capitolo 16

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Jane's pov

«Hai una terribile faccia da dopo sbronza» ride Jacob passandomi un bicchiere d'acqua.

La testa mi scoppia, la luce del sole mi acceca gli occhi e ho delle occhiaie che nemmeno gli zombie hanno.

Non ricordo niente di ieri sera, assolutamente niente, e non so perché ma non sono preoccupata.
L'anno scorso era un disastro quando non ricordavo nulla della sera prima, perché puntualmente o avevo mandato qualcuno in ospedale o avevo combinato un macello senza saperlo.

«Mettiti questi» dice Amber mettendomi degli occhiali da sole neri.

Sembro un barbone che ha appena scoperto dell'esistenza della luce del giorno.
Tra l'altro non ho ancora visto James e non so cosa mi inventerò appena lo vedo.

Mi sono svegliata a casa di Scott, ma la cosa strana era che lui dormiva per terra, e io sul suo letto.
Non so cosa sia successo e non so perché fossi a casa di quell'imbecille, ma scappare da lì mi è sembrata la giusta soluzione.

E ora eccomi qui al parco con Jacob e Amber, ai quali non ho detto che ho praticamente dormito a casa Cooper.

«Allora..visto che so che Jane è capace di mangiarsi anche un albero intero, ho portato più cibo del solito» alza gli occhi al cielo Jacob sistemando la tovaglia e il cibo sull'erba.

Abbiamo deciso di fare un picnic perché Amber voleva testare le capacità culinarie di Jacob «Grazie a dio ho uno chef come migliore amico» esclamo prendendo uno dei suoi squisiti crocchè e lui inizia a mangiare il suo classico panino.

«Da quanto tempo cucini?» gli domanda prendendo quella che dovrebbe essere una frittata di pasta.
«Già da piccolo mi piaceva vedere mia madre che cucinava e spesso la aiutavo, poi verso gli 8 anni ho iniziato a fare delle torte abbastanza semplici»
«E tu Jane? Che facevi?»
«Lui cucina, io mangio. Semplice no?» dico e entrambi ridacchiano.

Come sono finita a casa di Scott?
Perchè ero lì?
Ma soprattutto come diamine mi ha convinto ad arrivarci?

Ero ubriaca, questa già basta come risposta.

«Jane ma la smetti di mangiarti tutto? ad Amber poi non rimane niente!»
«Ma si che le rimane qualcosa, guarda quanta roba c'è» indico i vari piatti di cibo poggiati sulla tovaglia.
«Giù le mani!» mi da uno schiaffo scherzoso sulla mano.
«Il mio stomaco ha bisogno di mangiare, vuoi farmi morire di fame?»
«Jane ma-»
«Vedi che non mi vuoi bene!»
«Stai zitta un attimo e fai mangiare anche Amber»
«Non ne ha bisogno quanto me» dico e incrocio le braccia al petto
«Sei proprio un esaurimento» dice esasperato scuotendo la testa.
«Come sei antipatico oggi, che c'era nel panino? Ti sei mangiato pane e perfidia?»

Jacob fa una risatina falsa e Amber cambia discorso per non farci bisticciare.
Io e lui ci guardiamo e ci facciamo un piccolo sorriso, perché infondo sappiamo che è sempre un gioco tra noi due.

Un gioco..che gioco devo fare?
Dio, perché non ricordo?
Maledetto dopo sbronza.

***

È da 1 ora che parla ininterrottamente dell'università, degli esami che deve svolgere, di come sta andando e del fatto che con questa situazione di nostro padre prima o poi rischia di dover mollare tutto.

E per quanto sia brutto, devo proprio dirlo «James, quando capirai che non mi interessa quello che mi stai dicendo?» gli faccio un sorriso falso e lui alza gli occhi al cielo.

È logorroico.
Parlerebbe per ore e ore di tanti argomenti diversi senza mai stancarsi, ne parlerebbe sempre come se fossero cose stupende e mai sentite.
Esattamente come faceva papà.

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