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T/N pov

Dal mio diario:
" Siamo nell'anno 2467.
Gli uomini hanno sviluppato delle tecnologie impensabili fino ad un secolo fa; siamo stati sconfitti: attorno al 2354 è comparsa una malattia incurabile alla quale ogni vaccino o contromisura è stato inutile. Solo un metodo è stato scoperto efficace, ma era molto doloroso e costoso, per cui ora la Terra conta sui mille abitanti. Io sono una superstite, io mi sono sottoposta a quel trattamento; non voglio ricordare quel dolore ma in parole povere, sono stata mezza uccisa da scariche di corrente e successivamente mi è stato iniettato un siero (che si sarebbe attivato solo se la persona era in fin di vita). Mi sembrava di esplodere, di morire, di cadere da un dirupo e sfracellarmi su rocce appuntite... una sensazione orribile, che però mi ha fatto diventare immortale. Ciò significa che rimarrò nella mia forma da adolescente per sempre.
Ho perso tutti i miei amici e la mia famiglia; ho passato intere settimane a piangere, e spesso ho pensato che avrei preferito morire con loro. La mia memoria però non è eterna e il ricordo di tutte le persone da me amate se n'è andato; ricordo la gentilezza della loro voce, il fatto di aver passato bei momenti al loro fianco, di aver litigato, riso, pianto... non il loro viso né nient'altro.
Ormai mi sono abituata a questa solitudine; non voglio conoscere altre persone che hanno avuto il mio stesso destino, crearmi una famiglia e ricominciare. Sarebbe triste e, a mio parere, un segno di irrispetto verso tutti i defunti.
Una volta diventata grande, il mio sogno sarebbe stato quello di diventare qualcuno di importante nel campo scientifico o tecnologico; ero abbastanza intelligente ed in quegli anni, da sola, mi ero impegnata nello studio delle scienze acquisendo quasi tutte le conoscenze e sentendomi un google vivente (per chi non lo sapesse, google era un sistema di ricerca utilizato negli anni 2000).
Ormai la Terra è ridotta ad uno straccio, erbe ed animali ovunque, nessuno che si prenda cura dei territori. 80 anni fa ho trovato un vecchio computer in una casa disabitata. Sembrava funzionare ed era appartenuto ad una ragazza della mia età presumo.
Dopo averlo un po' sistemato in modo da farlo sembrare quasi nuovo, gli ho dato un'occhiata, cercando qualcosa di interessante in quei miei giorni di noia. Che schifo, le cartelle erano piene di cartoni animati che mi stupirono essere lì: una ragazza che a quell'età guardava ancora video per bambini! Cliccai su uno di essi, per vedere di che cosa si trattava e lì mi si aprì la visione di un nuovo mondo. Altro che robe per bambini, quelli erano ciò che di più bello esistesse in quel mondo ormai sull'orlo della fine: gli anime. Grazie a loro tornai a provare qualche emozione; avevo dimenticato pure quelle. E iniziai un lavoro che si rivelò essere molto arduo e che mi portò via moltissimi anni e di cui oggi verificherò il funzionamento: portare nel mio universo i personaggi anime. "

《Finalmente! Oggi è giunto il gran giorno!》urlai, consapevole del fatto di essere sola. Mi sentivo uno scienziato pazzo, di quelli che tirano una leva e fanno partire in meccanismo in seguito al quale non succede mai niente di buono.
Avevo scoperto che il mondo anime esisteva realmente e che gli autori delle relative storie avevano semplicemente riportato i loro sogni su carta.
Il procedimento per materializzare un personaggio nel mio mondo necessitava di una grossa quantità di carburante, che ho trovato molto facilmente in natura (sì sto parlando di terra e feci, no comment). Andava messo in un grande recipiente e poi una macchina da me ideata lo trasformava in un liquido bluastro; questo processo di trasformazione richiedeva all'incirca due anni ed è finito giusto giusto l'altroieri. Ho fatto passare il liquido attraverso un tubo fino ad una scatola contenente sostanze chimiche create dalla sottoscritta; ora mi resta solo da tirare la leva. Non so chi sarà il personaggio che apparirà come dal nulla, ma so che sarà solo uno, altrimenti dovrei aspettare altri due anni per farne arrivare un secondo.
《Tre! Due! Uno!》tirai giù la leva, ci fu una luce abbagliante che apparve da chissà dove e poi buio, svenni come una deficiente.

Mi svegliai un'ora dopo, con le braccia e le gambe legate ad una sedia e qualcosa in bocca che non mi permetteva di parlare. Non appena si accorse del mio risveglio, una figura venne verso di me. Ero ancora mezza intontita e non riuscivo a distinguere chi fosse. Non avevo paura, ero felice di aver raggiunto il mo scopo. Non potevo morire, non poteva uccidermi, quindi non c'era niente di cui preoccuparsi, anche se il soggetto in questione avrebbe potuto avere le più cattive intenzioni.
Era sempre più vicino a me, fin quando non mi prese le guance e schiacciandomi la faccia chiese:
《Oi, dove cazzo sono?》

Riconoscevo quella voce

Ciaoo
Ho wattpad da poco (5/11), quindi perdonate la grammatica e la cagata che ho scritto.
Shippo la ereri ma adoro le ff levixreader. Mi piacciono le storie tristi e deprimermi 24h su 24.

Questa è la prima storia che scrivo
Potrebbe contenere linguaggio volgare (parolacce) ogni tanto. Spesso inserisco troppi pensieri dei protagonisti, spero non risultino troppo noiosi.

Un Mondo A Cui Appartenere [Levixreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora