«Mi sembra una ragazza simpatica» dissi a Millie mentre ci stavamo dirigendo dalle truccatrici «Si dai, mi sembra solo un po' troppo timida, non credi?» «Boh potrebbe essere... forse vuole semplicemente tenere la propria vita per sé. In fondo, chi racconterebbe tutta la propria storia a due ragazzi appena conosciuti?» dissi, facendo spallucce «E poi devo ammetterlo, ha un po' l'aria della "ragazza misteriosa"» ammisi alla mia amica. «E tu sei un esperto in questo campo, vero?» mi disse ridendo, tirandomi una pacca sulla spalla. «Smettila» dissi con un sorriso sul volto «Ora concentriamoci sul lavoro che abbiamo da fare» conclusi, sedendomi sulla sedia della truccatrice.
«Ok lo ammetto, sono veramente stanco» dissi, asciugandomi con fare teatrale la fronte «Ma smettila, che stamattina abbiamo girato delle scene abbastanza semplici» «Senti signorina, non è da tutti rischiare di essere buttati giù da un treno» le risposi «E non è da tutti convincere un marchese spocchioso a lanciarsi da esso» mi disse Millie ridendo. Feci il finto offeso, ma poi la sua risata mi contagiò. «Vado a prendere un attimo il cellulare nel camerino. Mi aspetti qui o ti va di accompagnarmi?» le chiesi «Ma si tranquillo, vengo pure con te. Tanto non ho di meglio da fare» mi disse, seguendomi.
Stavamo parlando del più e del meno quando notai Alexia, o meglio Ada, parlare con Harry: sembrava su di giri, come quando si porta un bambino in un negozio pieno zeppo di caramelle. Alla vista di quella scena sorrisi leggermente: sapevo bene cosa significasse vivere il proprio sogno, ed ero contento che lei lo stesse vivendo, anche se non completamente. «Sai, ha passato tutta la mattinata a fissarti» mi disse Millie, risvegliandomi dai miei pensieri. «Come scusa?» «Su dai, non fare il finto tonto, so che hai capito» mi disse, indicando con il capo la ragazza che si trovava a pochi metri da noi. «Sicuramente stai sbagliando» le dissi « E poi ci doveva guardare per forza su, non fare la solita» «Eddai, stavo solo scherzando» mi rispose ridendo. «Però sai, quando sorride diventa ancora più bella» osservò Millie. Mi trovai in difficoltà: la pensavo come Millie, però il doverlo ammettere mi spaventava un po'. Non so neanch'io il perché, ma avevo paura del pensiero che si sarebbe fatta Millie. In fondo, in passato mi ero già trovato in una situazione del genere. «Senti Louis, non sono stupida: so che hai paura che le tue parole vengano cambiate e riportate su giornali scandalistici come in passato». La guardai sbalordito: non le avevo mai raccontato dei miei vecchi problemi con i giornalisti e i gossip, eppure lei lo sapeva. «Non mi guardare così: se devo lavorare con qualcuno prima chiedo in giro» mi disse, sollevando le spalle. «Ma il problema ora non è questo: pensi seriamente che io possa venderti cosi ai giornali? E per di più cosa potrei dire, che hai semplicemente detto che la figlia dell'amico del regista è carina?» mi disse ridendo. «No no, hai capito male, non è che non mi fido di te...» iniziai «E poi dai su, non è che se dici che è carina te la devi per forza sposare!». A quell'affermazione risi così tanto da attirare l'attenzione della ragazza in questione, che ci guardò per un istante e poi tornò a parlare con Harry, spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Era in leggero imbarazzo, e in quella situazione devo ammetterlo, era ancora più carina. «Allora? Che dobbiamo fare? Aspettare che tu finisca di squadrala da testa a piedi o possiamo avvicinarci?» «Andiamo, andiamo...» dissi incamminandomi, lasciando la ragazza qualche metro indietro. Quando Millie fu di fianco a me, a pochi metri da Ada, le toccai leggermente la spalla e le sussurrai all'orecchio «E comunque hai ragione, è davvero carina». Lei mi guardò e rise «Amico mio, ho sempre ragione io».«E quindi quanto resterai qui a Londra?» le domandò Millie. Orami era passata un'oretta dalla fine delle riprese mattutine ed eravamo tutti e tre nel camerino: le due ragazze sedute sul divanetto mentre io in terra, in modo tale da riuscire a vederle in viso. Alexia ci stava raccontando un po' della sua vita in Italia, della scuola che odiava e il fatto che preferisse di gran lunga l'Inghilterra. «A dir la verità non lo so: gli altri anni solitamente ripartiamo direttamente l'8, verso sera, però non so se magari quest'anno cambia qualcosa» affermò la ragazza con sguardo leggermente malinconico. «Magari papà ha qualche convegno che lo terrà qua di più» «Beh speriamo» affermò sicura la mia amica «A me e a Louis farebbe piacere passare altro tempo con te. Non è vero, Louis?» disse Millie, guardandomi come per spronarmi a dire qualcosa «Oh beh si certamente» risposi, toccandomi i capelli nervosamente. La ragazza mi sorrise debolmente e, solo a quel punto, la guardai dritta negli occhi: due piccole acquamarine dai riflessi verdi mi guardavano, scrutandomi attentamente, probabilmente in cerca di un qualcosa che potesse tradire quella che poteva risultare una finta gioia. Infatti, dopo aver pronunciato quelle parole, mi resi conto di poter essere risultato estremamente indifferente e scortese, quasi come se la presenza o meno della ragazza non mi avrebbe fatto nessuna differenza. A interrompere il silenzio imbarazzante che si era formato fu una delle costumiste «Ragazzi scusate se vi interrompo, ma ci serviresti un attimo Louis.» «Si certo, arrivo subito. Allora ci vediamo dopo, visto che la pausa è quasi finita» dissi alzandomi e buttando un occhio all'orologio appeso alla parete. Sorrisi alla mia collega e alla ragazza, per poi dirigermi verso la costumista. «Sembra scorbutico e freddo ma tranquilla, non è realmente così» furono le ultime parole che sentii pronunciare da Millie prima di dirigermi alla prova costume. "Ei, ma io non sembro scorbutico e freddo" pensai.
