iwazumi, lasciato l'ospedale, si era diretto quasi immediatamente a casa di oikawa, dove l'anziana signora aveva accolto iwazumi, preparandogli una cena coi fiocchi. Iwazumi dormì nel letto di oikawa, comodo ma insopportabilmente negativo per i pensieri di iwazumi. avrebbe preferito dormire accanto a oikawa, avrebbe preferito stare con lui, ma in fondo, non sapeva come sarebbe andata a finire se fosse rimasto da lui.
la mattina dopo alle 6 era già in ospedale, aspettando che oikawa si svegliasse, aprisse gli occhi marroni e grandi che si ritrovava, guardasse iwazumi per poi fargli uno dei suoi sorrisi.
iwazumi ne approfittò per spiegare la situazione a sua mamma, che prontamente gli diede il massimo appoggio, anzi, gli aveva detto che nel tardo pomeriggio avrebbe mandato a iwazumi tutti i vestiti. La mamma di iwazumi, quando mise giù il telefono, si prese un minuto per piangere perchè la conversazione non era stata delle migliori.-mamma? ehi, ciao...-
-iwazumi dove sei stato? ci siamo preoccupati sai!-
-mamma oikawa è in ospedale con una malattia chiamata...sindrome di brugada, non ho nemmeno capito bene che cosa voglia dire, ma mi ha chiesto di rimanere con lui e vivere a casa sua fino a quando non si sarà ripreso.-
-a-ah, ma sei sicuro di...-
-si mamma, si-
-va bene. entro oggi avrai una valigia con i tuoi vestiti, spero che si rimetta presto. ciao amore di mamma-
-ciao mamma-la madre si mise a piangere. lei sapeva cosa significava e cosa comportava quella malattia, ma anche iwazumi ormai ne aveva un idea chiara e lampante.
-m-mhh...-
-ben sveglio shittykawa-
-u-uh? sei già qui vedo...-
-oggi starò tutto il giorno con te, te l'ho promesso-oikawa si sentì tremendamente in colpa. Gli salì un groppo in gola, e non scendeva più. ora iwazumi era 'bloccato' in ospedale per colpa sua, e questo non gli andava bene. si pentii di aver chiesto al suo migliore amico di rimanere e di fargli compagnia. Oikawa sapeva della malattia meglio di chiunque altro e il fatto che un infarto lo avrebbe preso da un momento all'altro con iwazumi davanti che cercava di fare qualcosa, lo terrorizzava. il suo migliore amico doveva essere protetto, doveva stare lontano da lui.
-iwa-chan, ma perchè non vai a visitare la città? insomma perchè...-
-oikawa tu non lo hai ancora capito, no? io non vado da nessuna parte.-
-ma dai iwa-chan, non puoi mica passare giornate intere qui dentro per colpa mia-
-e chi ha detto che sia colpa tua? insomma, mica te la sei chiamata tu la malattia...-oikawa rimase in silenzio. aveva capito che ormai iwazumi aveva scelto da che parte stare.
-iwa-chan,che cosa vuoi chiedermi?-
-no, oggi niente domande shittykawa-
-non vuoi sapere niente di me?-
-si, tipo...come va con la squadra?-
-va e basta, i ragazzi...sono simpatici, sono abbastanza semplici come persone ma so che a loro non piaccio-
-che fai di solito quando stai con loro?-
-mh...niente, cioè...niente che sia importante-
-capisco. Ma tu ti sei affezionato a loro, non è cosi?-il punto debole di oikawa. Iwazumi era arrabbiato, incazzato, tanto che stava parlando a oikawa come se andasse tutto alla grande, come se fossero per strada assieme come ai tempi delle scuole superiori. Il punto debole di oikawa era l'essere troppo affezionato anche alle mura di una stanza. Lui non lo avrebbe mai ammesso, ma iwazumi sapeva che oikawa, se si trattava di pallavolo, si affezionava facilmente ai compagni di squadra.
-mh, no dai, non troppo. Tu che mi dici invece? la squadra, la pallavolo?-
-bene, sempre le solite cavolate. insomma ormai sappiamo a memoria ogni cosa no?-
-si, hai ragione, domanda stupida...iwazumi, come va a scuola?-
-bene, avevi dubbi?-
-no, ma non sapevo che domanda fare-iwazumi si girò e guardò oikawa per poi spostarsi sul davanzale della finestra.
-com'è...fuori?-
-mh? cosa?-
-fuori, il tempo. com'è?-
-buono. c'è il sole...-
-questo lo vedo, iwa-chan...intendevo l'ambiente. é umido? l'aria sa di pioggia? il colore delle foglie è giallo, marroncino e soprattutto, gli alberi sono ancora spogli?-iwazumi fece 2+2. oikawa non si alzava quasi mai dal letto, se non per andare in bagno. evitava di camminare troppo, di emozionarsi.
