Warren.

726 35 15
                                    

Il telefono di casa sta suonando da minuti, con fatica apro gli occhi e scendo dal divano.

Guardo l'orologio che segna le 8 pm e sbuffo, mi sono addormentata sul divano con la tv accesa, come una vecchia.

È stata una giornata pesante, mi giustifico mentalmente così e mi sto chiedendo chi può essere a chiamarmi in modo cosi insistente.

Il telefono continua a squillare senza sosta e mi catapulto a rispondere.

《Pronto.》sbuffo al telefono, uno sbadiglio mi scappa dalla bocca

《Julia, sono mamma.》mi dice la voce al telefono, sento mia madre piangere e mi inizio a preoccupare

《Mamma, che succede?》le chiedo io ormai perfettamente sveglia

《Tuo padre si è sentito male, mi ha detto che sentiva dolori oggi ma ha deciso lo stesso di uscire a mangiare una pizza con gli amici del bowling. Stava tornando con Brian in macchina, Brian aveva bevuto troppo e tuo padre ha guidato al posto suo, ha perso il controllo perché ha avuto un malore.》mi dice lei singhiozzando ancora di più

《Mamma che cavolo sta succedendo?》le urlo prendendo dall'armadio una valigia e dei vestiti a caso

《Siamo in ospedale e stanno cercando di rianimarlo. Gli è venuto un infarto mentre guidava ed hanno fatto un incidente.》dice lei piangendo

Il telefono cade dalle mani e non posso far a meno di guardare il muro della mia stanza con gli occhi spalancati e senza una traccia di lacrima.

《Julia.》senti urlare dal telefono ma non rispondo sentendo qualcosa spezzarsi dentro di me.

Prendo il telefono lentamente e con voce tremanti rispondo

《Mamma, sto venendo.》

-

《Questo silenzio mi imbarazza.》dice Ek mentre guida al mio fianco

Sono le 8 pm a New York, ho chiamato da poco a Lilian per farle sapere che sono arrivata sana e salva dopo 10 ore di voli e soste. Lei ha appena finito il suo turno, dato che lì ad Anchorage sono le 4 pm, ed è triste per non avermi potuto accompagnare.

《Scusa.》dico io semplicemente guardando fuori dal finestrino, le luci di New York mi sono mancate ma non riesco a far uscire nessuna parola dalla mia bocca.

《Julia. È in coma ma c'è ancora una speranza.》mi dice lei guardandomi mentre il solito traffico ci circondava.

《Come mai Matt ti ha permesso di guidare?》 Le chiedo io non volendo parlare di mio padre

《Beh..non gli ho detto nulla. Gli ho detto che ti sarebbe venuto a prendere Miguel.》dice lei facendo un sorriso sbarazzino

Il suo viso si è addolcito ed è leggermente più tondo, è già incinta da 8 mesi, il gran momento si sta avvicinando e insieme a lei anche Violet è ansiosa.

Nonostante Ek è incinta di due gemelli non è  per niente ingrassata. Anche se la pancia è decisamente enorme, come fa a guidare?

《Tu non dovresti guidare.》osservo io lanciandole un'occhiata storta mentre sfreccia per le strada libera, verso l'ospedale

《Me lo dicono tutti. Ma io non demordo. Perché devo limitarmi? Sono solo incinta.》mi dice lei sbuffando e girando in modo brusco

《Ek! Ci sono delle vite qui dentro!》urlo io tenendomi allo sportello

《Tranquilla.》dice lei ridendo per il mio spavento

Le do uno schiaffo sulla testa prima di urlare uno "scema".

How long must you wait for it?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora