parte 4

0 0 0
                                    

Lily era nel letto, voleva liberarsi  dai pensieri e sentire soltanto la morbidezza del suo cuscino che le accarezzava il viso, delle coperte che le baciavano il corpo mentre il buio della sua stanza l'avvolgeva. Aveva chiuso gli occhi, cercando di trovare quella concentrazione per poter riposare ancora, per poter dimenticare quello che ha dovuto affrontare in quella giornata e quello che aveva dovuto dire a Lukas. Si sentiva sprofondare quando ripensava alla scena in cui il suo amico, che le aveva confidato il suo sentimento, se ne stava andato quasi come se fosse moribondo, privo di quelle parole che lo avrebbero guarito e portato in vita. Quando improvvisamente, sentì il rumore fastidioso del suo telefono squillare, avrebbe voluto non rispondere, ma le venne in mente che forse era Michelle a chiamarla, con fatica, sollevò il braccio e lo impugnò, vedendo sullo schermo che era la sua amica, rispose in maniera flebile.

<< Pronto?>>

<< Ehi Lily, ho parlato con quell'uomo.>>

<< Cosa hai scoperto?>>

<< All'inizio non avevo notato nulla di strano, poi quando me ne stavo andando ho visto anche io quell'angelo.>> Lily si alzò di scatto come se avesse ripreso le forze.

<< E chi sarebbe? Cosa vuole?>>

<< Si chiama Cassiel ed è l'angelo della morte. Quell'uomo era destinato a morire e tu essendo un angelo hai interferito con il suo piano. Ora però è successo un altro problema, il ciondolo si è illuminato in direzione dell'uomo quindi, può essere che dentro di lui ci sia la Fenice. Però a Cassiel non importa, in quanto il suo compito e prendere l'anima con se in qualunque caso>> Lily rimase in silenzio per un paio di secondi, sorpresa di tutto quello che aveva sentito,<< Ma è terribile. Cosa possiamo fare?>> chiese infine.

<<Devi venire qua in modo da analizzare la sua anima e scoprire se c'è la fenice, affinché l'angelo non possa prenderla>>

<< Non ti preoccupare, arrivo subito. Ci vediamo tra poco.>>

<< Va bene, fai presto.>>

Appena Lily chiuse il telefono si alzò dal letto e si diresse verso la finestra, aprendola. Questa volta, non avrebbe ritardato ed avrebbe aiutato la sua amica se fosse stata in difficoltà, questa volta, poteva trasformarsi ed arrivare da lei in pochi minuti. Giunse le mani al meno citando le parole che la fecero trasformare in un angelo, poi varcò la sua finestra ed incominciò a volare in direzione dell'ospedale. Andò ad un'altezza sufficiente da non farsi vedere dalle persone. In quel momento, anche se doveva arrivare in fretta dalla sua amica, si mise ad ammirare la città dall'alto. Con le sue luci e il suo illusorio silenzio che dava. Il sole del pomeriggio illuminava il suo corpo e le nuvole leggere che le erano intorno, creando uno spettacolo di penombre e luci suggestive. cercò di afferrare quella bellezza con la mano che era impalpabile e fuggente, mentre respirava quell'aria fresca e priva di ogni legame con la terra. In quel momento si sentiva libera e felice, pensò che ogni persona dovrebbe sentirsi così. Liberi dalle convinzioni e dai limiti che noi stessi ci siamo dati, liberi da quelle paure che reprimono il nostro voler essere da ciò che dobbiamo apparire. Incominciò a velocizzare il volo sbattendo le ali più velocemente, riusciva a vedere l'ospedale in lontananza, sapeva che Michelle la stava aspettando. Quella creatura che aveva visto, nonostante fosse un angelo come loro, aveva un obbiettivo diverso per quell'uomo e nel quale, probabilmente, risiede la Fenice.

Asmond apparve di fronte all'ospedale, un vento incominciò ad incalzarsi. Pensò a come potesse fare per trovare quell'uomo dentro la struttura. Di certo, non poteva entrare e farsi vedere da tutte le persone oppure distruggere il palazzo, non doveva far capire della sua esistenza a chi non era coinvolto con la loro missione, se fossero stato un paio, avrebbe potuto sbarazzarsene, ma tutta quella gente, qualcuna sarebbe potuta scappare e far conoscere al mondo la loro presenza e questo provocherebbe paura, facendoli diventare ostili ed anche creare armi con cui combatterli. Se rimanevano nel dubbio della loro esistenza, gli esseri umani non avrebbe mai pensato che esistessero davvero, se non negli incubi o nelle suggestioni. Così decise di trovare una idea alternativa, si mise dietro un albero e mise le sue mani sulla terra. Il suo corpo si avvolse di un'aura verde scuro e dai palmi incominciò ad uscire un onda d'urto che fece tremare il terreno e tutta l'area circostante.

Angelus Domini - GenesiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora