Capitolo 9

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per quanto potesse far male, iwazumi resisteva. si aggrappava a un filo inesistente, pregando ormai non sapeva quale dio, che oikawa gli desse una risposta. il solo fatto di ritirare fuori l'argomento lo spaventava quanto lo imbarazzava. oikawa era il suo amico da sempre, quella persona con cui fai 300 promesse e le mantieni tutte, quella persona che sa persino quante volte sei andato in bagno in un giorno,quella persona che ti sgrida se ti mangi le unghie, cosa tipoca di iwazumi, quando era piccolo, e quella persona che si prende cura dell'altra quando si fa male, tipico invece di oikawa. 
gli amici, di solito, rimangono tali per tutta la durata della vita, che sia breve o meno. Gli amici, quelli che iwazumi aveva smesso di avere per quel periodo in cui oikawa probabilmente ancora stava bene. prima che le università iniziassero, oikawa e iwazumi erano sempre stati assieme, e il solo fatto che una stupida scuola li avesse separati non andava giù a nessuno dei due. oikawa nel tempo libero avrebbe tanto voluto scrivere al suo iwa-chan, ma non poteva. se ne rese sonto in modo palese solo dopo aver smesso di giocare a pallavolo, dopo aver lasciato l'università contro la sua volontà. 
quando poi si ricredeva, dicendo a se stesso "starai meglio" e "non ti preoccupare, iwa-chan non saprà che stai male e non ne soffrirà", pensava a quanto iwa-chan se la spassasse bene da solo, senza oikawa. 

le giornate di iwazumi erano monotone, pur se andava bene tutto. La sua vita era quasi perfetta, mancava,ovviamente,solo il suo migliore amico. 

poi, pochissimi giorni dopo quel pensiero,oikawa si era ritrovato iwazumi in ospedale che non se ne voleva andare più, così gli aveva chiesto di rimanere a casa sua, e lui aveva accettato immediatamente, come se lo stesse invitando a bere un caffè prima di entrare in classe. oikawa gli voleva fin troppo bene per essere considerato amore platonico, anche se il suo amore per iwazumi era solo e puro, come il cigno nero in mezzo a quelli bianchi. voleva diventare bianco, quel cigno...

la cosa che oikawa non voleva era quell'affetto ricambiato. Soffriva perchè iwazumi gli stava vicino, il suo amico, anzi, migliore ed unico amico, stava consumando così la sua vita. oikawa pensava di star sbagliando tutto, da testa a piedi, e invece si stava sbagliando ma non su quello. iwazumi aveva rovinato ogni cosa, baciandolo il 25. 

rovinato, ma migliorato. oikawa non gli aveva risposto per un semplice motivo:la paura di lasciarlo.

Combinava guai, e lo sapeva. Si guardava spesso allo specchio e non si piaceva, di osservava e non si voleva bene. Iwazumi lo aveva preso tra le braccia avvolgendolo come se fosse una coperta ed era da allora che non ce la faceva a parlagli bene.

Ma il 31 era arrivato, la sera stava per concludersi, avevano cenato assieme, erano stati vicini, erano stati l'uno accanto all'altro.

Un tempo interminabile. Un tempo che nessuno avrebbe sopportato.

23.00
La serata stava per finire. oikawa era codtantemente monitorato dal saturimetro attaccato al suo dito, colorato di bianco e verde acqua, fatto da iwazumi per ricordargli i colori della squadra.
Il ragazzo all'inizio ci aveva fatto caso, ma adesso evitava di dargli quel grande peso.
Oikawa scrutava il cielo stellato ormai riempito di buoni propositi, della gente affacciata ai balconi.

Oikawa era peggiorato tutto d'un botto.
Il 30 aveva avuto un collasso importante. non si era più svegliato.
Iwazumi non ne voleva parlare, e oikawa non voleva nemmeno pensarci.
Non aveva avuto una crisi, il suo cuore si era semplicemente fermato.
Lo hanno riportato in vita quasi dopo 1 minuto. I danni al cervello erano poco gravi, ma se fosse rimasto per più di due minuti, probabilmente il cervello avrebbe ceduto del tutto.
L'afflusso di ossigeno e sangue al cervello nom può essere interrotta per molto tempo. Già con un minuto i danni potrebbero essere gravi.