«E come al solito, abbiamo finito anche oggi tardissimo» disse Millie esausta, prendendo il suo cappotto e dirigendosi verso l'uscita. «Beh dai, come dice Francis, tutto questo lavoro è fondamentale per la buona riuscita del film» dissi, citando le parole del mio assistente. «Assolutamente si ma oggi, rispetto alle altre sere, sono ancora più stanca. Non calcolando che poi fuori piove a dirotto e ciò mi mette un sacco di tristezza» Guardai fuori dalla finestra ed effettivamente Millie aveva ragione: c'era un vero e proprio temporale, con tanto di tuoni e lampi ogni tanto. «E pensare che stamattina non volevo neanche portarmi l'ombrello» dissi ridendo e facendo ridere la ragazza accanto a me.
«Cara so che hai già provato a sentire tuo padre, ma non è che riuscirebbe a venire a prenderti entro poco? E' che a casa ci sono le mie figlie che aspettano e dovrei proprio scappare» Io e Millie ci girammo contemporaneamente: Harry era davanti ad Alexia che guardava il telefono palesemente imbarazzata, visto che il regista controllava ogni due minuti l'orologio, segno che fosse di fretta. «Se vuole posso benissimo aspettare qui da sola: mio padre non dovrebbe metterci tanto, al massimo mezz'oretta» «No no, assolutamente no. Metti che ti accada qualcosa mentre sei qui, non me lo potrei mai perdonare» disse l'uomo scuotendo la testa «Però allo stesso tempo devo andare. Aspetta qui, magari qualche truccatore, tecnico o costumista può aspettare qui con te» . «Posso restare io» dissi, di punto in bianco. Harry e Alexia si girarono verso di me «No tranquillo, il signor Brandbeer troverà sicuramente qualcun altro. Tu sarai sicuramente stanco» mi disse sorridendo la ragazza «Figurati, aspetto qui con te. Tanto Francis, il mio assistente, non è ancora arrivato» mentii. Avevo già visto l'auto di Francis che mi aspettava fuori da almeno dieci minuti, ma sarebbe bastato mandargli un messaggio, era un tipo molto comprensivo. «Perfetto. Allora posso andare» disse l'uomo, dirigendosi verso l'uscita, voltandosi però per aggiungere qualcosa. «Ah ragazzi, mi dispiace ma devo chiedervi di aspettare fuori, qui dobbiamo chiudere. Anche se piove potete attendere sotto la tettoia» . Io, Alexia e Millie andammo fuori, come richiesto. Prima di lasciarci, Millie abbracciò la ragazza, dicendole che le sarebbe piaciuto passare ancora del tempo con lei e che, se non fosse stato possibile, si sarebbero sentite su instagram e infine mi guardò, salutandomi con un sorriso e un occhiolino."Cambio di programma, tra mezz'ora circa arrivo. Poi ti spiego" fu il messaggio che mandai a Francis prima di guardare la ragazza di fianco a me e sorriderle.
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Essential Souls - 𝑳𝒐𝒖𝒊𝒔 𝑷𝒂𝒓𝒕𝒓𝒊𝒅𝒈𝒆 [SOSPESA]
Fiksi PenggemarAlexia e Louis: due adolescenti che, a primo impatto, non hanno nulla in comune. Lei è una timida ragazza milanese dalla vita semplice e, a parer suo, monotona. Lui un ragazzo estroverso, sempre molto impegnato e spesso lontano dalla sua amata Londr...