Parte 13

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Come avevo previsto, la rabbia si è scatenata. È in questi momenti in cui perdo il controllo di me stessa. Totalmente. Grido. Tiro pugni al muro fino a che non mi sanguinano le mani. Piango. Riprendo il controllo di me stessa. E dimentico tutto. Tutto quello che ho fatto e detto. Ho paura. Paura di me stessa. È possibile avere paura di sé stessi quando ci si arrabbia? Perché io ho paura. Mi faccio paura da sola. Sono un'altra persona e non riesco a controllarmi. Rompo qualsiasi cosa che mi trovo davanti. Ma la vera domanda è da dove viene tutta questa rabbia, perché sono così arrabbiata con il mondo? Cos'è successo? Ma non importa, io non mi ricordo nulla di cosa sia successo e vado a dormire. Riposare è l'unica cosa che mi fa bene, domani è un altro giorno.

Oggi è l'altro giorno di cui parlavo prima. Credo sarà peggio di ieri. Ho la testa che mi scoppia dai troppi pensieri. Non riesco a farli uscire. Non riesco a zittire quella vocina che sento tutte le volte in cui mi guardo allo specchio. È devastante. Non ce la faccio più. Credo di aver ripetuto questa frase troppe volte in queste 4731 parole totali, ma è l'unica cosa che riesco a dire. L'unica frase di senso compiuto che riesco a produrre nella marea di parole e pensieri che mi frullano in testa. 

Sono giorni che continuo a digiunare, mi nutro a sigarette e monster. Anche se probabilmente con tutti gli psicofarmaci che devo prendere non è il massimo, ma pazienza. Ormai la mia vita ha raggiunto il lastrico, non mi uccide più nulla.

Il mio corpo continua a cambiare, il peso oscilla e io non riesco a guardarmi allo specchio. Ma devo farlo. Devo essere più forte io. Ho deciso che da oggi cercherò di cambiare le cose, di lottare. Perché me lo merito. Non merito questa sofferenza.

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