Jane's pov
Inizio flashback
Sabato mattina
«Allora? Con la scuola come va?» mi domanda il dottor. Davis mentre mi fa i soliti esami.
Le pareti sono sempre di un bianco lucido che quasi mi acceca quando entro in questa stanza.
«Come pensa che vada? Le solite cose»
Mi infila un ago nell'avambraccio per prelevarmi del sangue e aspetto che mi dica quello che voglio sentire.
Una volta riempita la provetta la mette da parte, mi lascia sistemarmi sulla sedia e sospira osservandomi.«La tua pressione aumenta molto facillmente e anche lo stress, lo sai che non gli fa bene»
«Sono sempre stata stressata»
«A quanto pare in questo periodo di più, è successo qualcosa?»
«Niente di importante» mento grattandomi il sopracciglio.
«Cosa fai quando devi sfogarti Jane?»
«Corro»
«E io ti avevo detto di non correre»
«Morirò? Quanto mi resta?»Rimane sorpreso dalla mia domanda, e io lo guardo aspettando una risposta.
È qualcosa che mi chiedo da tempo, e ad ogni visita di controllo ho sempre timore di fargli questa domanda.Da qualche anno ho dovuto iniziare a venire da sola perchè James ogni volta iniziava a piangere. Mi faceva sentire come se stessi per abbandonarlo.
E io non abbandono mio fratello.«Non essere tragica, non sei a questo punto. Ma più lo sforzi più potrai avere problemi, hai il colesterolo alto, ciò significa che hai anche più possibilità di avere un infarto. Il tuo cuore non reggerebbe, non ti salveresti»
Mi sento gli occhi spenti.
Mi sento assente, fuori dal mondo.
Mi sento vuota dentro.
Le sue parole che girano nella mia mente e il mio corpo che sembra fluttuare.La morte.
5 lettere che formano un insieme di negatività: dolore, tristezza, lacrime e solitudine.
Ma se io queste cose le ho già, allora cosa mi porterà la morte?
Mi porterà da papà?Non ho mai creduto a quella stupida favoletta dell'inferno e del paradiso.
Della pace che avrai se finirai nella parte buona e dell'eterna sofferenza dei tuoi peccati se finirai nella parte cattiva.Credo nella reincarnazione, nella nuova vita.
Credo in quell'ultimo secondo in cui la tua vita si spegne, e che ti collega al primo secondo di una nuova vita, ricominciando da capo.
Senza la memoria, senza un minimo ricordo.
Rivivendo tutto, passo dopo passo.Ma infondo la risposta nessuno la sa, il mondo è bello perché è vario.
Fine flashback
Sabato sera
Non ho mai trovato una soluzione al mio dolore.
All'affrontare tutta la merda che mi è capitata nella vita.
Ho reagito facendo cose come risse o andando da uno psicologo come le persone civili.
Eppure non mi bastava, non era abbastanza e non mi sentivo soddisfatta, perché alla fine non era il modo giusto per aiutarmi.
E allora ho incominciato a bere.
Bere per dimenticare.
Bere per sentirmi leggera, libera.
Bere per abbassare la guardia.Poi ci sono le sere come questa, in cui il dolore diventa così forte da essere più difficile da mandar via, e quindi finisco con l'ubriacarmi.
«Un altro!» sbatto leggermente il bicchiere sul bancone, richiamando l'attenzione di Sam.
Viene verso di me e sorprendendomi mi prende il bicchiere da mano «Per stasera basta, hai bevuto fin troppo»
Mi alzo di colpo in piedi, sporgendomi con la testa verso di lui e gli metto un dito sulle labbra per fargli segno di non parlare «Shh, che sarà mai»
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Game over.
ChickLitNulla è più stancante di una famiglia distrutta, un pessimo carattere e un omicidio irrisolto alle spalle. Per Jane è cosi. Bocciata due volte, scrupolosa come non mai e al suo fianco suo fratello e il suo migliore amico. Peccato che nel suo piccol...