Un solo colpo

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Questa One-Shot è consigliata a un pubblico adulto.

N.d.A: Questa storia è stata scritta per il contest "Only Music Believers" di Warrior_888

Per chi sta seguendo le vicende di Mercoledì Guerra: la situazione descritta in questa OS si svolge dopo il libro e non è canonica ai fini della trama.

Per chi sta seguendo le vicende di Mercoledì Guerra: la situazione descritta in questa OS si svolge dopo il libro e non è canonica ai fini della trama

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"Esiste un adagio nella Zona contaminata: si chiama "Old World Blues". Indica quelli così ossessionati dal passato che non riescono a vedere il presente, e tanto meno il futuro, per quello che è."

(Fallout - New Vegas)

La pistola descrisse un semicerchio in aria, per poi venire impugnata da dita esperte e puntata contro una radio dal design prebellico.

«Un amore così grande...» cantò quella. «Un amore così―».

Un'esplosione e una pallottola diretta al centro del trasduttore misero metaforicamente fine all'ugola d'oro di un tenore italiano.

Locus si sdraiò a terra, come un bambino sulla neve, e aprì le braccia. Con la sensazione di averne passate anche troppe, nella vita, s'insudiciò con la sabbia del Mojave. Quella, oltrepassando in qualche modo il cappello, si aggrappò ai suoi capelli lunghi come un amante troppo focoso.

Era stato aggredito mentre vagava nel deserto, e aveva sperato che quel disgraziato strafatto di acidi – dopo aver timbrato il biglietto per andare in un posto migliore – gli avrebbe lasciato almeno delle sigarette.

Invece il suo avversario se ne stava riverso a terra con un buco sul petto, e tutto ciò che Locus aveva potuto recuperare dal cadavere era stata una nove millimetri, del tutto inutile, a cui era rimasto un solo colpo.

L'uomo socchiuse le palpebre nel tentativo di ripararsi da quella luce insopportabile, e voltò gli occhi verdi verso la radio fracassata. Sì, aveva usato quel colpo nel migliore dei modi.

Si sistemò i pince-nez con l'indice, ma la sua visuale non migliorò. Sporchi. Avrebbe dovuto pulirli. Con un gesto meccanico, li sfilò e li sfregò con la stoffa della maglietta dei Metallica, il tutto per lasciare delle poco gradevoli strisce di unto sulle lenti.

Sospirò, e decise di indugiare ancora un po' nella sua posizione supina, per riflettere su quanto fosse meravigliosa la vita. L'unica cosa che aveva mangiato negli ultimi tre giorni, una trota irradiata da qualcosa di strano, aveva avuto due spiacevoli controindicazioni. La prima era un leggero ma persistente dolore che gli tormentava le tempie, accompagnato da una nausea costante.

La seconda, invece, era ben peggiore: il suo petto era stretto da una morsa simile in modo disgustoso alla nostalgia.

La fine del mondo, dopo aver fatto tanto attendere, aveva bussato alla porta, e il mondo era andato a puttane proprio nel modo che aveva previsto lui. Non erano arrivati i quattro cavalieri vaticinati da padre McClintock, né l'orda di zombie che si aspettavano Ade e Marianne con il loro vudù africano.

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