Alla fine l'aver pensato che dormire in aereo fosse una cosa semplice, è stata una cosa molto stupida, dato che il posto vicino al finestrino che mi ha lasciato Sarah, mi ha tenuta sveglia ad ammirare le nuvole e le città dall'alto. Quindi appena socchiudo gli occhi, l'hostess ha annunciato il fatto di allacciare le cinture per l'atterraggio imminente. Scendiamo con calma dall'aereo perché non abbiamo appuntamenti, entriamo all'aeroporto, prendiamo le valigie e in poco tempo siamo fuori nelle strade di Londra. Seguo gli altir come un cagnolino perché non saprei orientarmi, e pian piano arriviamo a vicoli stretti e negozietti interessanti, mentre mi guardo intorno sento un profumino invitante e quando mi volto vedo una panetteria a pochi metri. Raggiungo Harry e gli assesto una leggera gomitata per attirare la sua attenzione.
-i work in a bakery- dico incominciando a ridere e appoggiando una mano sul braccio di Harry per farlo fermare e fargli ricordare, si ferma e mi sembra che riconosca il posto, facendo un piccolo sorriso che però non vedo a causa della mascherina.
-idiota- dice lui ridendo. Mi guardo intorno meravigliata, alla fine l'idea che avevo di Londra, ovvero di una città grande, ma comunque molto tranquilla e serena. Poi arriviamo davanti ad un gruppo di appartamenti davanti all'Hyde Park. Io continuo a seguirli, entriamo in un appartamento e Harry si lancia sul divano, penso che sia proprio il suo appartamento, o meglio di quello di tutti, visto che accanto ad uno specchio nell'ingresso c'è una foto di loro tre con una piccola scritta: HSM's house.
-benvenuta alla nostra piccola casetta- dice Mitchell posando la valigia, e sedendosi anche lui vicino a Harry che ha socchiuso gli occhi.
-questa non è veramente casa mia- dice Harry a bassa voce.
-giusto, tu abiti in una villetta in periferia, ma queste due settimane hai detto che rimani qui- dice Mitchell passandogli una mano tra i capelli.
-lo so, lo so, era solo per puntualizzare- dice Harry alzando le braccia in sua difesa e noi lo imitiamo divertiti, mentre anch'io decido di sedermi su una poltrona bombata.
-i nostri genitori saranno qui, oggi pomeriggio- dice Sarah entrando anche lei in casa, visto che era rimasta fuori per parlare con sua madre in chiamata. -allora piccolo tour, di questo appartamento mini, ma molto carino- dice Sarah, togliendosi la giacca e incominciando a farmi un tour, in pratica questo appartamento è formato solamente da quattro camere, un piccolo bagno, una cucina e il salotto con la sala da pranzo inclusa. -tutto qui, questa sarebbe la tua- dice lei fermandosi davanti ad una camera praticamente spoglia.
-va bene, grazie mille Sarah- dico entrando in camera mia.
-sei hai bisogno di qualcosa chiama, ti lascio cambiarti e abituarti- dice Sarah avvicinando la porta, ma non chiudendola. Io lascio la valigia vicino alla scrivania e poi mi butto sul letto, visto che non dormo da più ventiquattro ore, sono un misto di emozioni, calma e felicità, ma anche tristezza e ansia perché non penso di meritarmi le cose che mi stanno succedendo, perché è successo tutto di fretta e adesso non penso di essere pronta a tutto quello che può succedere in queste due settimane. Alzando il braccio sento il mio odore ripugnante, quindi chiedo conferma per una doccia e mi butto sotto per cercare di migliorare l'odore. Mi asciugo i capelli, poi decido di mettermi un toppino nero con sotto dei pantaloncini di tuta, e sopra metto una maglia larga abbastanza leggera perché pensavo che facesse più caldo, invece c'è comunque un po' di arietta perché facciamo arieggiare l'aria visto che è rimasto tutto chiuso per tre mesi e anche perché devono arrivare i loro genitori e quindi bisogna arieggiare per il covid.
-hai bisogno d'aiuto per la cena?- chiedo a Sarah che è in cucina davanti al computer mentre gli altri due si sono addormentati sul divano nella stessa posizione di quando siamo arrivati.
-no, ordineremo delle pizze, intanto sono solo le quattro, allora impressioni?- dice lei alzando lo sguardo, mentre io mi siedo accanto lei e appoggiando un libro sul tavolo.
-bho, ho avuto un momento triste perché non penso di meritarmi tutto questo-
-smettila di dirlo, pensa che sentendo i miei genitori sono contentissimi, visto che ti conoscono di persona dopo otto anni che ti conoscono soltanto da delle videochiamate-
-davvero?- dico sedendomi comoda sulla sedia e guardando sorpresa Sarah.
-già, vengono solo per conoscerti, non per guardare e salutare me- dice lei, ovviamente ironica, sorridiamo e poi torniamo alle nostre attività, lei lavora sul suo computer e io leggo il libro che mi sono portata dietro. Il tempo passato a leggere passa troppo in fretta, tanto che mi spavento quando Harry saluta entrando in cucina, entrambi scoppiano a ridere quando sobbalzo, poi sentiamo il campanello suonare e quindi Sarah si ricompone e va ad aprire, mentre Harry scompare nel corridoio verso le altre camere, io chiudo il libro e cerco un bicchiere per bere un po' d'acqua.
-ciao mamma, papino- dicono dandosi il gomito a causa della pandemia e avvicinandosi per abbracciarsi, ma poi si ricordano che non possano e quindi si allontanano, sorridenti. -mamma, papà, la famosissima Olivia, e questi sono i miei genitori, Margary e Antony-
-molto piacere- dico spostandomi i capelli e dando il gomito per rispetto.
-ci fa molto piacere conoscerti- dicono loro togliendosi la giacca e sedendosi sul divano così che riuscissimo a mantenere le varie distanze. -gli altri due scalmanati?- dice la madre sorridendo e mettendosi a posto la gonna, mi mette un po' in imbarazzo perché loro vestiti in modo elegante, mentre io sono praticamente in tuta, molto tranquilla e stanca, senza trucco, senza nulla, mi conosceranno nella forma peggiore di me.
-eccoci qui- dice Harry entrando in salotto con Mitchell che è ancora mezzo addormentato, sorrido alla vista di quel Mitch, ancora non scoperto. Ci mettiamo a parlare e a conoscerci, nel mentre sono arrivati anche la madre di Harry e i genitori di Mitch e anche loro ridono alla vista di loro figlio addormentato. Poi rimango sorpresa quando loro si siedono a tavola senza neanche apparecchiare, infatti sia Sarah sia Harry ridono quando mi siedo stupita vicino a loro.
-hai ragione, adesso ti devi abituare tu- dice Sarah ridendo e facendo ridere soltanto noi quattro, perché ha principalmente parlato in italiano, dicendo soltanto una parola in inglese.
-mi abituerò per due settimane, posso farcela- dico incominciando a mangiare la pizza che è arrivata grazie all'ordine che abbiamo fatto in una pizzeria qui vicino. Anne, la madre di Harry chiede quale sia il problema guardando principalmente me, io le rispondo con il mio inglese e le spiego che abbiamo abitudini differenti in Italia e loro si meravigliano quando dico loro di essere italiana e non madrelingua inglese.
-effettivamente col tempo si sente che non è inglese- dice Harry sfottendomi e guardandomi.
-tutto l'italiano che sai è principalmente grazie a me, ma hai ragione, non è perfetto- dico io e continuiamo a ridere. Passiamo tutta la serata a ridere, parlare e noi ci prendiamo per il culo soprattutto in italiano perché i loro genitori non capiscono molto. Quel piccolo momento di tristezza è completamente passato, anche se continuo a pensare di non meritarmi tutto questo, però adesso ridere e scherzare, mi fa credere di essere nel posto giusto, nel momento giusto, forse per la prima volta nella mia vita.
STAI LEGGENDO
la vita è sorpresa// Harry Styles finita
Hayran KurguCome una ragazza potrebbe diventare la persona più importante per il famosissimo Harry Styles. -mi hai cambiato totalmente la vita- dice lui guardandola direttamente negli occhi, lei come ogni volta si scioglie come un pezzettino di ghiaccio al sol...