Capitolo 2

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La sera stessa, Clarke è più nervosa di Octavia per il torneo

" Eddai Clarke, non devi mica farti pestare tu " cerca di regalarle uno di quei sorrisi che fa rilassare Clarke, ma non funziona

" O, non è divertente, sai che sono contraria, e sai benissimo che stasera dovrai affrontare la più forte, com'è che si chiama? " Il viso di Clarke fa vedere tutta la sua ansia e agitazione, i suoi occhi infatti avevano il potere di far trapelare ogni suo stato d'animo

" Lexa Wood, dicono sia la più potente a New York, non capisco come mai una ragazza piena di soldi deve rischiare tanto, quando torna a casa e ha il culo pieno di soldi " Octavia è particolarmente infastidita da Lexa, poiché ad Octavia servono davvero quei soldi, mentre a lei? E' un suo stupido capriccio da ragazza viziata.

" O, ti prego stai attenta, non voglio che ti fai male " Clarke smuove la sua migliore amica dai suoi pensieri e Octavia le regala un sorriso e la stringe a se.

" Andrà bene, tu tieniti pronta a vedermi vincere. "

Clarke scoppia a ridere a quella affermazione, cercando di smorzare l'agitazione.

Le due ragazze si incamminano verso un grande edificio abbandonato, dove all'ingresso però c'è una gran folla, Clarke osserva ogni volto, come se volesse capirne di più, si vede che il livello è molto basso, non che Clarke sia altolocata, ma si vede che da quella gente non si può ottenere nulla di buono o di affidabile, mentre è catturata dai suoi pensieri viene risvegliata da Octavia

" andiamo Clarke, li ci si iscrive "

Clarke dentro se sta ridendo, è molto ironico che in un torneo clandestino di lotta libera c'è una fila, delle guardie e perfino una lista dei lottatori.

" Vorrei iscrivermi per il torneo " Esclama Octavia ad alta voce poiché dentro quell'edificio un gran chiasso inonda ogni angolo

" Anche la tua amica partecipa? " Un omone indica Clarke

" Oh no, io non combatto " Risponde Clarke con un sorriso un po' nervoso mentre guarda incuriosita quel posto, pullula di persone sudate, delinquenti per lo più e l'aria è irrespirabile, non solo per la gran folla che c'è ma anche per il gran odore di fumo che inonda i polmoni, per non parlare dell'odore di alcool che sprigionano la maggior parte della gente.

" Bene, seguitemi. "

Clarke e Octavia senza fiatare seguono quell'uomo dietro le quinte, diciamo che c'è un backstage combinato alla meno peggio, dei tendoni al piano -1 servono per fare cambiare i lottatori

" Qui puoi vestirti " - dice quell'uomo senza nome puntando gli occhi su Octavia - " spero che tu abbia dei vestiti di scena, o qualche trucco particolare, sai in questi tornei usiamo molto la scenografia " la guarda con un sorriso a dir poco agghiacciante e Octavia non fa trapelare nulla se non un cenno con la testa.

Quell'uomo lascia il tendone che è affidato a Octavia e Clarke si lascia cadere sonoramente nel pavimento non proprio pulito, mentre sopra la propria testa pendola una lampadina non del tutto stabile.

" Davvero O? " Dice Clarke nervosa mentre si tocca i capelli

" Eddai Clarke, non è la prima volta che mi accompagni, cosa c'è di diverso? " Dice Octavia scocciata dalla paranoia della sua accompagnatrice, mentre comincia a spogliarsi e mette degli abiti adeguati, dei pantaloni elasticizzati strappati qui e li, una maglietta altrettanto strappata molto aderente, delle ginocchiere consumate e lega i suoi capelli in un enorme treccia e dopo un infinità di minuti Clarke le risponde.

" Non lo so Octavia, ho uno strano presentimento. " Clarke si alza in piedi mentre sente sghiniazzare Octavia.

" Ti adoro per questo, ora però vieni qui e aiutami con il trucco, aiuta la tua migliore amica ad essere più sexy, anche se non è difficile "

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