Michelle si mise a cercare il reparto di terapia intensiva, salì per le scale bianche candide con il muro metà coperto da pannelli di plastica grigi, controllando ad ogni piano che reparto ci fosse. Giunta al terzo piano lo trovò. Era un lungo corridoio composto da pareti color verde mela e porte d' alluminio azzurre, scrutandone in ognuna, cercava la persona che potesse corrispondere con la descrizione detta da Lily. Vide uomini con baffi però con capelli, senza capelli privi di baffi, altri erano alti e numerosi con l'addome pronunciato, fin quando verso le ultime stanze scorse un cappotto marrone appoggiato su una sedia. Si avvicinò con il capo trovando finalmente l'uomo con le caratteristiche combacianti con la descrizione di Lily ed entrò con rispetto. Aveva lo sguardo basso e spento,
<< Salve.>> disse in maniera gentile, facendolo risvegliare dal torpore dei sensi e le sue pupille scure, tornate lucide, rivolte verso lei.
<< Salve, ci conosciamo?>> La sua voce era molto calda e tranquilla. << In verità no, sono un'amica della ragazza che le ha salvato dall'auto che la stava investendo.>>
<< Oh,lei come sta?>> chiese con preoccupazione.
<< Lei sta bene. Ora è ritornata a casa con i suoi genitori e sapendo che l'avevano trasferita in terapia intensiva, mi ha chiesto di venire a controllare che fosse tutto a posto.>>
<< Che brava ragazza.Sono costernato che si sia fatta del male, non mi sarei mai perdonato se avesse avuto dei problemi gravi per causa mia.>> Il suo linguaggio elegante affascinò Michelle senza darle prontezza nel rispondere.
<< Prego, accomodatevi>> Continuò l'uomo indicando la sedia sul quale c'era il suo cappotto.
<< Ah, si grazie.>> Michelle prese il cappotto, poggiandolo con delicatezza sul tavolo, per poi sollevare la sedia al bordo del letto, e sedersi in maniera silenziosa. Ci furono degli attimi di silenzio.
<< Dì alla tua amica che dovrò stare in ospedale per un paio di giorni a riposo.>>
<< Bene, glielo dirò.>>
<< Se vorrà venire a trovarmi ne sarò contento.>>
<< Hanno informato i suoi familiari?>> Chiese per rendere la conversazione più confidenziale.
<< Purtroppo, cara ragazza, non ho familiari o amici da poter chiamare.>> A quella risposta, Michelle cercò di essere più delicata, non voleva farlo rattristire.
<< Mi ha detto la mia amica che stava parlando al telefono al momento dell'incidente. Quindi con qualcuno ha dei legami.>> Sapeva di essere un po' invadente ma voleva saperne di più e cercare di riuscire a trarre delle informazioni. L'uomo non rispose per un paio di secondi.
<< Stavo parlando con la madre di una mia paziente.>>
<< E' un dottore dunque.>>
<< Sono un pediatra, anche se non esercito in questa zona ma più ad est. Mi sono recato in questa città dove sono nato per andare a far visita alla tomba dei miei genitori, oggi era il compleanno di mia madre.>> Michelle abbassò gli occhi con tristezza.
<< Vedi figliola, nella mia vita, mi sono dedicato così tanto tempo al mio lavoro che non ho avuto mai il tempo di poter coltivare una relazione ed avere una famiglia. I bambini che io curo e visito li tratto come se fossero miei. Mi danno una gioia incredibile quando vedo i loro visi felici, li vorrei coccolare quando sono timorosi e far capire che non gli succederà niente di male. Certo ho avuto le mie soddisfazioni professionali, l'avanzamento di carriera, il prestigio e la notorietà. Ma questo alla fine, è del tutto inutile se non si ha una persona con la quale condividerle e rendere partecipe della propria fortuna. Riverso tutto il mio amore su di loro e se hanno bisogno di aiuto, se i genitori non hanno la possibilità di poterli curare, possono contare su di me.>>
STAI LEGGENDO
Angelus Domini - Genesi
Novela JuvenilUn giorno di eclissi due ragazze, Michelle e Lily, scoprono di essere state scelte da Dio e avvisate sull'arrivo dell'angelo dell'apocalisse Uriel. Devono trovare la "Fenice", l'unica creatura in grado di fronteggiarlo. Per riuscirci devono scovare...