Mio figlio come figlio del nonno ovvero mio padre e farlo passare per mio fratello quando l'ho partorito io!
È orribile questa situazione!
"Oscar... è arrivata la lettera dal duca de Germain. "
"Mh... "
"Domani mattina alle 5 davanti la chiesa abbandonata, i padrini saranno Girodelle e il duca d'Orleans come previsto. Mi raccomando Oscar, io confido in te. Conosco il tuo valore! Non mi deluderai. "
"Si... "
"Oscar... sarà un duello all'ultimo sangue... sappi una cosa, che ti voglio un bene dell'anima, ci tengo a te, sei mia figlia... detgo tra noi due sei la mia figlia prediletta e preferita. Stai attenta ti prego. "
"Si, padre, ma devo dirvi una co- "
"Sisi, certo, ma devi stare attenta e mi raccomando, hai un colpo e- "
"Sisi, padre ascoltatemi... "
"Attenta a non sprecarlo! Colpiscilo in pieno e- "
"PADRE! "
"Dimmi Oscar che c'è? "
"Padre voi... " devo dirgli che Eros è mio figlio??
"Io...? "
"Padre... state attento ad Eros. "
"Si, tranquilla Oscar a tuo fratello penso io come ho educato te. "
"E non chiamatelo mio fratello!! "
"Cos... ma perchè dici cosî? "
"Perchè... perchè non mi va giú. "
"Ma... è tuo fratello Oscar. "
"Non è mio fratello! "
"Come... Oscar! "
Stringo i denti e strizzo gli occhi irritata.
"Perchè fai cosí!? Forse sei gelosa!? "
"Si! Sono gelosa ma non per cosa credete voi! "
"Allora per cosa!? "
"È che... " sospiro "Nulla... vado ad allenarmi. "
"No Oscar tu adesso mi dici cosa c'è ce non va! "
"No. Non voglio parlarne. "
Vado fuori verso le stalle in cerca di Andrè. Eccolo seduto vicino alla fontana, pensieroso con lo sguardo rivolto verso il basso.
"Andrè... "
"Oscar... " alza lo sguardo su di me.
Mi fiondo tra le sue braccia e do libero sfogo al mio pianto.
"Mio figlio... mio figlio non mi è legittimo accudirlo! Convinti che sia mio fratello in realtà e sangue del tuo samgue, carne della mia carne. Ed io che vorrei tenerlo in braccio sempre, crescerlo come si conviene, e dargli la gioia e laffetto di una madre, la presenza di suo padre, la verità sui suoi genitori. E anche se cosí vicino mi sembra lontano, fisicamente è qui ma rinchiuso in una bolla della menzogna di non essere mio figlio! "
Andrè cerca di consolarmi ma anche dai suoi occhi scendono lacrime di dolore.
Mi stringe forte, cerco conforto... dio ti prego lo so che ho torto, ho sbagliato a tenere il segreto, ma ora chiedo solo di crescerlo, di essergli madre, ció che sono.
"Non è tutto perduto. Pensa che almeno non è lontano in chissà quale altra famiglia. "
"Non poterlo crescerlo e nominarlo nostro figlio mi distrugge. "
"Dobbiamo dire la verità a tuo padre. "
"Si ma non ora... non ora Andrè... domani mattina all'alba dovró battermi in duello. Se... dovessi morire penserai tu a nostro figlio. "
"Oscar... " mi guarda negli occhi "Sposiamoci. Sta notte. "
"Non mi sembra il momento piú adatto. "
"No, ma potrebbe essere l'unico! "
Già... annuisco.
"Oscar.... ti amo. La mia decisione è fatta, qual'è la tua? "
Lo guardo
"Andrè, sella Caesar e Alexander... andiamo in chiesa. "La sera stessa tornammo a casa da sposati, marito e moglie in segreto. La fede che porto al doto ne segna il sigillo.
Mi dirigo in stanza di mio padre e mia madre, ecco la culla del mio piccolo Eros... del latte esce dal mio seno... non posso resistere all'impulso anche se fa male, sento Eros cominciare a piangere e mi si stringe il cuore.
"Amore mio... non piangere. " sussurro "C'è qui la mamma! " mormoro trattenendo le lacrime. Lo prendo in braccio delicatamente, scopro il seno e lo allatto... piccolo mio... sei una creatura stupenda, ti ho atteso a lungo, speravo di vederti, avevo paura di perderti, ora sei qui e una menzogna ti costringe a crederti mio fratello e invece sei mio figlio.
Stacchi la boccuccia e ti vedo assonnato.
"Amore di mamma... "
"Ung... " sorride e mi guarda con occhi spalancati e dolci, occhi a cuoricino quasi. Le lacrime mi riempiono gli occhi per poi scendere giú lungo le mie guance.
"Cucciolo mio... ricordati di me. Ti prego. E se domani dovessi morire, io ti staró sempre accanto e veglieró su di te! Tuo padre penserà a te. "
Lo rimetto nella culla e mi riabbottono la camicia.Mamma...
«Ricordati... se domani dovessi morire, io... veglieró su di te.»
Perchè goccie di acqua bagnano il tuo viso? Mamma... io mi ricordo... ero nella tua pancia... mamma... dove vai? Vuoi abbandonarmi? Resta, prendimi ancora in bracio, dammi un'altro bacio... mamma!Asciugo le lacrime ed esco dalla stanza tornando in camera mia...
Domani lotteró contro il duca, sono certa di vincere... ma temo di uccoderlo. Uma vita è preziosa, uccidere è un peso enorme da portare. Lo feritó solamente. Non voglio ucciderlo.La mattina seguente ero li pronta... il duca d'Orleans, il tenente Girodelle, il dica de Germain e Andrè... le due pistole, scelte cariche e impugnate.
Schiena contro schiena... conto alla rovescia dei passi percorsi in sincrono.
10... non penso a nulla... 9... il ricordo della mia infanzia... 8... l'amore eterno tra me e Andrè... 7... l'immagine del futuro che desidero... 6... mio padre... 5... mio figlio, il ricordo di aver partorito tre giorni fa.. 4...
3... uma luce proviene alle mie spalle, mi accecherà appena mi gireró... devo stare attenta. 2... 1...
Mi volto con la pistola vocino la fronte, sono attenta, il colpo sparato dal duca, riesco ad evitarlo...
Adesso è il mio turno.
Punto la pistola: colpiró la mano che ha ucciso quel bambino!
"Ahh!!! Non è possibile!!! "
Il duca dolorante viene soccorso...
"Voi avete barato!! Non potevate vincere!! "
Ho avuto la conferma dell'inganno architettato.
La carrozza reale arriva e si ferma... scende la regina.
"Madamigella Oscar! "
"Maestà... " mi inchino
"Siete esiliata in casa vostra per trenta giorni! E voi duca fovreste vergognarvi per ció che avete fatto!!! "Madamigella Oscar perdonatemi, ma molti come il dyca vogliono la vostra morte... resterete a casa per trenta giorni cosí per proteggervi. Capitemi, vi prego!
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Amanti da Sempre|| Lady Oscat e Andre
Hayran KurguDalla loro adolescenza una vita trascorsa ad amarsi incondizionatamente nascosti dal generale furioso. Ma Andrè non sfolge solo il ruolo di amante e compagno segreto, ma anche quello di psicologo... in quella casa non c'è mai pace!