Iwazumi invece guardava ogni tanto il saturimetro del ragazzo, che era attorno al suo dito indice.
Oikawa non aveva mai spiccicato parola. Niente. Anche se era intento a parlare, non lo faceva,ma si era promesso che avrebbe parlato alle 00.00

23.30
Iwazumi andò in bagno. Si prese del tempo per pensare. Il fatto che oikawa appena il giorno prima fosse collassato in quel modo lo aveva fatto stare malissimo. E non era un male come gli altri, lo aveva lacerato, ed ora non era più lo stesso.
Aspettava un risposta, ma non era ancora arrivata, aspettava la guarigione di oikawa, ma che sembrava non arrivare mai.
Pensò a quanti altri collassi poteva ancora sopportare il cuore.
Improvvisamente gli vennero alla mente le parole del dottore:
-mi dispiace ma il suo cuore non reggerà altri due attacchi del genere. Il prossimo attacco potrebbe essere quello che lo porterà nell'oltretomba-.
Iwazumi aveva anche perso la forza di piangere.
Si guardava allo specchio, la rabbia usciva da ogni suo poro.
Era arrabbiato col mondo intero e in praticolare con Dio. Dava a lui la colpa della malattia di oikawa,come se ci fosse un nesso tra le cose. Iwazumi tornò dal bagno.

-ce ne hai messo di tempo iwa-chan. Guarda, i dottori stanno preparando i fuochi d'artificio!- disse oikawa.

Guardava giù con occhi da bambino. Lui aveva visto davvero poche volte i fuochi e lo affascinavano ogni volta. Normalmente, sarebbe corso sul tetto e li avrebbe ammirati da li, con tanto di coperta e panino farcito con la nutella tra le dita scheletriche.
Lo avrebbe mangiato appropiandosi di quel buon sapore che amava, ma mai quanto il pane al latte che avrebbe poi mangiato successivamente.
avrebbe bevuto champagne con la nonna ormai defunta, e con la mamma ballava la macarena, mentrr avrebbe cercato in ogni modo di convincere iwazumi a mettere piede sulla pista da ballo improvvisata davanti al salotto, ma che prontamente iwaizumi rifiutava, richiamando iwazumi e dicendo di lasciar perdere.

Osservava il ragazzo sempre, ma non lo sapeva nessuno, a parte oikawa.

23.58
-Iwazumi,ti devo dire una cosa, per finire quest'anno-
-certo dimmi...-
iwaizumi era gasato, solo perché dopo una serata senza mai parlare, ora stava cercando una conversazione
-io...so perché tu lo abbia fatto l'altro giorno sai?-
23.59
-no?-
-si, lo so ma...non può essere no? siamo migliori amici...-.
-te lo avevo detto...che avrei rovinato l'amicizia-
-...- oikawa sospirò -ok, ma...non intendevo quello iwazumi-
-e allora cosa intendevi?-
10
-iwazumi, non so come dirlo-
9
-dillo e basta...-
8
-è un rifiuto oikawa?-
7
-n-no iwazumi-
6
-e allora cosa?!-
5
-s...son...-
-eh?-
4
-iwazumi io sono...-
-oikawa...se non te la senti...-
3
-no io me la sento!-
2
-ok allora cosa vuoi dirmi?!-
1
-haijme iwazumi...-
0
-io ti amo!-

I fuochi d'artificio fuori sembravano essere entrati nel petto di oikawa che resisteva nonostante il suo cuore debole non lo permettesse.
l'anno era iniziato nel migliore dei modi, anzi, nel migliore dei modi possibili.
Iwazumi guardò bene il volto di oikawa.
Oikawa sorrideva, sofferente per aver messo allo scoperto così tanto i suoi sentimenti puri.

Iwazumi non rispose, si aspettò una reazione. I fuochi d'artificio illuminavano quei due volti che piano piano si stavano avvicinando l'uno all'altro, che piano piano si stavano ritrovando, che finalmente si erano uniti, attaccati solo per le labbra e facendo un nodo con le loro lingue, le mani ovunque.
I fuochi d'artificio erano dentro oikawa ma soprattutto dentro iwaizumi a cui finalmente era tornata la speranza di una guarigione per tooru.

𝐭𝐡𝐞 𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐰𝐞 𝐦𝐞𝐭-𝐢𝐰𝐚𝐨𝐢Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora