Capitolo 4

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Camminiamo in silenzio, in questo corridoio semi al buio, con delle luci fucsia e azzurre che illuminano lievemente. Faccio scorrere il mio sguardo su Clarke, e mi mordo il labbro guardando le sue curve a dir poco perfette, sembra che abbia tutto al punto giusto, ha delle gambe perfette e sode, fasciate solo da delle parigine velate, il mio sguardo scorre ancora e vedo come quelle mutandine in pizzo la fasciano perfettamente, sono molto trasparenti e questo mi fa perdere un battito, continuo, e guardo la sua schiena, di un bianco candido, sembra così lisca, morbida e profumata, vengo richiamata dal suo collo scoperto, mi trattengo dall'avvicinarmi e morderlo, e sentire che sapore ha, deglutisco a questo pensiero, chiudo gli occhi per un istante e se non sono pazza posso sentire il profumo di Clarke che mi inebria, ma Clarke si gira e mi fa cenno di entrare in una saletta, mi guardo intorno, c'è un divanetto in pelle marrone, un tavolinetto all'angolo con un posacenere poggiato sopra, un piccolo mobiletto vicino alle tendine che delimitano la stanza dove sopra c'è uno stereo, una luce soffusa illumina la stanza, ma a me non basta, io voglio vedere Clarke, voglio vederla e sentirla, nei migliori dei modi. Vengo richiamata dalla voce di Clarke.

Pov. Clarke

Sono nervosa fino all'inverosimile, e sentire i suoi occhi su di me durante il tragitto non mi ha aiutata, perché mi fai questo effetto Wood? Tralasciando il fatto che vorrei prenderla a pugni. Prendo un respiro profondo e mi appoggio al mobiletto con le braccia sotto il seno che noto con piacere lei sta fissando, con piacere!? Clarke riprenditi!

"Perchè sei qui?" le dico inchiodando il mio sguardo a lei, è una sfida? E allora giochiamo Lexa.

"Perchè volevo vederti." dice con tranquillità e voce ferma, ma io lo vedo nei suoi occhi, non è per niente calma.

" Io non voglio vederti, Lexa. " le dico in modo pungente, facendo scorrere il mio sguardo sulla sua figura, non potendo sostenere per troppo tempo il suo sguardo.

" E allora perché hai accettato? Avevi quel bel ragazzino che ti aspettava. " dice quasi in tono seccato, gelosa? Ma che dico, non mi conosce nemmeno, e per quel che so io, e per quel che mi ha raccontato Octavia, è solo una bambina viziata che vuole quello che desidera, sempre.

" Oh forse perché hai pestato la mia migliore amica a cui servivano quei soldi, e ora devo pensare a lei. " Le dico arrabbiata e mi avvicino a lei pericolosamente.

Vedo la sua gola muoversi e i suoi pugni aprirsi nel divano per poggiarsi meglio.

"Allora è la tua migliore amica.." dice tra il pensieroso e direi, felice? Mi fa un cenno, simile a un sorriso e io ruoto gli occhi, pensando a quanto è sbruffona e maledettamente sexy.

" Sei qui per un motivo no? - apre la bocca per rispondere, ma io la precedo – allora goditi lo spettacolo Lexa. "

Metto un cd all'interno dello stereo e la base di una canzone parte, Express, sorrido, ora sono io a giocare.

Pov. Lexa

Quando la sento pronunciare il mio nome rabbrividisco, e penso che forse la sua voce, mischiata al mio nome sembra simile a una poesia, per non pensare a una Clarke che urla il mio nome. Sento qualcosa muoversi nel basso ventre, sono sconcertata, ho provato tutte le ragazze di New York, e ora solo ad un pensiero, per una ragazzina qualcosa si muove in me, deglutisco forte quando la vedo avvicinarsi a me e quando le sento dire

" allora goditi lo spettacolo " sento le mie guance colorarsi, che faccia troppo caldo qui dentro?

Parte la base di una canzone, ormai è ad un passo dalla mia gamba e comincia a cantare, ha una voce roca, sexy e punta gli occhi su i miei e io non posso far altro che trattenere il respiro.

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