Parte 15

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Sono stata dalla nuova psichiatra, e a quanto pare l'ho spaventata. Mi viene solo da ridere in realtà, non ho né pensieri suicidi né autolesionistici. Non più perlomeno. Ma suggerirei alla dottoressa, o come si vuole far chiamare, che non serve togliere i coltelli dalla casa per prevenire il suicidio. Quando l'ho tentato io mi è bastata qualche pastiglia, quelle sono davvero deleterie. Non i coltelli.

In questo momento sto ascoltando la musica. Ho le cuffiette nelle orecchie con la musica a palla, l'unica cosa che, oltre alla mia persona, mi fa stare bene. Senza pensare a nulle. Mi scorrono le lacrime giù per le guance, è l'effetto della musica. Probabilmente dall'altra parte della casa ci sarà mia madre che mi chiama urlando a tutto spiano. Ma io non la sento. E sto bene. Momenti che fermano il tempo. Momenti che non so descrivere l'emozione e tutto ciò che mi scorre nelle vene in questo momento. Mi lascio trascinare dalle parole delle canzoni, che mi ispirano e mi danno nuove visioni. La mia musica è la mia filosofia di vita. In fin dei conti sto. Sto dove? Con chi? Sto? Come sto? Sto. È la mia risposta definitiva. Né bene né male. Sto. 

Oggi sto particolarmente giù. Ho ripreso peso, ma non capisco perché. Spero sia lo sbalzo di ormoni dovuto al ciclo, mi vedo già enorme, non mi serve altro peso. Sinceramente, voglio aggiustare l'ingranaggio che si è rotto dentro di me. Perché alla fine siamo solo scatole, piene di ingranaggi che spesso si rompono. E ripararli è difficile.

Probabilmente tutto questo non ha un nesso logico, ma quando ho le cuffiette e la musica a tutto volume mi viene da scrivere tutto ciò che ho in testa. Sono al centro di un vortice e la mia testa pensa, ho dato vita ai miei mostri e non ai miei sogni, me la sono cercata alla fine, no? La penna in mano ce l'ho io. O meglio, ce l'avevo io, ora ce l'ha lei. Ma prima o poi ritornerò me stessa, se non oggi domani, se non dopo domani più avanti. Tornerò senza graffi. Ora mi sta solo facendo perdere nel buio, anche se io non voglio. Si è presa tutto il controllo di me stessa, d'altronde parliamo di ana, sappiamo quanto è forte. Si è presa tutto, il mio corpo in primis. Il mio corpo. Non c'è una sola parte di me che mi piaccia, anzi una c'è: i miei grandi occhi blu, che in questi mesi trasmettono solo tristezza. La pancia, troppo sporgente.

Le gambe, troppo grasse, la cellulite, le smagliature.

Le braccia, troppo spesse, senza muscoli.

Faccio continuamente allenamento, ma non vedo miglioramenti, ma fingo vada tutto bene. E fingendo un sorriso esco dal bagno, logorata sempre di più da questo mostro. Ma non mi farò abbattere. Non questa volta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 15 ⏰

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