La mancanza di qualcuno è come un buco nel petto.
Diventi assente, vuoto.
Le persone ti vedono fisicamente e ti parlano, ma tu mentalmente non ci sei.
Sei altrove. Con la testa altrove.
Come se guardassi da qualche parte ma in realtà non stai guardando nulla, come se i ricordi ti passassero davanti agli occhi e sogni ad occhi aperti.
E senti quelle fitte nel petto, come se ti stessero prendendo a pugni.
Il groppo in gola, il cuore che batte forte e il continuo "non ora, non qui" che ti ripeti in testa quando stai per piangere.Mi è successo spesso dopo la morte di papà. Anzi, mi succede ancora.
«Posate qua la valigia» ci dice James appena entriamo nella camera.
Abbiamo preso due stanze in un hotel, vicino al centro di organizzazione dove dobbiamo andare.
Poso la mia valigia vicino ad un letto, Scott fa lo stesso e mio fratello va a posare la sua nell'altra stanza.
«Un momento, perché tu sei qui?»
«Tuo fratello voleva avere la stanza singola per invitare qualche eventuale ragazza londinese, mandando me con te»
«Io non condivido il letto con te, Cooper»
«E io non ci dormo di nuovo a terra, Stinson»Digrigno i denti e prima che possa azzuffarlo James entra nuovamente nella stanza «Ragazzi, vediamo nuovamente il piano» si siede sul letto matrimoniale posandoci sopra il computer portatile e io fulmino Scott con lo sguardo.
Assurdo come questi due si conoscano da pochissimo e vanno d'accordo come se si conoscessero da dieci anni.
Durante il viaggio hanno parlato in continuazione di qualsiasi argomento, ma fortunatamente avevo gli auricolari e non li ho sentiti.«Allora, io mi fingerò uno studente universitario intenzionato alla carriera di avvocato, mentre mi spiegheranno come funziona cercherò di notare se hanno le divise che noi stiamo cercando. Vedrò anche di fare finta di voler fare un giro nell'edificio come scusa per controllare.
Ho i documenti falsi, ma nel caso in cui andasse storto qualcosa, voi due state fuori pronti con un taxi» ci spiega James.«Come possiamo mai trattenere un taxi fuori per tutto il tempo?» domanda Scott.
Rubarne uno non sarebbe una cattiva idea, ma se proprio devo farmi arrestare non lo farò in questa città.
Appena siamo arrivati subito è tornato tutto familiare: le strade, le persone, i negozi e quant'altro.
È tornato tutto a galla, eppure non voglio staccarmi dal fondo per risalire.«Questo sta a voi, inventatevi qualcosa, io faccio il resto, se riesco a trovare quegli uomini, vi chiamo. A quel punto dovete assolutamente cercare di entrare nel luogo dove si trovano e trovare più informazioni possibili»
«E se la incontri?» chiedo alzando lo sguardo verso di lui
«Chi?»
«Sai benissimo chi, James»
«Troverò il modo, non abbiamo tempo per pensare a tutti i problemi che potrebbero esserci»
«Invece dovremmo! Se ti succede qualcosa io non-»
«Jane, prepariamoci, non abbiamo tempo. Ricordati che è lei ad averci praticamente detto dove si trovano coloro che hanno ucciso nostro padre»Non mi lascia il tempo di reagire che esce dalla stanza andandosi a vestire, Scott fa lo stesso chiudendosi nel bagno della stanza.
Andrà tutto di merda.
James's pov
L'edificio da fuori sembrava enorme, eppure appena sono entrato mi sono accorto che utilizzano solo il piano terra e il primo piano, gli altri sono in fase di costruzione.
Mi sistemo la cravatta della mia giacca e mi reco al bancone nella grande sala.
Non mi vestivo così elegante dal funerale di mio padre.Mi guardo intorno notando vari dipendenti in giro «Buongiorno, posso aiutarla?» dice un signore recandosi dietro al bancone.
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Game over.
ChickLitNulla è più stancante di una famiglia distrutta, un pessimo carattere e un omicidio irrisolto alle spalle. Per Jane è cosi. Bocciata due volte, scrupolosa come non mai e al suo fianco suo fratello e il suo migliore amico. Peccato che nel suo piccol...