Capitolo 3

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Erano passati solo dieci minuti da quando aveva messo le gambe sotto il tavolo ma sentiva il bisogno urgente di uscire a prendere aria, che per lei significava accendersi una sigaretta il prima possibile. La situazione era pesante, agitata, o almeno lei la percepiva così. Doveva essere per colpa di Pedro che batteva nervosamente la gamba sotto il tavolo seppure all'apparenza cercava di mostrarsi tranquillo e smise solo quando il cameriere portò i drink che avevano ordinato poco prima. Fino a quel momento Isabel aveva accennato solo mezzi sorrisi e studiato i suoi interlocutori, aveva aperto bocca solo per ordinare un cocktail analcolico, dolce possibilmente. I minuti trascorsi erano troppo pochi per alzarsi e andare a fumare, avrebbe mostrato un disagio che non voleva mostrare. Che poi non era proprio disagio, più che altro si sentiva come se fosse appena stata messa in una situazione dal nulla, come quando uno va a dormire sereno ma si ritrova a sognare di scappare in un bosco con un uomo armato di accétta a inseguirlo. Perchè? Perchè Pedro è così nervoso da quando ha visto questa Najwa?  Era questa la domanda che si poneva fissandola, solo che non si era resa conto di fissarla finchè anche la donna puntò gli occhi nei suoi. La prima differenza tra di loro si palesò lì, in quel momento. La donna sorrise, Isabel rimase seria e ferma finchè non fu Najwa a sentire la pressione di quello sguardo e ad intavolare un discorso a caso per sfuggire a quel momento forse maleducato.

« Antonio non ci ha voluto raccontare come vi siete conosciuti » disse guardando prima Antonio e poi Pedro ma senza smettere mai di avere un mezzo sorriso, come fosse felice di tutta quella situazione  « ora possiamo saperlo? »

Che meravigliosa domanda di cui non gliene fregava un cazzo. Davvero Pedro aveva pensato di trascinarla in quella situazione e di costringerla a sentire i primi approcci amorosi di due gay sulla quarantina? Non avrebbe retto una serata così, non lei con il suo carattere che aveva già messo in una pentola a bollire una buona dose di acidità. Le sfuggì una risatina lieve e sarcastica, Pedro si voltò subito a guardarla malissimo.. come la conosceva bene lui. Accavallò le gambe e scivolò leggermente indietro sulla sedia, ci voleva comodità e spazio per essere stronza.

« Scusatemi.. è che questa domanda mi tormentava ormai da settimane » era una palese presa per il culo ma volle rimanere educata e raddrizzò il tiro come solo lei sapeva fare « nemmeno a me Pedro ha voluto svelare l'arcano mistero che avvolge il loro primo incontro »

Pedro voleva ammazzarla? Sì. La stavo odiando perchè aveva un fottutissimo sorriso beffardo stampato in faccia che significava ora mi divertirò tremendamente? Si. Il fatto che stesse iniziando a giocare portò Pedro a darle un piccolo calcio sotto il tavolo che Isabel evitò prontamente? Si.

« Per caso, ci siamo conosciuti per caso.. » balbettò Pedro nella speranza di interrompere quel gioco malefico che la sua amica voleva iniziare.

« Sì in effetti è stato un caso » Antonio venne in suo aiuto, inconsapevole di intromettersi in una partita a scacchi a cui non era stato invitato.

« Si ma credo che N..Najwa giusto? Ecco, credo che Najwa volesse più particolari, mi sbaglio? »

Eccolo lì il secondo colpo. Fingere di non ricordarsi il nome della donna per far capire quanta importanza le attribuisse. L'attrice, come disse il suo amico. Guardò Pedro che era appena diventato dello stesso colore del suo Negroni, ma si stupì quando notò che la donna anzichè essere "infastidita" sembrava tranquilla. In quella situazione aveva però commesso un errore, aveva totalmente eliminato quello che per lei sin da subito era l'elemento invisibile: Alejandro. L'uomo etero che non perse l'occassione per alimentare la sua figura da uomo allungando il braccio per toccare la coscia della sua dolce metà. In quel momento non seppe dire se era più nauseata dalla dimostrazione di possessività mascherata da virilità o dalla situazione di essere al tavolo a reggere il gioco al suo amico per quelle che forse sarebbero state quattro o cinque scopate.

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