Capitolo 1

5.2K 53 1
                                    

Anna e una ragazza di 16 anni vive a Napoli precisamente a Posillipo. Anna e molto legata al suo papà, solo che c'è un piccolo problema, il papà è uno dei più grandi boss di Napoli. Il padre fu costretto ad abbandonare Anna e la mamma, perché costretto a rimanere nelle zone di Napoli che lui comandava. La giornata era iniziata benissimo, Anna appena sveglia fa colazione con la sua famiglia, poi va a farsi una doccia, e si lava anche i capelli, quando a finito va a vestirsi. Anna si veste super comoda con una tuta della kappa e un top corto e un paio di scarpe da ginnastica gucci. Poi va a farsi i capelli con le sue solite onde.

10:35

Sono sul motorino con papà stiamo girando per Napoli, non facevamo un'uscita da soli da molto tempo e ha me questa cosa piaceva tantissimo.

Anna: jiamme o' matè?

Papà: dai te postò o' mar

Siamo arrivati al mare lasciamo il motorino di papà nel parcheggio e scendiamo da delle scale che collegano alla spiaggia. Arrivati in spiaggia ci sediamo comodamente sulla sabbia e iniziamo a parlare di cosa ci è successo durante la settimana. Quando ad un tratto vediamo delle guardie venire verso di noi. Anno arrestato a papà, prendo il motorino di papà e vado a casa a raccontare tutto quello che è successo alla mamma.

Qualche settimana dopo

Sono già passate 3 settimane da quando papà è stato arrestato io e la mamma piangiamo ogni volta nel ricordare papà. Sono fuori scuola, torno sempre dasola oppura ccompagnata dal mio fidanzato Antonio. Ma oggi all'uscita da scuola sento chiamarmi e vedo un signore che mi aspetta davanti ad una macchina nera brindata il signore mi invita ad entrare in macchina.

Signore: piccrè ttas ind a man song nu cumbagn r pat't

Anna: dimmi e successo qualcosa a papà?

Signore: no nun so vnut can p parlà e pat't, ma so vnut ca p parlà ci te.

Anna: di cosa mi devi parlare?

Signore: piccrè tu sapiv ca pat't tnev cert nemic e chill song e Di Salvo.

Anna: si lo so e allora?

Signore: iss vi ca t prutegg comm si fuss figlm, c l'agg prumess. Ma tuo padre sa che devo gestire a fatica mij e quindi ti farò proteggere da mio figlio, riman to facc cunoscr, ma ta mbarà a t prutegger pur a sol. Tieni chess m la dat pat't p te.

Anna: grazie

Prendo il pacchetto dove sopra c'è scritto "Da papà" lo apro al suo interno c'era una pistola e un bigliettino, che leggerò più tardi appena arrivata a casa.

Anna: non la voglio mi fa schifo.

Signore: t farà pur schif piccrè ma ta mbarà a la usà. Disse e mi accompagnò a casa.

Anna andò in camera sua e si ricordò della lettera che stava sotto alla pistola, la prese e iniziò a leggerla, con gli occhi pieni di lacrime.

"cara Anna quando leggerai questa lettera, io non ci sarò e tu starai piangendo abbracciata al mio cuscino. So che ti fa schifo il lavoro che faccio, non avrei MAI VOLUTO regalarti una pistola, ma se te l'ho regalata e perché ti servirà. Ho paura che possono farti del male e io e la mamma e noi un dolore del genere non possiamo sopportarlo. Domani Don Salvatore (l'uomo che ti ha dato la scatola) ti farà conoscere suo figlio Ciro, che ti imparerà ad usarla. Salutami la mamma e ricordati SEMPRE: ca ij t vogl ben assai - da papà per la sua Annarella".

Spero che questo primo capitolo vi piaccia (non sono napoletana e non lo so benissimo, e mi scuso se qualche parola è sbagliata)

Ma come va a finire la storia? Lo vediamo nel prossimo capitolo.

 MARE FUORI ~~~Anna&Ciro❤️ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora