Anonymous's pov
«Allora? Dov'è?» chiede impaziente.
Guardo i miei colleghi che annuiscono, dopodiché guardo la ragazza, dovrebbe chiamarsi Jane.
Ha uno sguardo che sembra passarti in mezzo come un fantasma.
Mi mangerebbe vivo se potesse, ma infondo non la biasimo.«Si capo, è qui» rispondo al telefono.
«Bene, sai già quello che devi fare» dice per poi chiudere la chiamata.Mi avvicino verso di lei abbassandomi alla sua altezza da seduta, ignorando il ragazzo legato anch'esso alla sedia «Ciao Jane»
«Che volete? Ditemelo!»
«Abbassa i toni ragazzina, vogliamo solo parlare»
«Lasciateci subito andare»
«Altrimenti?» chiedo alzando un sopracciglio.Un calcio mi arriva dritto nelle parti basse e la vedo fare un sorriso divertito mentre faccio una smorfia di dolore.
È odiosa, non c'è molto da dire.
Ma è anche astuta, molto astuta.
Una volpe.«Dov'è Scott?» chiede
Perché le interessa di lui?
«Non potrà essere con voi per ora, tu invece, perché non hai ancora detto niente?» domando al fratello, James.
«Cosa vuoi che ti dica?»
«Mi aspettavo di più, però avete avuto un bel piano, davvero»
«Dimmi che volete, non ho tempo da perdere con tutti voi» dice Jane, agitandosi cercando di liberare le mani legate al dietro della sedia.
«Che cosa stavate cercando?»
«Niente»
«Perché hai preso quel fascicolo?»
«Niente»
«Voglio una cazzo di risposta!»
«E io non ti risponderò» si sporge di poco verso di me con la testa, guardandomi dritto negli occhi.Sarà più difficile del previsto.
Jane's pov
La gente crede di essere superiore.
Va per strada vantandosi, indossando cose firmate e trattando tutti come schiavi convinta di essere migliore di tutti.
Crede sempre di essere un passo avanti, di avere il diritto di puntare il dito e di dire tutto quello che passa per la loro testa, non pensando se sia giusto o sbagliato.
Vogliono farti paura, per essere rispettati come se fossimo i loro schiavi.
Ma l'unica cosa che riescono a fare è sembrare totalmente ridicoli e bisognosi di attenzioni.Ecco perché nel mondo c'è una grande massa di coglioni.
«Jane, devi dirmi che cosa ci facevi in quella stanza, in questo preciso istante»
Sto per rispondere, ma poi la porta di questa stanza buia si apre, e vedo entrare Scott accompagnato da altri due uomini, ma con delle divise nere.
«Ma guarda un po' chi si vede» dico
Aspetto che lo leghino ad un'altra sedia vicino a me, ma poi vedo che non fanno nulla, lasciandolo libero.
Ma che succede?
«Jane..io..» sussurra Scott
«Che succede?» domando spostando freneticamente lo sguardo da un uomo all'altro.Sono tutti neutri, indifferenti, sembrano morti.
Sono come dei soldati addestrati.Guardo gli uomini dalla divisa nera che escono dalla stanza, ma appena si girano mi salta il cuore in petto quando guardo il retro della loro divisa.
«Chi sono?»
«Perché?» domanda l'uomo di prima
«Voglio sapere chi sono!»
«Non posso dirtelo»
«E perché ha il suo stesso simbolo?»
«Quale simbolo?» domanda
«Il simbolo di Scott, la sua felpa!» urlo rischiando di cadere dalla sedia.Mio fratello non dice una parola e non capisco per quale assurdo motivo, da logorroico a muto è un attimo.
Sposto lo sguardo su Scott, visibilmente agitato. Che sta succedendo qui? Che significa?
STAI LEGGENDO
Game over.
ChickLitNulla è più stancante di una famiglia distrutta, un pessimo carattere e un omicidio irrisolto alle spalle. Per Jane è cosi. Bocciata due volte, scrupolosa come non mai e al suo fianco suo fratello e il suo migliore amico. Peccato che nel suo piccol...