Capitolo 7

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Pov. Clarke

Sono scappata da questa situazione, non so nemmeno come mi trovo davanti il palazzo di Lexa, con il respiro pesante che mi brucia i polmoni, se chiudo gli occhi sento ancora il suo respiro mischiarsi al mio, il miglior suono che io abbia mai sentito.

Ero così vicina alle sue labbra che posso giurare di aver sentito anche il loro sapore.

Tutte quelle cose che mi ha detto, che mi ha sussurrato mentre eravamo così vicine, erano tutte vere? Io non lo so, e questo mi destabilizza, non mi fido più della gente, ma devo sforzarmi, perché sono sicura che Lexa... beh, che lei ne valga la pena.

Mi precipito a casa di Octavia e le racconto tutto con un'enfasi mai vista.

Mi sorride quando termino.

"Clarke, quella è cotta di te, ne ho sentite di tutte e di più su di lei, ma una cosa la so" – si fa in avanti con il busto, come se dovesse confidarmi un segreto – "non è stata dietro una ragazza più di dieci minuti, tu sei la sua eccezione, non mandare tutto all'aria Clarke, dalle un'occasione, metti da parte il tuo orgoglio. "Mi dice seria mentre mi guarda dritta negli occhi.

Octavia ha ragione, devo smettere di scappare da lei, devo mettere da parte il mio orgoglio e non penso che per lei sia più semplice, per cui, Lexa, staremo a vedere.

Sorrido a O, sa sempre cosa dirmi e cosa consigliarmi. Mi immergo nuovamente in quella figura imponente, quella figura regale, fredda come il ghiaccio, quei lineamenti decisi ma delicati, penso al mio nome uscito dalle sue labbra e tremo.

Basta scappare, non più, non da lei.

Pov. Lexa

È da circa mezz'ora che rimprovero Anya e lei sta zitta nel divano e sta quasi... per ridere?

Mi giro furiosa

"Che c'è da ridere Anya! "le ringhio furiosa

"No, è che sembri una scolaretta innamorata "scoppia in una fragorosa risata e io mi trattengo a darle un pugno, solo perché è lei.

"Anya." - le dico seria – "dannazione stavo per baciarla, c'ero quasi riuscita! "

"Dimmi un po' Lexa, è solo un passatempo per te, ti attira solo perché non è così facile come le altre ragazze o ti piace davvero? Non voglio che tu la ferisca, vedo l'amore nei suoi occhi, ma i tuoi" – batte un pugno nel suo ginocchio – "i tuoi proprio non li capisco "

Sospiro e mi siedo accanto a lei

"Anya... "– le dico piano – "non è solo questo, è molto di più, con lei sto riscoprendo sentimenti che avevo seppellito dopo Costia" – stringo i pugni – "solo che..." - la mia voce trema e prendo un respiro profondo – "l'amore è debolezza, l'ho capito quando Costia è morta, e mi sento quasi in dovere di essere solo sua, perché avrò fatto sesso con mille persone a New York, ma il mio cuore l'ha avuto solo lei, e mi sembra quasi di tradirla, ma io non posso fermarlo, capisci? Quando vedo Clarke...-io-io "comincio a singhiozzare, non è usuale che Anya mi veda piangere, anzi è molto raro, l'ultima volta è stato al funerale di Costia.

"Lexa... "- dice piano accarezzandomi i capelli – "io credo che Costia voglia solo che tu ti innamori di nuovo, non che tu faccia sesso con sconosciute "mi abbozza un sorriso e io annuisco.

Che Anya abbia ragione? Io non lo so, la vorrei accanto a me, per chiederle tante di quelle cose.

Vengo risvegliata dal mio telefono che vibra, è un noto lottatore, rispondo

"Lexa, amica mia, in onore dei più forti lottatori di New York sto organizzando una bella festa sul mio yacht, sei invitata e puoi portare un'altra persona a tuo piacere! Ora devo scappare, ho ancora molte chiamate da fare, ci vediamo domani, ci conto!"

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