Capitolo 11 : Regulus Black

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Il fumo.
Un dipendenza umana, poteva considerarsi patetica, ma solo se l'umano era schiavo del fumo
Ma se il fumo veniva considerato solo come un oggetto di relax, allora i posti si invertivano.
Per Helen che di umano aveva per poco, quella sua piccola dipendenza era l'unica cosa a cui aveva deciso di appoggiarsi .
Era una cosa umana. Non che lei avesse mai fatto distinzioni, le persone o era buone o erano inutili o erano cattive.
Le persone buone erano state aggiunte di recente.
Ne conosceva solo poche Harry era tra queste. Lei sapeva quanto questo momento fosse difficile per lui, ma nonostante ciò non poteva fare a meno di odiarli.
Non c'è la faceva, Silente le faceva venire voglia di distruggere tutto, mentre i gli occhi di Sirius le facevano venire voglia di distruggere se stessa .
Cercava di evitare entrambi, così da evitare di pensarci .
Dopo la doccia di era rifugiata nella camera del pensatoio, da sola, e di era tuffata nei suoi ricordi, era difficile controllarli, ora che non era più in quella grotta tutto si sfalsava, lei però aveva cose di cui non poteva dimenticarsi .
Non poteva dimenticarsi di lui.
Era seduta in cucina avevano aperto la finestra vicino al tavolo dove era seduta così che lei potesse fumare senza dare fastidio a nessuno. Il bambino che era sopravvissuto sedeva di fronte a lei, sospirava mentre sfogliava libri di arti oscure, stavano cercando un pazzo che pagava gente per uccidere lupi mannari. L'uomo che Helen stava seguendo, avrebbe dovuto portarlo in centrale così da farlo interrogare, però ci sarebbe voluto troppo tempo e lui era decisamente fastidiosamente bravo a scappare per cui Helen si era appropriata dei suoi ricordi prima di ucciderlo e li aveva mostrati a Harry.
Chi era dietro a tutta questa faccenda, sapeva decisamente come non farsi beccare, aveva modificato la memoria dell'uomo così da non comparire.
Anche Helen era rimasta interdetta, forse se non avesse ucciso l'uomo sarebbe riuscita a estrapolarli le informazioni, ma ancora non era abituata a catturare. Lei infondo aveva sempre e solo ucciso .
Harry non gliene faceva una colpa avrebbero trovato sicuramente un alternativa. Poteva solo esserle grato che avesse protetto la sua famiglia .
Helen si portò di nuovo la sigaretta alla bocca. Aspirò lentamente e butto fuori il fumo.
-Hai intenzione di evitare il tuo padrino per tutta la tua permanenza qui?- le chiese lei
-Tu sembri essere della mia stessa idea-disse solo lui.
-I suoi occhi mi disturbano- rispose lei.
-Non sono abituato a vederlo vivo- rispose lui.
-Con i tuoi genitori però hai legato-
-Con lui è diverso, lui l'ho conosciuto, l'ho amato, lo ho odiato, l'ho visto morire, è diverso- disse Harry. Lei annuì in silenzio aspirando ancora.

Indossava dei pantaloni neri larghi, e una maglietta a mezze maniche bianca, extralarge, di una band babbana.

Jennifer, entrò in cucina tossendo per poi fissare Helen.

-Noi siamo pronti per andare- disse lei fissando la sigaretta nella mano di Helen. Le persone superficiali, Helen non le tollerava, non c'era verso, proprio non le andavano a genio.

-Benissimo allora andiamo- disse Helen spegnendo la sigaretta nel posa cenere e chiudendo la finestra con un pigro movimento della mano.

Camminò verso la sala, prendendo il suo giaccone nero, era largo, come tutti i suoi vestiti, escludendo quelli da lavoro, ed era dotato di enormi tasche dove lei poteva mettere ogni cosa.

Prese al volo le sigarette passatele da Harry senza nemmeno guardare, nel frattempo l'ordine fissava in silenzio, era davvero piccola dimostrava massimo 20 anni, la maglia bianca faceva intravedere i tatuaggi, Josh e Alphy, dopo aver visto le cicatrici non le staccarono gli occhi di dosso.

-Molto bene potete entrare nel camino-disse Harry avvicinandosi.

-Potter tu viaggi con me?- chiese Helen.

-Vomiterò?-chiese lui sorridendo.

Lei scoppiò a ridere.

-Forse-

Harry Potter e la sfera Wroods (Opposite Future)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora