Capitolo 4

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Una volta che Harry arrivò ad Astoria si riposò qualche ora, in quanto il viaggio fu davvero molto lungo per poi ripartire più carico di prima assieme ad Hermione che nel frattempo si era ripresa assumendo alcune vitamine e degli integratori prescrittele dal medico a bordo del volatile che li aveva condotti fin lì.

"Come va Hermione? Ti senti meglio oggi?"

"Sì, grazie Harry." Rispose allora la giovane donna per poi infilarsi il soprabito. "Un po' di nausea, ma è una cosa assolutamente normale nelle mie condizioni."

Harry sorrise. "Non sapevo che da tempo esistesse un metodo per rimanere incinta della propria donna."

"Sì, beh è un esperimento abbastanza recente, ma è un vero traguardo per noi donne poter realizzare questa cosa. Non puoi capire l'emozione." Dopo aver detto ciò Harry annuì felice per lei. "Va beh, adesso andiamo che se no facciamo tardi a scuola."

"D'accordo."

Detto ciò i due nuovi amici si recarono presso la scuola elementare e materna denominata "Astoria School" della grande e marittima cittadina dell'Oregon contornata dalle montagne rocciose, una grande catena montuosa situata nella parte occidentale del Nord America.

Una volta arrivati con la piccola macchina a noleggio di Harry, i due adulti si diressero verso l'ingresso dell'edificio e a quel punto la Granger e Potter si avviarono verso la direzione per poter parlare con il preside, il signor Blaise Zabini.

"Buongiorno." Disse un uomo dagli occhi azzurri e i capelli biondi un po' spettinati. "Desiderate?"

"Salve." Iniziò allora Harry con un sorriso. "Avremmo bisogno di parlare con il direttore."

"Il signor Zabini nonché mio compagno al momento è impegnato con alcune scartoffie e può ricevervi solo tra qualche minuto. Vi prego di attenderlo qui." Continuò l'uomo per poi presentarsi. "Piacere, io sono Theodore Nott."

"Harry Potter." Rispose dandogli la mano. "D'accordo, lo attendiamo qui in corridoio."

"Hermione Granger." Disse la donna toccandosi il ventre appena pronunciato. "Allora io vado un attimo alla macchinetta del caffè."

"Ok." Rispose Potter mettendosi a sedere su una delle tante seggiole a disposizione del corridoio, per poi guardarsi intorno, fino a che in pochi attimi la sua attenzione non venne calamitata dalla presenza di un altro uomo dai capelli biondo platino che si stava avvicinando ad un bambino piccolo che in quel momento aveva uno sguardo tristissimo.

"Andrew?"

"Maestro, io..."

"Ti ho messo in punizione perché hai tirato un pugno ad una tua compagna di classe."

"Ma lei..."

"Lo so." Rispose a quel punto il giovane ed attraente uomo a cui Harry stesso non riusciva a togliergli gli occhi di dosso per quanto fosse bello ed altrettanto affascinante e i loro sguardi erano assolutamente reciproci. "Ha avvelenato il tuo criceto. Me lo ha raccontato ed è molto dispiaciuta."

"Però..."

"Sono cose che non si fanno piccolo. Anche lei adesso è stata messa in punizione esattamente come te, ma quello che devi capire è che non si deve mai reagire alla violenza con altra violenza, intesi?"

Dopo aver detto ciò, il bambino annuì sommessamente per poi osservare il maestro che nel frattempo si stava alzando in piedi e continuava a guardare Harry che era rimasto totalmente ammaliato da lui.

A quel punto Harry continuò a guardarlo, chiedendosi chi fosse, fino a che il preside della scuola, un uomo dai pochi capelli scuri, gli occhi grandi del medesimo colore vestito in giacca e cravatta non lo guardò fermandosi in mezzo alla stanza.

"Posso aiutarla?"

"Salve." Iniziò allora Hermione con un sorriso dopo aver bevuto il suo tè caldo e avvicinandosi con velocità ad Harry. "Siamo gli agenti Granger e Potter."

"Oh, sì, vi stavo aspettando. Prego, accomodatevi."

"Grazie." Risposero in coro i due seguendolo verso il suo ufficio, nel mentre Theodore continuava a lavorare.

Drarry ~ Indagine segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora