L'orario di pienone è arrivato, troppe persone che mi urlano i propri ordini, penso soltanto che tra poco sarò finalmente in pausa e non dovrò essere più così tanto cortese, anche se è la cosa che mi è più semplice.
-buongiorno, mi dica pure- dico al nuovo cliente che si è appena avvicinato, passando due cappuccini ad altre due ragazze che aspettavano da forse un po' troppo.
-bhe, veramente non vorrei niente dal menù, vorrei recuperare circa due anni proprio con te- dice il cliente, ma la voce mi suona troppo familiare, infatti alzo di scatto la testa e vedo una delle persone più importanti della mia vita, una coinquilina che però è diventata importante perché ci siamo proprio trovate come persone, quindi sorrido appena incontro i suoi occhi, perché riconosco che non è cambiato assolutamente nulla da quando eravamo ancora adolescenti, ai primi anni di università.
-SARAH- dico quasi urlando e immobilizzandomi sul posto. -hai tempo una ventina di minuti?-
-ordino qualcosa e ti aspetto, tranquilla- dice lei sorridendo e alzando gli occhi verso gli schermi che propongono i nostri menù. -posso avere un sandwich con cetrioli e frittata?-
-certo, siediti, te lo faccio portare- dico passando l'ordine al mio collega che si occupa dei piatti.
-grazie mille- dice lei riprendendo sulla spalla la sua borsa e cercando un tavolino vuoto. La guardo finché non si siede, poi torno a fare i vari caffè per tutti i clienti che aspettavano davanti al bancone. Riesco a liberarmi in una ventina di minuti, come previsto, mi lavo le mani, mi tolgo la divisa e poi mi siedo di fronte a Sarah, la mia vecchia coinquilina. E' cambiata veramente tanto da due anni fa, adesso è mora, finalmente in normo peso, ma il suo stile alternativo è ancora una sua particolarità, come i suoi occhi sempre in cerca di qualcosa da analizzare.
-allora come stai?- dico sedendomi mentre mi lego i capelli in una coda non troppo pensata.
-tutto bene, vedo che sei ancora in questo bellissimo posto- dice guardandosi intorno.
-io vedo che i tuoi gusti non sono cambiati- dico ridendo.
-già, tu come stai?-
-bene, non ho cambiato molto la mia vita, invece tu?-
-vero, ma adesso sono di nuovo qui- dice lei ridendo.
-se vuoi tornare a casa, è libera. Da quando te ne sei andata sono passate molte persone, ma sono scappati tutti a causa del mio disordine-
-effettivamente ho bisogno di te, o meglio della tua casetta-
-dimmi tutto, sai che se hai bisogno di qualsiasi cosa ci sono- dico sedendomi meglio per cercare di ascoltarla nei migliore dei modi.
-non mi fanno più tornare a casa a Londra, hanno chiuso i confini per questo virus che si sta diffondendo sempre di più- dice lei guardando in basso verso il suo piattino, ormai vuoto.
-ma certo che puoi venire a casa, ma ci mancherebbe, se vuoi anche stasera- dico tranquillamente sorridendo.
-ecco, potrebbe esserci un problemino- dice lei continuando a guardare sul piatto e spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-dimmi tutto-
-potremmo essere in tre ad aver bisogno di un posto in cui poter stare- dice abbassando la voce sempre di più.
-in che senso scusa?- chiedo sgranando gli occhi e andando in ansia, perché la voglio aiutare, ma non ho così tanto spazio per altre tre persone.
-perché sono qui con il mio cantante e il chitarrista, non ci lasciano uscire e non abbiamo troppa voglia di rimanere in hotel per un tempo indefinito, per favore Olivia, sei la mia ultima speranza-
-tu mi stai dicendo che devo ospitare altre due persone che non conosco?-
-ti prego, veramente. Dormire in albergo per questo tempo indefinito per noi significherebbe non poter suonare, provare, rimanere in stand-by per non si quanto tempo e siamo nel pieno di una scrittura di una canzone-
-come faccio a dire di no ad un faccino del genere- dico allungando le mani alla ricerca delle sue per cercare di confortarla anche nel momento del bisogno, perché nella felicità ci sono tutti.
-davvero?- chiede lei alzando per la prima volta lo sguardo, da quando mi ha fatto questa richiesta.
-certo, intanto non è un problema la musica perché sono in una casa indipendente, come ben sai, poi io non ci sono più praticamente-
-sei veramente sicura?- chiede alzandosi mentre finisco il cappuccino che nel mentre un mio collega mi ha portato.
-certo che sono sicura, vuoi venire a vederla, così mi dici se va bene per quello che cerchi?- chiedo sorridendo, mentre anche lei sorride, mi tira per farmi alzare, poi mi abbraccia stringendomi un sacco e la sento singhiozzare un pochino.
-che succede?- chiedo spostandola per vederla in viso.
-niente, sei sempre così tanto gentile, poi mi sei mancata un sacco- dice lei stringendomi. Il suo piccolo momento di sconforto finisce, mi offre il cappuccino che ho bevuto e poi andiamo a casa mia, che condivideremo come ai vecchi tempi, e stavolta con della buona musica.
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la vita è sorpresa// Harry Styles finita
FanfictionCome una ragazza potrebbe diventare la persona più importante per il famosissimo Harry Styles. -mi hai cambiato totalmente la vita- dice lui guardandola direttamente negli occhi, lei come ogni volta si scioglie come un pezzettino di ghiaccio al sol...