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T/N pov

Ero con le spalle al muro
Lui mi era troppo vicino
E si stava avvicinando ancora di più
Ok Levi era un figo assurdo, ma non volevo ciò
Vedevo le sue labbra sempre più vicine alle mie.
《Levi Levi Levi... tu mi conosci solo da oggi... non mi pare il caso di...》ma non mi stava ascoltando.
Aspettò un attimo, mi guardò a partire dal basso fino ad incrociare i miei occhi e si allontanò, per poi avvicinarsi nuovamente e baciarmi neanche stesse per finire il mondo e stessimo per dirci addio.
Fu un bacio che durò qualche secondo e dopo il quale, neanche il tempo di riprendermi dallo stato di stupore e confusione, che stavo stesa sul letto con Levi che, bloccandomi, cercava di sbottonarmi la camicetta che portavo (non so neanche io perché avevo addosso una camicia).
Cosa cazzo stava succedendo?
Volevo che lui me la togliesse, ma volevo allo stesso tempo che non lo facesse.
'E deciditi porca puttana!'
Cos'era tutta quella vicinanza? In quel momento mille pensieri distinti irruppero nella mia testa, domande sul perché mi avesse baciato, se solo per lo stato in cui era o se c'erano altri motivi... La confusione era tanta e non capivo più ciò che era giusto e ciò che invece non lo era. Avevo tre opzioni:
Uno, cercare una scappatoia e riuscire a togliermi da quella posizione.
Due, rimanere indifferente e lasciar fare ad un ubriaco quello che voleva fare.
Tre, collaborare (e qui non mi dilungo troppo nei dettagli)
Optai per la prima opzione, non volevo rovinare il rapporto che si era creato tra me e Levi in quel poco tempo.
Il mio corpo era ancora quello di una ragazzina, per cui non sarei riuscita a scappare da un uomo di oltre 30 anni, allenato e con un ottimo fisico.
Piano B, cercare di convincerlo a togliersi da sopra di me.
In mezzo ai miei pensieri non mi ero accorta che la camicia mi era stata aperta del tutto.
《Almeno... ora non sono più sola...》mormorai.
《Sola...》rispose lui.
《No, non sei più sola...》
Si stese vicino a me. Perché quelle semplici parole gli avevano fatto cambiare idea? Che in realtà la sua coscienza stesse lottando con tutte le sue forze perché non accadesse niente?
Mi strinse a sé e si addormentò.
Sentivo il calore del suo corpo ed il suo profumo. Era una sensazione piacevole e presto mi addormentai anch'io.

Levi pov

Mi svegliai seppur ancora mezzo addormentato. T/n era al mio fianco e stava ancora dormendo. La sua camicia era aperta ed iniziai a preoccuparmi su cosa fosse successo la notte precedente, sforzandomi di ricordare ma invano. Sapevo di essermi ubriacato, sapevo di averla costretta a dormire con me, ma cos'altro avevo fatto?
Di certo niente di buono.
《Buongiorno Levi》mi salutò lei. Si alzò dal letto e come niente fosse si diresse verso camera sua.
Per tutta la giornata, che passai a pulire quel sudiciume in casa, non proferì parola. Che fosse arrabbiata? Le avevo fatto qualcosa per cui non potevo essere perdonato? Non era difficile immaginare cosa poteva essere successo, ma non volevo crederci. Dovevo avere delle conferme.
Stava chiusa in camera, mi avvicinai e prima di bussare la sentii singhiozzare lievemente. Dovevo assolutamente parlarle.
《Oi, t/n devo chiederti una cosa》perché continuavo a parlare in quel modo freddo? Non potevo essere almeno un po' più gentile in una situazione del genere? Si capiva a chilometri che non avevo esperienza con le persone, che non ero bravo nel socializzare... allora perché lei era felice quando stava con me? Aspetta un attimo, ma che stavo andando a pensare? L'avevo appena fatta piangere! Dove la vedevo la sua felicità?
Venne ad aprirmi la porta.
《Ti serve qualcosa?》
《Dimmi cos'è successo ieri sera》il mio tono era deciso, in modo da farle capire che non ammettevo scuse; volevo sapere.
Stava per richiudere la porta, ma la bloccai col piede. Sobbalzò e mi diede di spalle. Ma anche lei cosa cazzo aveva? Volevo solo parlarle, ma lei sembrava non essere d'accordo. Allora feci un gesto che non avrei dovuto fare, la bloccai al muro costringendola a guardarmi negli occhi. La scena mi suonava in qualche modo familiare...

T/N pov

Ero di nuovo contro il muro, e di nuovo lui stava di fronte a me. Stavo facendo un dramma per quel cazzo di bacio di cui lui neanche si ricordava. Ed allora perché si era messo in quella posizione? Per me lui era solo la mia guida, la mia speranza, la luce che era arrivata nel mio momento di buio, giusto?
Però dalla sera precedente avevo capito che la mia mente d'adolescente aveva allo stesso tempo paura di lui, che potesse diventare violento o comunque cambiare. Tutti timori evidentemente insensati e che non si sarebbero mai realizzati però... però...
《Ti prego lasciami stare mollami!》
Sembrava deluso da quelle parole ma non si spostò di un sacrosanto millimentro.
《Non lo farò fino a quando non mi avrai raccontatato di ieri. Ti prego!》
Scossi il capo.
《Non voglio rovinare il nostro rapporto. Lo so, può suonare stupido detto da uno che ti conosce da così poco tempo... però ti scongiuro... farò qualsiasi cosa in cambio!》
《Anche...baciarmi?》

Un Mondo A Cui Appartenere [Levixreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora