iwazumi viveva una vita felice. Aveva lasciato alle spalle le scuole superiori, ma non aveva lasciato alle spalle la squadra. Non aveva lasciato niente, o forse qualcosa lo aveva perso di vista. si, qualcuno, si.
oikawa lo aveva lasciato solo, ma era stata una cosa accaduta per la lontananza. Oikawa si era iscritto a un' università lontana da quella di iwazumi, anche se non aveva smesso di fare pallavolo e lo sapeva. oikawa non avrebbe mai lasciato la pallavolo.
un po' gli mancava litigare con lui. gli mancava prenderlo in giro davanti agli altri, gli mancava fagli fare le figuracce con le ragazze, gli mancava lui. non ci poteva fare niente, i migliori amici sono fatti per rimanere tali. anche gli altri della squadra non sapevano più niente di oikawa ma francamente a loro non importava più di tanto. erano affezionati a lui, ma non quanto iwazumi.
dopo pochi giorni però, esattamente il 13 ottobre seppe che avrebbe avuto un amichevole con la squadra di oikawa. Fu li che, quando tornò a casa, cacciò un urlo di gioia. Dopo due anni, avrebbe finalmente rivisto oikawa. Gli voleva bene, in fondo, e forse nel profondo anche oikawa lo sapeva. No, ne era certo.
i giorni prima sembrarono volare, come un uccello vola sulle case per migrare. Iwazumi si sentiva come una rondine, in quel momento. Quel giorno sembrava farsi attendere come si attendono i regali di natale, che i bambini amano tanto scartare. A volte rimangono svegli il più possibile per cercare di vedere babbo natale, che, ahime, non esiste.
Iwazumi stava per scartare il suo di regalo, probabilmente lo avrebbe abbracciato per la prima volta appena i loro sguardi si fossero incrociati, oppure gli avrebbe mollato uno dei suoi ceffoni in pieno volto, sentendosi dire immediatamente dopo:-ah, fa male iwa-chan-, per poi finire ridendo.
alle 3 come al solito iwazumi andò in palestra per riscaldarsi, e per prepararsi a rivedere quel pezzo di merda a cui tanto voleva bene.
lo immaginava già mentre entrava dalla porta della palestra in tutta la sua 'bellezza',mentre si prendeva le attenzioni necessarie. Già la sua mente vagava e si accorse troppo tardi di star sorridendo, perchè uno dei suoi nuovi compagni di squadra glielo fece notare.-stai sorridendo? non vedi l'ora di fare una partita?-
-si, è così-il suo senpai gli sorrise per poi lasciare iwazumi riscaldarsi. L'ora arrivò. Alle 5 la squadra fece il suo ingresso, ma nessuna traccia di oikawa. nessun cenno, nessuna presenza. Iwazumi si stropicciò gli occhi, guardò ancora una volta.
aveva visto bene, oikawa non c'era.
perchè?Iwazumi ebbe una stretta allo stomaco, segno del fatto che non poteva negare di esserci rimasto male. Magari oikawa non sarebbe venuto perchè sapeva che quella era la scuola di iwazumi? eppure non avevano mai chiuso la loro amicizia.
iwazumi giocò lo stesso la partita, non vinsero, ma almeno giocò. alla fine parlò con uno dei ragazzi dell'altra squadra riguardo oikawa,e quest'ultimo rispose
-ah lui? beh non viene a scuola da un po' sai? alcuni dicono che si sia trasferito, anche se non ha fatto alcun accenno lui a questo, e non mi ha nemmeno chiesto di uscire dalla squadra. Beh chi lo sa, non...non andiamo particolarmente d'accordo noi con lui. sono contento che abbia almeno un amico.-
-dove posso trovarlo?-
-prova nell'appartamento a questo indirizzo. Vieni nel weekend, magari lo trovi a casa-
-va bene, grazie mille-
-di niente-due giorni dopo, il 15 ottobre prese il primo treno, quello delle 7 del mattino per andare da oikawa. voleva una spiegazione, e la voleva dettagliata. oikawa non avrebbe mai e poi mai rinunciato a una partita, mai, mai.
il treno sembrava andare veloce e il paesaggio scorreva a fotogrammi accanto a iwazumi, con lo sguardo fisso fuori dal finestrino. pensava solo a quanto avesse paura delle parole di oikawa e quanto, allo stesso momento, poteva passargli per il cazzo tutto.
arrivato in stazione, prese il suo zaino, ovvero l'unico bagaglio che aveva per andare a casa di oikawa. raggiunse a passo svelto una stazione di bus e prese uno di linea, che lo avrebbe portato abbastanza vicino casa dell'amico. Prese a correre appena il bus si fermò alla fermata.
il sole rischiariva la bella giornata autunnale, e le foglie colorate giacevano ai piedi degli alberi, ormai spogli, segno che stava per arrivare l'inverno.
iwazumi vide il palazzo dove abitava l'amico da lontano. le sue gambe parvero più leggere e iwazumi corse più veloce.
bussò quando si trovò davanti al citofono. Niente. Un altra volta, Niente. Di nuovo...ancora niente.
una signora abbastanza anziana scese e aprì la porta.
