Capitolo 3

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Mi svegliaii e mi accorsi che non avevo più la lettera fra le mani, la cercai dappertutto e la trovai nel cestino tutta strappata. Sentii una voce alle mie spalle.. 《Così impari a non guardare il mio ragazzo, scendi giù che andiamo a scuola》 ..Era la voce di Sharon. Incominciai a piangere ma primi di girarmi mi asciugai le lacrime e scesi giù. Mi domandavo se era stata mia madre che aveva chiamato lei o era lei che voleva vendetta. Salii nella sua macchina. Una macchina di quelle giganti, bianca, con sedili in rosa e un profumo alla vaniglia che mi ricordava quello di mio padre.

Come mai sei venuta a prendermi? Sei la vipera della scuola e ora ti viene la voglia di darmi un passaggio.. wow interessante! 》 Incominciai a parlare con sfacciataggine.. 《Senti qui le domande le faccio io. Ti sono venuta a prendere per vendicarmi! Ti sei permessa di guardare ora il mio ragazzo e non ti permettere mai più! Tanto per oggi la paghi così poi si vede. Ora devi stare solamente zitta! 》Mi rispose.

Anuii.

Arrivate a scuola entrai nello spogliatoio. Ma davanti al mio armadietto c'erano delle ragazze(amiche di Sharon) che mentre si spostavano mi guardavano e ridevano. Aprii l'armadietto e trovai le mie scarpette, le uniche che avevo, rotte e strappate, le presi in mano e mi voltai verso Sharon che in modo scontroso mi disse 《La prossima volta impari! Buona lezione! 》

Incominciai a piangere. Mia madre non aveva soldi per comprarmene altre come facevo?. Incominciai a piangere sempre più forte.

Iniziai la lezione senza scarpette. Ad un tratto rientrò quel ragazzo. Io ne ero perdutamente innamorata ma non potevo nemmeno sfiorarlo con lo sguardo che quella mi avrebbe ucciso. Mi salutò, lì per lì rimasi immobile senza sapere cosa fare. Se lo salutavo sarei morta mentre se non lo salutavo facevo la parte della cretina. Mi assicurai che non c'era Sharon e lo salutaii ma mi accorsi solamente pochi secondi dopo che le sue amichette mi guardavano. Stavo per morire tanto anche se non stavo per morire sarei morta comunque.

Finita la lezione uscii dalla porta e vidi Sharon e il ragazzo litigare. Non li guardai anche se ero curiosa. Sharon mi prese per un braccio e mi portò davanti a lui dicendo 《Saluti questa pezzente? Ma vedi? Non ha nemmeno i soldi per mettersi delle mutande nuove. Per favore.》Mi sentivo umiliata davanti al ragazzo che mi quasi piaceva. Tornaii a casa. Mi sentivo male, l'unica cosa positiva era che presto me ne sarei andata da quella schifosa città. Città nuova, vita nuova. Pensaii. Ma non poteva finire così. Gliela dovevo far pagare a quella stronza..

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