Parte 6

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La notte diventa sempre più difficile da superare. Mi lascio sopraffare dai miei pensieri che lentamente mi logora sempre di più, portandosi via un pezzetto della me sana ogni notte.

Mi trovo davanti ad un bivio. Una luce in fondo al tunnel e il baratro che mi trascina sempre più giù. A che punto mi trovo? Ci sono tante domande nella mia testa, non so se sono più vicina alla luce o al baratro, ma in questo momento sento di essermi lasciata andare, stavo lottando, stavo cercando di uscirne, ma solo per un secondo mi sono fermata e ho pensato "a che scopo?" e ho mollato, ma qualcuno ha lottato per me e ho ripreso la lotta, per non mollare, mai. Non me lo merito. Non mi merito di autodistruggermi in questo modo. Non mi merito di odiarmi a tal punto da voler scomparire. Non io.

Sono delusa. Delusa da me stessa. Non voglio far soffrire nessuno per me, non ne vale la pena. E invece ogni passo che faccio fa crollare qualcuno e mi sento impotente, perché è colpa dell'anoressia, io non volevo portare tutto questo dolore nella mia vita e in quella di chi mi è vicino.

Oltre ad essere delusa sono preoccupata. L'ansia avanza. Il respiro diventa sempre più affannoso. È qua che comincia la mia paura, perché si presenta un amico, che forse tanto amico non è: l'attacco di panico. Mi si bloccano le mani. Le gambe perdono il controllo, mi sento atrofizzata. Perdo il controllo della mia voce e non riesco a parlare. Urlo. Sbraito. Piango. Non esce nessun rumore, l'ansia avanza ancora di più e diventa ingestibile. Le lacrime scendono e non hanno intenzione di fermarsi, piango per tutto, perché ogni volta credo di morire e mi pento di tutte le cose che ho fatto e che ho detto. Ho sempre detto di essere pronta, che morire non mi avrebbe fatto nessun effetto. Ma ho troppi nodi da sbrogliare, quindi forse non è così.

Voi che non mi conoscete pensate che io sia una ragazza rovinata dalla malattia, ma la realtà dei fatti è che io non mi sono mai vista in positivo, come dice la mia terapeuta, io non riesco a darmi un valore. Perché vedo solo i miei difetti, l'incontrollabilità della rabbia, l'essere acida, guardare male le persone. Risulto antipatica a tutti gli effetti, a volte sembra anche che me la tiri, ma la realtà è che sono la persona più insicura di questo mondo, ma cerco di mascherarlo, cerco di mascherare tutte le mie debolezze. Non per vergogna, ma per paura. La paura ha sempre fatto parte di me, e questo spiega la mia ansia sociale, la mia paura verso le persone.

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