-devi entrare,giovanotto?-
-ah...si...d-devo vedere oikawa tooru-
-ah, capisco, ma non torna qui da ormai una settimana-
-c-come?!-
-sei un suo amico?-
-si, si, lo sono-
-beh, non so dove sia adesso, ma ultimamente aveva costante mal di testa. Infatti mi veniva spesso a chiedere delle medicine e dei rimedi naturali, ma poi è scomparso nel nulla-
-va bene. Quanti ospedali ci sono nei dintorni.-
-credi sia in ospedale? mi sembra un po' esagerato per un mal di testa...-
-non ne ho idea ma tanto vale tentare.-
-ce ne sono 3. Ecco...non so dove si trovano di preciso, prova a chiedere in giro. Questi sono i nomi, li ho scritti su un foglietto tempo fa per mio nipote.-
-va bene, grazie mille-iwazumi partì alla ricerca, ma non prima di aver messo qualcosa sotto i denti. mangiò alla svelta. Oikawa che aveva mal di testa poteva benissimo finire all'ospedale. Iwazumi si ricordò improvvisamente di quando una volta, in pieno inverno, quel pazzo decise di farsi una foto in costume sulla neve e il giorno dopo si lamentava della febbre.
avrebbe voluto ammazzarlo.cercò immediatamente dopo pranzo all'ospedale più lontano, perchè purtroppo solo su quello aveva ricevuto indicazioni. Al suo interno, si poteva dire che sembrava più l'entrata di un asilo o di una scuola elementare, forse perchè era un ospedale nella periferia della città.
Quando chiese il nome gli dissero che non c'era nessun paziente con quel nome. si fece spiegare dalla gentile dottoressa il modo per arrivare agli altri due ospedali, ed era piuttosto semplice.
il secondo sembrava più un pronto soccorso, per la piccolezza della stanza dove c'era la reception. Chiese di oikawa, ma niente, nessun nome corrispondeva a quello dell'amico.
prese per la quarta volta il bus e arrivò all'ultimo ospedale da visitare. Quello si che era un ospedale da centro città. Enorme da fuori e dentro sembrava immenso. Le vetrate riflettevano il sole delle 17.00.
-scusi, salve...dovrei chiedere di un amico.-
-certo, chi?-
-si chiama Oikawa Tooru.-
-ah, si...un attimo che cerco...-
dopo un interminabile minuto, la dottoressa si alzò all'improvviso.
-prego, mi segua.-iwazumi seguì la dottoressa mentre l'ansia lo colmava, prese l'ascenzore e percorse il corridoio arrivando alla stanza numero 305, piano 3.
-oikawa, hai visite-
-uh? davvero?-
-si, da...-iwazumi si sporse appena per far vedere il suo corpo per intero. Oikawa sgranò gli occhi.
-iwa-chan...-
-oikawa, come ci sei finito qui?-
-m-mi dispiace...-iwazumi vide oikawa affranto, pieno di tristezza, ma solo allora, e dico, solo allora si rese conto del macchinario enorme affianco a lui. portava la saturazione e altri valori, ma quello che saltava più all'occhio era quello del battito del cuore. Incredibilmente irregolare, strano, diverso.
Iwazumi si bloccò quando capì che c'era un motivo per cui sul petto aveva tanti di quei adesivi attaccati per sentire il battito.
-se ti va...rimango qui con te per un po'-disse iwazumi
-si...ti prego- rispose oikawa. -mi dispiace-
-di cosa..?-
-ora ti...ti racconto tutto.-

STAI LEGGENDO
𝐭𝐡𝐞 𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐰𝐞 𝐦𝐞𝐭-𝐢𝐰𝐚𝐨𝐢
FanficIwazumi viveva la sua vita da adolescente tranquillo, anche se gli mancava particolarmente il suo migliore amico. Chissà perché non gli aveva mai scritto dopo le superiori o cosa era successo a oikawa, come si trovava a scuola, se aveva ancora conti...