Shopping for him.

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Mi risveglio sul mio letto, la sera e con un post-it attaccato sul cuscino con scritto

Purtroppo ho un impegno sta sera e non posso restare, mi faccio sentire.
Un bacio,R

Sorrido.

Un altro bacio da Robert, lo accetterei volentieri.

Ancora però non riesco a capire il perché è sempre così misterioso e poi a tratti dolce e a tratti stronzo.

Non riesco proprio a capirlo.

Però mi attrae.

Prendo il telefono per chiamare Ek e raccontarle tutto, dopo due ore estenuanti al telefono con tanto di mio pentimento per averla chiamata, le chiudo il telefono

Quando Ek attacca a parlare, chi la ferma più.

-

Robert mi chiama tutti i giorni per 10 minuti, meglio di niente, si informa sulla mia salute e mi sfotte ancora per le mie pantofole.

Mi ha anche chiesto di uscire dato che è il suo giorno libero oggi.

Cosi ora mi trovo a girare un centro commerciale, perché lui ha deciso di fare shopping.

Io odio fare shopping.

《Mi provo queste camicie. Vado.》 Mi dice guardandomi e sollevando le camicie

《Si si okay.》 Dico io sbuffando e girando per il negozio, in cerca di un regalo per mio padre, sabato farà 50 anni tondi tondi

《Julia!》urla Robert da dentro il camerino

《Che c'è?》Gli chiedo, spostando la porta del camerino di poco e infilando la testa dentro per vedere cosa sta facendo, vedo lui con la camicia abbottonata solo fino all'ombelico, ma cosa cavolo è quell'uomo.

《Non mi entra.》Dice guardandomi e sbottonandosi quel poco che è riuscito ad abbottonare prima

《Oh che mi chiami a fare.》farfuglio io già rossa alla vista del suo petto muscoloso

《Vieni dentro un attimo.》Mi dice guardandomi intensamente

《Rob non posso. Poi pensano male e..》non riesco a finire la frase perché lui mi prende e mi fa entrare nel camerino e mi solleva facendomi incrociare la gambe alla sua vita

《Che stai facendo Robert? Sei impazzito? Lasciami! Fammi uscire.》 Dico io cercando di muovermi in quello spazio, troppo stretto per entrambi

《Stai zitta, se no ci scoprono.》Mi sussurra avvicinandosi ad un mio orecchio e mordendolo leggermente, rovocando non pochi brividi.

《Robert..》sussurro supplicante mentre faccio scorrere le mani sul suo torace.

Come si può resistere ad uno così?

《Tu dammi un bacio e io ti faccio uscire.》Dice guardandomi intensamente

《Vuoi un bacio?》sussurro io avvicinandomi al suo viso quasi abbindolata dal movimento della sua lingua che inumidisce il suo labbro inferiore

《Sì.》 Dice socchiudendo gli occhi e sfiorando il suo naso con il mio, le sue labbra si poggiano sulle mie, e io non resisto più.

Prendo con le mani la sua testa e socchiudo la bocca in modo da far entrare la sua lingua e iniziare quel lento ma passionale bacio.

Mi sento sbattere leggermente nella parete del camerino, una forte presa stringe il mio sedere e qualcosa premere tra le mie cosce.

Benedetto il giorno in cui inventarono i leggins.

All'improvviso sento una voce da fuori il camerino

《Signore,ha bisogno di qualcosa? Vuole farmi vedere come le stanno le camicie?》Dice la commessa

Robert si stacca da me, mi sorride furbamente e si lecca le labbra

《No, grazie. Tutto apposto. Sto per uscire così pago. Grazie lo stesso!》risponde alla ragazza

Sento i passi della commessa allontanarsi e lui mi mette giù e apre la porta per farmi uscire velocemente

《Sei carina con le guance rosse, le labbra gonfie e i vestiti stropicciati. 》 Mi dice lui facendomi l'occhiolino e chiudendosi dentro il camerino per rivestirsi

Io esco e lo aspetti fuori, dopo 5 minuti lo vedo arrivare con in mano un sacchetto

《Non hai provato niente. Cosa hai preso?》Gli chiedo curiosa

《Ho preso la stessa camicia, ma della taglia giusta. A te è piaciuta a quanto pare.》Mi dice sorridendo maliziosamente e io arrossisco

《Fanculo.》dici io camminando più velocemente per sorpassarlo

《Il tuo viso e i tuoi occhi parlano. Cosa ci posso fare io, se il tuo corpo mi da delle risposte?》 Mi chiede lui con un sorriso ancora più grande

《FANCULO》gli urlo io ridendo e coprendomi con la sciarpa fino al naso.

Se fosse possibile, mi coprirei fino ai capelli.

《Dai piccola.》Dicd lui ridendo e mettendomi un braccio attorno al collo e avvicinandomi a lui

《Ti porto a casa mia adesso. Ti faccio vedere la mia umile casa. Ceniamo lì.》continua a dire lui

《Okay. Spero di non morire avvelenata.》dico io ridendo nervosa

Casa sua.

Cazzo. Casa sua!

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Scusate per l'assenza, ma sono partita e quando sono ritornata qualche giorno fa sono stata male e continuo ancora a stare male.
Ma sono riuscita a scrivere qualcosa.
Grazie ancora per tutti gli "occhi" che ha la storia, vi ringrazio davvero tanto.
Spero vi piaccia questo capitolo e resterete per il prossimo, che sarà davvero emozionante.
Un bacio eeneys ♡

How long must you wait for it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora