Capitolo quattro

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Ho deciso di portarlo a Parigi, é lontana da casa, è romantica, bellissima e credo che a Loki piacerà moltissimo. Spero di conquistarlo con questo viaggio anche se non è questo l'obbiettivo principale, voglio distrarlo dai problemi di casa e da tutto quello che sta succedendo nella sua vita. Gli apro lo sportello della macchina che ho noleggiato ed appena entra lo richiudo entrando a mia volta nell'auto dalla parte del guidatore

-Eri mai stato a Parigi?-domando mettendo in moto, lui scuote la testa continuando a guardare fuori rapito da ogni minima cosa -Il mio avvocato Heimdall ha una casa qui a Parigi e mi ha detto che possiamo usarla, ho pensato che prenotare un hotel sarebbe stato troppo pericoloso-annuisce senza rispondere, sorrido dolcemente, probabilmente non mi sta nemmeno ascoltando visto quanto è rapito ma non importa: è così bello vederlo tranquillo ed incuriosito. La casa di Heimdall è semplice e con una grande vetrata da cui si vede anche la tour eiffel, non è la prima volta che ci vengo e mi è sempre piaciuta tantissimo

-Si vede la tour eiffel!-esclama Loki andando davanti alla vetrata senza nemmeno togliere il cappotto, la sciarpa ed il cappello -La vista è davvero magnifica da qui, Parigi è così bella, ho sempre desiderato venirci-mi avvicino a lui e lo abbraccio da dietro posandogli un dolce bacio sulla guancia, non si sposta anzi lo sento rilassarsi

-Ti va di andare a mangiare una crêpes?-sussurro al suo orecchio, si lecca le labbra ed annuisce

-Okay ma ci potrebbero riconoscere, specialmente a te-mi metto la sciarpa sul naso e faccio lo stesso con la sua, si gira verso di me e fa un respiro profondo visto che è tra le mie braccia, gli occhiali gli si appannano -Cazzo-si lascia sfuggire, ridacchio,gli tolgo gli occhiali e glieli pulisco per poi rimetterglieli e soffermarmi a guardare i suoi occhioni verdi -Allora a...andiamo?-domanda abbassando lo sguardo e sciogliendo così l'incantesimo che si era creato

-Si, si certo, andiamo-usciamo di casa ma non prendiamo l'auto decidendo di fare una bella passeggiata nonostante sia abbastanza freddo, mi avvicino e gli prendo la mano intrecciando le dita con le mie -Questa sera ti va di andare a cenare fuori e poi alla tour eiffel?-la stretta sulla mia mano si fa più ferrea e non dice nulla per diversi secondi

-Va bene...solo...riusciresti a prenotare un tavolo appartato? Non troppo in mezzo alla gente-annuisco, continuiamo a camminare fino ad arrivare in un locale dove so per certo che fanno delle crêpes deliziose, vengo sempre qui quando mi trovo a Parigi

-Bonjour, que souhaitez-vous commander?-io non so una parola in francese, infatti nei miei vari viaggi mi trovo sempre un po' in difficoltà anche se la maggior parte delle persone con cui lavoro parlano inglese, Loki si fa avanti

-Deux crêpes s'il vous plaît-il suo accento è perfetto e la sua voce melodiosa come sempre ma con un non so che di romantico, si volta verso di me -E da bere cosa vuoi?-domanda

-Cappuccino, grazie-sorride e si rivolge di nuovo al cameriere

-Un cappuccino et un thé chaud-il cameriere annuisce e noi andiamo a sederci fuori guardando le persone che passano, Loki è perso a guardare ogni cosa proprio come in auto, ha abbassato la sciarpa sotto il mento per parlare con il cameriere quindi posso benissimo vedere un sorriso dolce e sincero crescere sulle sue labbra, come è possibile che in così poco tempo sono completamente preso da lui? Penso a lui appena mi sveglio ed appena prima di addormentarmi, se durante il giorno non sto con lui è comunque nei miei pensieri. Questo vuol dire essere innamorati? Ma come posso essere innamorato di lui? Lo conosco così poco! Lo sento ridere ed il mio cuore batte all'impazzata, cazzo...sono fottuto

-Voici ce que vous avez commandé-il cameriere posa quello che abbiamo ordinato sul tavolino, sorridendo a Loki

-Merci-risponde il moro, il ragazzo se ne va e lui inizia a mangiare la sua crêpe, prendo il cellulare e gli scatto una foto senza che se ne accorga -Non mangi?-domanda guardandomi

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