una nuova vita

55 12 12
                                    

La mia vita non è stata tutta rosa e fiori dato che in questo preciso momento sono in un orfanotrofio. Non so esattamente perché mi trovo qui ma ogni volta che provo a chiederlo alla direttrice diceva che ero stata abbandonata quando ero piccola. Ora dato che ho vissuto qui per tutta la mia vita non sono mai andata in una vera scuola e tutto quello che so sono delle parole che mi ha riferito proprio la direttrice: per esempio so che abbandonare è quando una persona non può più badare a te e ti lascia al tuo destino. Ora non so perché i miei genitori abbiano fatto ma sono sicura che è per una buona ragione. Stare qui non é tanto male devo ammettere: certo il cibo non é dei migliori ma ho una cameretta abbastanza grande e spaziosa con addirittura una televisione per non annoiarmi. L'unica cosa frustrante fino ad adesso é che nessuno mi ha adottata cosa che vorrei tanto. "Dico davvero cosa ho che non va?" Oggi è anche il mio 17° compleanno e credo che non avrò mai neanche una festa tutta mia. "Sono stata sempre molto dolce e gentile con tutti ma allora perché nessuno mi adotta?" "Non sono abbastanza carina,forse?" Non riesco proprio a trovare una spiegazione logica così decido di perdere le speranze tanto ormai sarebbe tutto inutile. Faccio un sospiro per poi alzarmi e andarmi a preparare come ogni mattina in bagno non avvertendo la porta dell'orfanotrofio aprirsi e nemmeno il suono del campanello.
::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

"Signora direttrice" "c'è qualcuno?"

"Arrivo subito".

Una donna sui 35 anni con i capelli biondi e ricci si avvicinò alla coppia sfoggiando un enorme sorriso.

"Salve signori come posso aiutarli?"

"Oh salve vorremmo adottare una ragazzina".

"Certo avete qualche requisito?"

"Sì vorremmo adottare un' adolescente".

"D'accordo allora vi prego di consigliarvi Paola: é molto dolce e affettuosa e sono sicura che non vi darà problemi".

"Ottimo possiamo vederla?"

"Sì la vado a chiamare arrivo subito".

La direttrice salì al piano di sopra per poi avvicinarsi alla porta della camera e bussare ma non ottenendo nessuna risposta prese la chiave dalla tasca e la aprì da sola. Una volta entrata notò Paola che stava ascoltando la musica e le si avvicinò.

"Devo parlarti".

Inizialmente lei non se ne accorse ma quando alzò lo sguardo e notò il volto della responsabile se le tolse immediatamente rossa in viso per il disagio che si era appena creato non volendo.

"Oh mi scusi,che succede?"

"Sono venuti qui per adottarti, vieni con me".

Paola si limitò ad annuire e iniziò a seguirla con leggera preoccupazione in quanto non conosceva ancora bene quelle persone ed iniziò ad osservarsi costantemente intorno per individuarli. L'ansia continuava a crescere fino a quando non scorse due persone. Alla fine del corridoio, a primo impatto sembravano molto perbene. Appena la videro le fecero un enorme sorriso e in men che non si dica tutta l'ansia sparì ed iniziò avere fiducia in quelle persone.

《 ehm. . . salve? 》

《 oh! È un piacere conoscerti, noi siamo Chris e Bianca e da oggi siamo i tuoi genitori tesoro! 》

《 su prepara tutto perché stiamo per partire 》

《 partire? 》

《 si andiamo a Detroit perché lì lavora tuo padre 》

《 emnh . . . Ok? 》

Dopo aver sistemato tutto con attenzione con la valigia in mano ritornò dai suoi nuovi genitori che la guardarono.

《 sei pronta? Hai salutato i tuoi compagni? 》

《 si sono pronta ho salutato tutti 》

《 noi ti aspettiamo in auto, saluta la direttrice e raggiungici lì 》

《 si 》

《 signora direttrice grazie per quello che ha fatto per me, non lo dimenticherò mai 》

《 neanche io, sta attenta piccola Paola! 》

Non riuscendo nemmeno a trattenere le lacrime la ragazza corse dentro l'auto dei genitori si sentiva un fiume in piena, una panda blu bella e lucida che al solo sguardo ci si restava a bocca aperta anche per la pulizia.

《 siamo felici che ti piaccia, andiamo? 》

《 andiamo! 》

Durante il viaggio Paola dormì per tutto il tempo dato che per arrivare a Detroit servivano 3 ore. Era anche abbastanza stanca causa del giorno prima rimasta sveglia tutta la notte a causa della finestra aperta che sbatteva senza farle chiudere occhio. La macchina si fermava un paio di volte per fare qualche sosta. Arrivarono alle 6 di sera a Detroit, Bianca fu la prima a scendere dall'auto così andò dalla figlia a svegliarla con parole dolci.

《 siamo tornati tesoro 》

Paola scese dalla macchina e la prima cosa che vide furono gli androidi, cosa che era unica e rara per lei!

《 androidi? 》

《 si tesoro gli androidi sono macchine con somiglianze umane solo prive di pensiero e libero arbitrio. Vorrei acquistarne uno per te, così quando torniamo tardi da lavoro hai comunque qualcuno che si prenda cura di te, non sarai mai sola con lui e ti darà una mano anche nei compiti 》

Paola aiutò il padre a portare in casa i bagagli, sistemò tutte le sue cose nella sua nuova camera e poi raggiunse i genitori al piano di sotto dove la aspettavano in sala. Insieme andarono alla Cyberlife il negozio che forniva androidi.

《 cos'è questo posto? 》

Il negozio era blu e azzurro con esposti ogni tipo di androidi

《 qui vendono gli androidi scegline uno 》

《 va bene scelgo quello con i capelli rossi e gli occhi viola》

La commessa era sparita dietro la porta alla cassa e aveva trascinato con sé un' androide del modello che aveva scelto Paola

《 perfetto signorina dia un nome al suo androide 》

La ragazza si avvicinò un po' all' androide guardandolo negli occhi pensando a un nome al nome che lo rappresentasse di più

《 Luke 》

《 come scusi? 》

《 il suo nome è Luke 》

L'androide registrò il nome che la ragazza gli aveva dato e subito si presentò

《 piacere mi chiamo Luke 》

"insegnami ad essere libero"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora