» chiesi «Ancora una mezz'oretta» disse, guardando il suo telefono. «Insta?» mi propose Millie «Ma si dai, tanto per quel che abbiamo da fare» dissi, tirando fuori dallo zaino il mio cellulare.
«Aww guarda che carino questo edit che mi hanno fatto» disse Millie, mostrandomi un video realizzato da una delle sue centinaia di fanpage. Millie era molto adorata dal pubblico, soprattutto dalle ragazze e dai ragazzi giovani come noi. E come biasimarli, era una fantastica persona e, oggettivamente, anche carina: aveva dei capelli mossi marroni (che in quel momento erano raccolti per esigenze sceniche), gli occhi di un marrone intenso e un sorriso che incantava. Era sempre perfetta, sia quando era truccata e vestita elegante, sia quando arrivava sul set di prima mattina, in tuta sportiva e capelli disordinati. Poi lei era una ragazza dal cuore enorme, e aveva la capacità di far sembrare semplice qualsiasi cosa facesse. Chiunque l'avrebbe definita come la ragazza perfetta. Perfetta si, ma non il mio tipo. Diciamo che io ho sempre avuto una passione per le ragazze più complicate ma, solitamente, questa mia preferenza non aveva fatto altro che farmi del male.
«Bell'addormentato, ci sei?» mi chiese la ragazza «Ti sei visto per tre volte di fila quel video» disse, indicandomi lo schermo del mio cellulare «A cosa o a chi stai pensando?». Non so come, ma nel giro di pochi mesi aveva imparato a conoscermi meglio di chiunque altro: capiva quando stavo male, quando ero in ansia, quando ero entusiasta e quando volevo spegnere tutto e concentrami solo su me stesso. "E ora che le dico?" pensai. «Uhm nulla di importante. Stavo solo iniziando a concentrarmi per le scene, tra poco dovrebbe arrivare Harry» le dissi, sperando che non mi facesse ulteriori domande. «Ah ok» mi rispose poco convita. Non mi ero ancora aperto totalmente con lei o meglio, non avevo mai avuto l'occasione di farlo. Non mi sembrava tanto consono spuntare fuori cosi, dal nulla, a raccontarle della mia vita sentimentale. In fondo, la conoscevo da poco. Mentre raccoglievo le mie cose nello zaino sentii bussare alla porta. «Ragazzi è ora! Il signor Bradbeer vi aspetta in scena» ci disse l'assistente di Harry. «Andiamo! Incominciamo questo lungo pomeriggio di riprese» mi disse entusiasta Millie, tirandomi una leggera pacca sulla spalla.

«Vabbè Millie, ci vediamo domani. Buona notte» la salutai «Certo Louis, buona notte anche a te» mi rispose, dirigendosi verso una grande Range Rover nera. Io mi avviai verso la solita macchina che mi portava e veniva a prendere tutti i giorni. «Giornata intensa oggi, signorino Partridge?» mi domandò l'uomo seduto al volante. «Non ne parliamo Francis» dissi, accasciandomi sul sedile «E io e Millie che pensavamo di riuscire a scamparla con una decina di riprese a scena» «Sono sicuro che gli sforzi che lei e la signorina Brown fate siano indispensabili per l'ottima riuscita del film» disse Francis, mettendo in moto la macchina, per dirigersi verso casa. Era ormai tardi notte e sicuramente a casa tutti dormivano. «Senti Francis, non è che per te è un problema fermarti al Burger King più vicino? È che sai com'è, mi è venuta un po' di fame...» «Nessun problema signorino Partridge» mi disse, imboccando la strada per il Burger King più vicino. Durante il tragitto nella macchina regnava un silenzio assoluto: la radio era spenta e nessuno dei due fiatava. Io ero perso nei miei pensieri, cosa che mi capitava spesso dopo una lunga giornata di lavoro. Pensavo spesso a come sarebbe stata la mia vita se non mi fossi mai avvicinato al mondo della recitazione, se non avessi mai scelto di fare questo lavoro. Non fraintendetemi, adoro alla follia il mio lavoro, ma alcune volte mi capita di pensare a come sarebbe stata la mia vita da "ragazzo normale": poter uscire sempre con gli amici, senza aver il problema di "camuffarsi" per magari evitare orde di fan; poter invitare una ragazza ad uscire, senza che le pagine gossip inizino a montare storie su una possibile relazione...
«Signorino Partridge, cosa vuole?» mi disse Francis prima di uscire dall'auto. Ero talmente concentrato su me stesso che non mi ero neanche accorto che fossimo arrivati al Burger King. «Il solito Francis, grazie». Il mio assistente entrò nel negozio, mentre io tirai fuori il mio cellulare. Guardai l'ora. "Beh che dire, il panino di mezzanotte mi mancava" dissi tra me e me, sorridendo. «Vedo che gli è tornato il buon umore. È grazie al panino o a un messaggio che ha ricevuto» mi disse Francis, alludendo al cellulare acceso «Oh no no Francis, tutto merito del panino. Se non fosse per lui ora sarei giù di morale come al solito» gli dissi. «Sicuro di non volerne parlare? È da un po' di sere che la vedo strano» mi disse l'uomo. Reputavo Francis uno dei miei più fedeli amici: aveva qualche anno più di me, e orami lo conoscevo da un paio d'anni. Mio padre aveva preferito trovarmi un assistente giovane, quasi come un migliore amico. Mi ero fin da subito trovato bene con lui, nonostante mi trattasse sempre come se fossi una persona importante, cosa che io odiavo. Gli avevo detto centinaia di volte di chiamarmi per nome ma Francis era così professionale che proprio non ce la faceva. «Sicuro di voler sentire i problemi di un povero diciassettenne?» gli chiesi «Signorino Partridge» mi disse, per poi schiarirsi la voce «O meglio, Louis, con me si può aprire. Sono tutto orecchie» disse, mettendosi comodo sul sedile. «Passeremo molto più del tempo necessario per finire un panino in questo parcheggio, lo sai vero?» gli domandai, ridendo leggermente «Certo Louis. E ora su, dimmi tutto»

🧩spazio autrice🧩
Scusate l'assenza, ma tra vacanze varie e ripensamenti non sono d'uscita ad aggiornare. Devo dire la verità, ho perso in seria considerazione l'idea di eliminare la storia e restare nel mio angolino in questo vasto mondo di wattpad, ma per ora vado avanti...in caso spariró più avanti.
Comunque questo è il nuovo capitolo, spero sia almeno decente:)

Essential Souls - 𝑳𝒐𝒖𝒊𝒔 𝑷𝒂𝒓𝒕𝒓𝒊𝒅𝒈𝒆 [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora