Capitolo 1

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Erano le 10:15 del mattino e Harry era fottutamente in ritardo. Non era mai stato in ritardo a nessuna delle sue lezioni, specialmente in psicologia, la laurea che dovrebbe ottenere.

E non sarebbe in ritardo se non stato per Liam, la sua fastidiosa coinquilina e la sua nuova conquista Sarah, o Sophia, o qualunque fosse il suo nome, non sono mai usciti abbastanza a lungo da permettere a Liam di presentarle bene a Harry.

La sveglia di Harry suona sempre alle otto del mattino, in modo che possa farsi una doccia, vestirsi e avere il tempo di raggiungere a piedi il negozio di caffè più vicino (che è ironicamente Starbucks) a due isolati di distanza per fare colazione prima delle sue lezioni delle 10:00.

Sfortunatamente, era successo che Liam aveva di portare a casa una sua nuova "amica" alle due del mattino e spingere così forte in lei che facendola di gemere e urlare con nessuna intenzione di farla smettere, facendo mettere ad Harry il cuscino sul suo viso. Una volta capito che il cuscino non aiutava davvero a smorzare le urla, decise che la cosa migliore era soffocare se stesso con esso.

Per farla breve, si era addormentato intorno alle quattro del mattino e non sentì la sveglia, così si era svegliato alle nove e mezza e non aveva nemmeno il tempo di fare una bella colazione prima di correre in una classe dove sarebbe comunque arrivato in ritardo.

Harry riuscì a malapena a respirare mentre fece due passi alla volta per raggiungere la sua sala conferenze. Aprì la porta troppo forte e la sbatté contro il muro, facendo girare i presenti nell'aula tutti intorno a lui.

Poteva immaginare come appariva: capelli spettinati, borsa portatile appesa al collo e camicia a quadri abbottonata solo a metà. Con un sorriso sul viso si scusò con il signor Winston e camminò rapidamente lungo le scale per arrivare al suo posto.

Harry non era nemmeno sorpreso di vedere niente di diverso da Louis Tomlinson, presidente della confraternita Alpha Beta zeta (ABZ) seduto al suo posto.

Chi pensava di essere, prendendo il posto -non assegnato- di Harry, ovviamente il suo dall'anno scorso, quando si sedette per la prima volta?

In un primo momento Harry non era sicuro che Louis avesse notato il suo arrivo ed ora era imbarazzato e in piedi accanto a lui. Ma poi vide il sorriso malizioso agli angoli della bocca, così sbatté con rabbia il piede contro il pavimento e incrociò le braccia.

"Scusami? Credo che tu sia al mio posto."

"Il tuo posto, vero?" chiese Louis e girò la testa per guardare Harry.

"Sì." rispose Harry, abbassando il volume della sua voce quando sentì il signor Winston continuare con la sua lezione.

"Non vedo il tuo nome su di esso. E non siamo più all'asilo, vero?"

Harry riuscì a sentire tutti i suoi neuroni scivolare via a causa di quanto assolutamente stupido e fastidioso Louis Tomlinson potesse essere.

"Non lo siamo, ma sembra che la tua altezza lo sia ancora."

Louis chiuse la mandibola e Harry sapeva di aver colpito un punto debole. Se c'era una cosa che Harry sapeva che Louis non riuscisse a gestire, era quando la gente faceva osservazioni e commenti sulla sua 'mascolinità'.

I suoi occhi cadono sul posto vuoto accanto a quello di Louis, che era di Niall, ma sembrava non essersi preoccupato di presentarsi oggi, così Harry si scusò e cercò di passare nello spazio tra le ginocchia di Louis e il sedile, prima di cadere sul posto di Niall.

Ora che ci pensava, avrebbe dovuto sedersi al posto di Louis, che era esattamente dietro a quello di Harry. Beh, era troppo tardi, quindi Harry tirò fuori il suo portatile e lo accese. Stava per chiedere a Louis di fargli copiare i suoi appunti (cosa che non avrebbe mai fatto se non fosse stato in crisi), ma poi si rese conto che Louis stesse giocando a Call Of Duty, ignorando completamente il signor Winston. Grande.

You're An Asshole (But I Love You) | Larry Stylinson (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora