Capitolo 3

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Dopo quelle parole, Harry la guardò serio. "Non è per sfiducia nei tuoi confronti, ma io lavoro da solo, ok?!"

"Non più." Rispose Viktor mostrando una certa convinzione. "È ora che tu faccia anche del lavoro di squadra. Sono sicuro che in due potrete svolgere le vostre mansioni più velocemente e in modo discreto."

"Agli ordini capo!" Rispose per poi sbuffare girando sui tacchi per andare via in cerca di Cindy.

Appena arrivato con la sua auto in un quartiere poco raccomandabile di New York, Harry si scontrò con alcuni omaccioni che stavano sorvegliando il locale in cui Potter stesso voleva entrare.

A quel punto uno di loro si posizionò davanti alla grande porta d'ingresso mostrando tutta la sua serietà.

"Non puoi entrare!"

Dopo aver detto ciò, Harry diede una spinta alla porta chiusa in modo da aprirla e il buttafuori quindi venne scaraventato più in là.

"Grazie."

Da quel momento Harry si incamminò verso una direzione ben precisa scontrandosi con dei giovani che in quell'istante gli stavano puntando le armi contro.

"Chi sei?!"

"Sono un guastafeste! Forza ragazzi, la baldoria è finita, tutti a casa!" Disse per poi osservare immediatamente Cindy seduta su un divano che si strofinava gli occhi completamente sfatta dall'alcool mischiato con droga. "Ciao Cindy."

"Che cosa ci fai qui, Potter? Non hai niente di meglio da fare che rovinare tutto?"

"Non ho nulla da fare e non so dove andare."

"Che cosa vuoi esattamente?"

"Che confessi chi è la persona che hai visto e sappi che fino a che non lo farai io ti starò attaccato fino al giorno del giudizio finale."

"No, no, non puoi." Rispose a quel punto spaventata.

"Sì che posso. È una promessa."

Dopo aver detto così, la ragazza lo guardò ancora e poi infine, capì immediatamente che testimoniare fosse la cosa migliore per tutti; dunque alcuni giorni più tardi Cindy venne convocata in questura e nel momento in cui alcuni possibili malviventi vennero fatti mettere uno accanto all'altro, lei riconobbe Malfoy.

"È lui!"

"Quale?"

"Il penultimo a destra, il numero 5."

"Bene."

Esultò Potter felice di poterlo finalmente incastrare, tanto che dopo la sua testimonianza, Allen Malfoy venne portato immediatamente in tribunale e processato per direttissima.

Dopo il processo, Harry chiese di poter parlare con Allen e dopo averlo fatto entrare in una stanza, lo fece accomodare su una sedia davanti ad un tavolo.

"Ora tu mi dirai i nomi dei tuoi complici ed io riferirò al giudice che sei un bravo collaboratore di giustizia."

"Credi davvero che la giuria possa condannarmi per la testimonianza di una tossicomane?"

"Potresti avere ragione, ma la testimonianza di tuo fratello? Te lo ricordi? E quei soldi che hai faticosamente guadagnato con la droga e che ti ha portato via... quanti erano? Tre milioni di dollari? Scommetto che lui sarebbe un testimone perfetto!"

"Potter hai passato la vita a darmi la caccia e che cosa ci hai ricavato? Niente! Tra pochi giorni io uscirò di qui, nel mentre tu vivrai ancora nel porcile in cui ti ritrovi. Già, io so tutto di te: mio fratello se ne è andato via per i soldi, nel mentre tu non ne hai avuto nemmeno uno!"

Dopo quella conversazione, Harry ritornò al Ministero e alcuni giorni più tardi assieme alla nuova amica Hermione partì per l'Oregon, più precisamente Astoria per trovare il piccolo Dominic e Draco.

Durante il lungo viaggio in aereo, dallo stato di New York ad Astoria in Oregon Harry aiutò Hermione che accidentalmente per cause naturali, ma in un certo senso anche sconosciute si sentì male.

La Granger infatti, era rimasta incinta della propria compagna attraverso un'operazione per procreare, ma ancora non sapeva che tutto era andato per il meglio.

Drarry ~ Indagine segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora