Hero
«Ehi, Hero. Da quanto tempo!» Felix mi da una pacca sulla spalla e mi fa cenno di sedermi sulla sedia affianco a lui sul piccolo tavolino del pub.
Morgan e Loren sono seduti agli altri lati del tavolo. Mi siedo senza dire nulla e prendo la bottiglia di tequila e me ne verso un po' nel bicchierino che mi ha portato esattamente adesso il cameriere.
«Allora? Come te la spassi?» mi chiede Morgan sorridendo. «Niente di nuovo» ammetto. Cerco di tagliare corto, perché so che a loro non frega nulla di cosa faccio nella vita quotidiana. In realtà non gliene frega nulla di me, è diverso.
«Sei ancora obbligato a stare con la Biondina? Tanto sai che non migliorerà mai a quello sport di merda. Stai solo sprecando tempo...»
Sto sprecando tempo? No, io non credo.
L'ultima volta che abbiamo passato il tempo insieme è stato la sera in cui sono andato da lei e l'ho trovata a piangere sulla sedia a dondolo. Sono rimasto a dormire lì per farle compagnia, e mi ha stupito il fatto che lo abbia detto al padre senza vergogna e che mi abbia lasciato dormire nel letto con lei. La mattina dopo però mi ha chiesto cortesemente di lasciarle un po' di spazio perché aveva bisogno di stare sola per un po' di tempo, e mi ha avvertito che non si sarebbe allenata fino a quando non si sarebbe ripresa. Io all'inizio ho detto di no ma leggevo la disperazione nei suoi occhi quindi alla fine ho accettato.
Le darò tutto il tempo che vuole. Spero che non sia molto, perché ho bisogno di stare con lei e di passare il tempo con lei.
Sta migliorando a giocare a pallavolo. Sta migliorando tanto. Il problema è che io non voglio che migliori... Non voglio che il piccolo rapporto che si è creato tra noi finisca così d'un tratto.
«Sto sprecando tempo, tu dici? Bè, non ho niente da fare durante le giornate, quindi non vedo in quale altro modo potrei passare il tempo. Sai, quello sport di merda è tutta la mia vita. E avere qualcuno con cui giocarci credo sia il modo migliore per non sprecare il tempo della mia vita del cazzo.»
Morgan ridacchia insieme agli altri due idioti. «Ah si? Non c'è modo migliore di passare il tempo a giocare con Josephine Langford? Potevo capire se con il termine "giocare" intendessi scopartela dalla mattina alla sera. Ma se intendi giocare con lei a pallavolo e in più quella lì non è neanche capace, allora stai proprio messo male, amico.»
Non rispondo, perché se avessi risposto l'avrei già sbattuto al muro e riempito di cazzotti.
Io non gioco solo con Josephine; ci parlo, scopro la vera lei che fuori sembra una stronza e una forte mentre invece è la persona più gentile che ci possa essere. Al contrario mio, che sembro stronzo da fuori e pure da dentro.
Felix ride per ciò che ha detto Morgan. «Non viene a scuola da una settimana. Che è successo? Ha detto la prima parolaccia e il paparino l'ha messa in punizione?» ridono tutti e tre e a quel punto mi alzo e prendo Felix per il colletto della maglia.
«Stammi a sentire bene. Non parlare mai più così di lei, o la prossima volta ti sbatto direttamente la testa sul marciapiede qui fuori fino a quando il tuo cranio non si spaccherà in mille pezzi, chiaro?» gli dico a bassa voce con i denti stretti e stringendo con più forza la sua maglietta.
Lui fa il finto coraggioso e annuisce. A quel punto Morgan si alza. «Ehi amico, ma che cazzo ti prende, eh? Non abbiamo detto niente di grave, insomma!Un mese fa anche tu la pensavi così, o mi sbaglio?»
Sto per perdere il controllo. Ho voglia di prendere a pugni qualcuno.
«Hai detto bene: un mese fa!» urlo mentre mi dirigo verso la porta d'uscita.
«Avanti Hero, ma che cosa ti ha fatto quella lì? Non ti riconosco più, cazzo. Ora che sei libero e che lei non viene da una settimana, potresti spassartela tranquillamente con Loren! Sai, non vede l'ora di sentire le tue labbra su di...» mi faccio strada tra i tavoli e quando arrivo davanti a Morgan gli tiro un pugno forte sulla guancia facendolo cadere a terra. Lui urla per il dolore e Felix e Loren corrono ad aiutarlo ad alzarsi.
«Io vi avevo avvertiti» gli dico, e torno ad incamminarmi verso l'uscita con lo sguardo di tutti puntato su di me. «Cosa cazzo avete da guardare?»
Ad un certo punto qualcuno mi salta addosso e mi fa cadere a terra. Felix mi tira un pugno tra il naso e l'occhio, io gli blocco le braccia e lo faccio girare sotto di me. «Stronzo!» gli rispondo tirandogli un pugno altrettanto forte sul naso e gliene sto per tirare uno sul naso ma Morgan e un barista ci vengono a separare.
«Fuori di qui, prima che chiami la polizia. Avanti!» urla il barista e io me ne vado via, senza occuparmi di Felix che sta ancora sdraiato a terra.
L'avrò ucciso. Non me ne frega un cazzo.
Mentre esco sento il rumore dei tacchi dietro di me. «Hero...» mi urla Loren. «Lasciami stare.»
Mi afferra il polso e mi fa girare verso di lei.
«Potremmo andare a casa mia e... Hai capito, no? Insomma, quello che diceva Morgan è vero: Josephine ti sta facendo il lavaggio del cervello e tu non sei più quello di prima.»La spintono — delicatamente — e mi avvio verso la macchina. «Ma che cazzo ti prende, eh?» urla mentre io metto in moto la macchina e me ne vado.
Se non avessi conosciuto Josephine, adesso starei già nel bagno del pub a scoparmi Loren. Invece l'ho conosciuta, e ora non mi importa più di scopare ragazze a caso.
Spazio autrice:
Eccomiii, scusatemi per l'assenza nel weekend ma non ho trovato tempo per aggiornare. Hero si è sfogato, devo dire... Ahahah.
Aggiornerò presto!
Vi voglio bene❤️
~Alessia✨
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Soulmates |Herophine|
FanficAvete presente quando amate alla follia uno sport ma non riuscite a metterlo in pratica? Ecco. Josephine è una ragazza di diciotto anni ed è innamorata della pallavolo. Pratica questo sport da quando aveva dieci anni ma non ha mai ottenuto buoni ris...