T/N pov
Il vetro dell'auto si ruppe in mille pezzi che ci finirono addosso.
Era colpa mia e di quello che ormai è diventato il mio istinto suicida.
Prontamente mi buttai addosso a Levi in modo da proteggerlo dai cocci di vetro. A parte quello l'auto era intera, forse un po' ammaccata. Ma Levi come stava?
《Levi...ehi Levi?》lo chiamai.
《Dio mio, mi hai fatto prendere un colpo!》disse. Poi mi guardò, e vide i vetri conficcati nella mia schiena.
Ero messa in un modo alquanto strano ma almeno il mio scudo umano aveva funzionato. Mi tolsi un po' di schegge e dopo poco la mia pelle tornò come prima, sebbene avessi appena rovinato una maglia di sangue.
Era stupito del mio gesto e non si accorse, al mio contario, di essere rimasto leggermente ferito ad una spalla.
《Levi Levi Levi la tua spalla!》stavo per mettermi a piangere. Avevo appena messo in pericolo la sua vita e lui era rimasto ferito. Mi sentivo estremamente in colpa.
Sarebbe stata la seconda volta in cui lui mi avrebbe visto piangere, così mi appoggiai al suo petto caldo per non essere guardata e feci scendere qualche lacrima.
《Oi perché cazzo stai piangendo? Secondo te sono così debole da non sopportare una ferita di questo genere?》
Mi cavai da sopra di lui e cercai la cassetta con i medicamenti che mio padre era solito tenere in quell'ammasso di ferraglia.
《Ti disinfetto》gli dissi.
Non rispose niente, si levò la maglia e mi lasciò fare. Aveva veramente un bel fisico ed io mi sentivo un po' pervertita a guardarlo in continuazione, ma non ci potevo fare niente...Levi pov
Ci eravamo scontrati con l'aggeggio che si muoveva. Lei aveva cercato di proteggermi dai vetri e, sebbene fosse rimasta ferita su tutta la schiena, non sembrava farci caso. Forse si sentiva in colpa per un piccolo taglio sulla mia spalla, che iniziò subito a disinfettare con cura. Ogni tanto vedevo che mi lanciava certe occhiate che mi mettevano un poco in imbarazzo. Quando me ne accorgevo lei distoglieva subito lo sguardo, ma giuro che non stavo pensando male.
'Probabilmente si sarà dimenticata di com'è fatto un corpo maschile' pensai. Chissà da quanto tempo era sola e che cosa era successo al pianeta...
Nel giro di pochi minuti finì il suo lavoro ed io mi rimisi la maglia.
《Ora girati》le dissi. Anche lei doveva essere medicata.
Feci per tirarle su la maglia da dietro la schiena, al che lei mi guardò male come se avesse vicino un pedofilo pervertito.
《Che stai facendo?》
《Mostrami la schiena》sì effettivamente potevo essere scambiato per un pedofilo in quella situazione, ma ormai c'ero abituato poiché Hanji ogni tanto mi faceva certe battitine fuori luogo sul rapporto tra me ed Eren, ricevendosi di risposta occhiatacce dal sottoscritto e da Mikasa. Forse la Quattrocchi mi mancava un po'. Ma di lì a poco sarei tornato da lei.
T/n si era scoperta la schiena. Era liscia e pulita, priva di tracce di sangue o ferite.
《Bene, se hai finito torniamo a casa》sembrava come scocciata ed impaziente di ricoprirsi.
《Non sono un pervertito se è questo che hai pensato》non volevo che lo pensasse. Ma perché mi interessava della sua opinione su di me?
Da quando ero arrivato lì avevo iniziato a pormi troppe domande.
Lei sorrise. Perché sorrideva?
《Non volevi esplorare l'esterno?》
《Forse è meglio di no, sto bene in casa... ehm...guidi tu?》T/N pov
L'auto non ripartiva. Provammo più volte ad accenderla ma niente... non funzionava.
Avevamo fatto 2 o 3 km. Non erano tantissimi quindi decidemmo di tornare a casa a piedi.
Normalmente non ci si mette tantissimo a percorrere una distsnza del genere, ma io non ero allenata a camminare troppo, inoltre la natura mi rallentava ancora di più, ed io rallentavo Levi. Lui però mi aspettava pazientemente, mi aiutava, non si lamentava. E per favore fate una statua a quest'uomo, se la merita! Per tutto il tempo non ci scambiammo una parola. Perché quel silenzio? Io aspettavo che lui tirasse fuori qualche argomento, ma allo stesso tempo speravo non andassimo a parlare di me. Lui invece sembrava pensieroso.
Sono una stronza, ecco cosa sono. Per tutto il tempo ho sempre pensato solo a me stessa e mai a come si sentissero gli altri. Con Levi invece mi sentivo costantemente in colpa per ogni mio errore, e ne avevo commessi tanti. Per primo l'averlo portato qui; per secondo il fatto che mi aveva conosciuto, una nullità come me; per terzo l'averlo stancato col mio carattere e le mie lamentele e quel cazzo di attacco di panico che mi era venuto e con la mia voglia di vivere; per quarto l'averlo ferito; per quinto il dovermi fare continuamente aiutare da lui.
Questo era ciò che pensavo quando si fece buio. Avevo un po' di paura. Ho sempre avuto timore degli animali.
Presumo che lui notò ciò e, sempre senza dire niente mi prese per mano.
Quel gesto per me voleva dire: 'ci sono qui io, sta tranquilla, manca poco' e smisi di tremare.
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Un Mondo A Cui Appartenere [Levixreader]
FanfictionTrama Se andassi a parlare della trama probabilmente sintetizzerei il primo capitolo, ma a grandi linee, è ambientata nel futuro nel nostro mondo, dove t/n è riuscita a "prelevare dall'anime" Levi Ackerman (from aot). Tratto dal libro "...Fu un baci...