-fuori...le foglie sono più che altro gialle, l'aria non sa di pioggia perchè non ha piovuto stanotte e gli alberi sono spogli-
stava iniziando a capire perchè l'infermiera lo aveva messo in una stanza dove l'unica finestra che aveva era sempre e costantemente coperta da una tenda, che quella mattina iwazumi si era solo permesso di spostare un po'.
-mi manca uscire fuori, sai?-
iwazumi non rispose, non dava alcun cenno di volerlo fare.
il battito era così irregolare, a volte talmente lento che sembrava sul punto di morire, altre volte talmente veloce come se avesse appena corso una maratona di 20 km senza mai prendere fiato, altre volte era talmente regolare che faceva quasi credere che stesse bene, ma non appena te ne rendevi conto, il battito cambiava ancora, come in un circolo vizioso, come se non volesse smettere di torturare oikawa, che giaceva sempre sul letto a petto nudo con quegli adesivi attaccati al petto.-costante vero...questo suono.-
-quale?-
-quello dell'elettrocardiogramma. a te non da un po' sui nervi?-
-mah, non saprei-
-a me si, non fa che ricordarmi di avere un battito che fa quello che vuole-iwazumi ebbe un crollo emotivo sentendo quelle parole dalla bocca di oikawa,ma quelle che uscirono subito dopo lo distrussero definitivamente.
-iwa-chan, grazie di esistere e grazie di essere venuto qui a farmi compagnia-
iwazumi fu solo capace di rispondere con
-fa piacere anche a me- prima di sentire cosa ne pensava davvero oikawa.oikawa la pensava diversamente da come pensava iwazumi.
-iwa-chan, io voglio che non chiami nessuno. non voglio che qualcuno sappia di questa cosa. nemmeno tu avresti dovuto saperla, saresti dovuto rimanere a casa adesso, con delle patatine, sul divano guardando netfilx.-
oikawa si stava arrabbiando
-perchè sei venuto? dovevi rimanere a casa, dovevi stare tranquillo-
diceva, sul letto d'ospedale. Lui stava provando un'emozione che nemmeno il cuore di una persona sana regge davvero.iwazumi a quel punto fece la cosa più sensata.
si girò verso oikawa per poi rivolgergli uno dei suoi migliori sorrisi, che per un attimo fecero sobbalzare oikawa, che si mise immediatamente una mano sul petto. iniziò a piangere, senza nemmeno rendersene conto.-iwa-cha...-
-sh. oikawa...lo so-iwazumi sapeva come si sentisse oikawa,ma solo in parte.
-mi dispiace, per ogni cosa.-
-lo so, non è colpa tua, oikawa-
-si, lo è. a me fa piacere che tu sia qui con me-iwazumi non poteva ancora sopportare quell'oikawa così affranto per molto, ma sicuramente un abbraccio avrebbe risolto tutto. le mamme insegnano questo ai propri figli, o almeno, la mamma di iwazumi gli aveva insegnato questo.
-oikawa, fino a quando io starò accanto a te, tu non te ne andrai.-
-s-si-
-ed è proprio per questo motivo che sono qui, non ti lascio solo. i migliori amici ci sono sempre nel momento del bisogno-
-si...-
-per questo...-iwazumi prese aria, riempì i polmoni di ossigeno mentre le sue mani cingevano il petto di oikawa, sentiva il suo cuore tremendamente irregolare, strinse i pugni, pregando che una volta detta la frase, la sua voce non avrebbe tremato.
-...non morire, oikawa-
ma stavolta, oikawa non diede alcuna risposta all'amico,si limitò solo ad abbracciare iwazumi e a porgergli un leggero sorriso.
anche oikawa non voleva morire, no, ma solo il fatto di creare e cercare di mantenere quella promessa lo spaventava a morte. oikawa stava combattendo contro se stesso e contro la sua costante paura di andarsene senza aver detto addio alla persona a cui tiene di più, che ora lo stava ancora abbracciando, mentre tremava, aspettando ancora una risposta da oikawa, ma che non arrivò mai.

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𝐭𝐡𝐞 𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐰𝐞 𝐦𝐞𝐭-𝐢𝐰𝐚𝐨𝐢
FanficIwazumi viveva la sua vita da adolescente tranquillo, anche se gli mancava particolarmente il suo migliore amico. Chissà perché non gli aveva mai scritto dopo le superiori o cosa era successo a oikawa, come si trovava a scuola, se aveva ancora conti...