un messaggio di speranza

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Quella domenica Paola si svegliò stranamente abbastanza presto ed era una cosa unica e rara che ormai le stava capitando decisamente troppo spesso. Si alzò dal letto ancora con gli occhi assonnati camminando a piedi scalzi, adorava sentire il pavimento freddo sotto i piedi. Non le aveva mai dato così fastidio e oramai anche se sua madre odiava che camminava scalza anche lei prima o poi ci aveva fatto abitudine. Cercò di non fare il minimo rumore andando in camera dei suoi genitori in punta di piedi e potè notare che per fortuna stavano ancora dormendo quindi aveva il via libera. Una volta aver constatato che fosse tutto okay corse di nuovo di sopra preparando tutto il necessario nello zaino per poi avviarsi verso la porta e finalmente uscire di casa. Avrebbe dovuto fare colazione ma ora non importava perché doveva ritornare al più presto a Jericho dagli altri per fare compagnia a Billy. Dopotutto era pur sempre un bambino e sarebbe stato pericoloso per lui,no? Cioé non poteva rischiare che si ferisse o si facesse del male così aveva promesso ad Adam che si sarebbe preso cura di lui. Prima di andare, però, tirò fuori dallo zaino le sue amate cuffiette facendo partire la sua playlist preferita e iniziò ad avviarsi ascoltando la canzone assorta nei suoi pensieri dato che non riusciva a smettere di pensare a quello che aveva chiesto ad Adam l'altro giorno. Era semplicemente stata molto curiosa questo era vero ma... più pensava a quello che i due si erano detti più si sentiva decisamente a disagio. Certo Luke era assolutamente stupendo e bellissimo come un principe delle favole ma non si sarebbe mai sognata di fare quelle cose con lui o almeno non si sarebbe mai spinta oltre il bacio come avevano fatto Adam e Shinji. All'improvviso, però, nel pensare a quelle cose le sue guance si colorarono di un rosso tenue e la sua mente iniziò a vagare da sola su quel fatto. Dopo un po scosse la testa cercando di distogliere la sua mente da tutto quello e iniziò a cantare per distrarsi. Non riusciva a capire come mai aveva iniziato a pensare a una cosa del genere su lei e Luke dato che era sempre stata una ragazzina molto timida e insicura di sé e non aveva affrontato argomenti del genere neanche con sua madre. "Però sarebbe stato davvero bello se ci avesse provato con Luke" iniziò a pensare di nuovo senza volere per poi dirsi tra sé e sé di smetterla e iniziare a correre velocemente fino a raggiungere gli altri a Jericho. Una volta che fu lì si precipitò ad abbracciare Luke per un paio di secondi per poi staccarsi dopo un po ancora imbarazzata per ciò che aveva pensato prima su loro due limitandosi a fare a tutti un caloroso sorriso.

"Allora ehm come state?"
"Io ehm sono pronta a stare con Billy".

" sei sicura di stare bene?" Domandò il più piccolo del gruppo guardandola leggermente preoccupato senza riuscire a capire cosa stava succedendo come gli altri d'altronde.

"Ehm si si tranquillo piccolo". Fece un respiro per calmarsi per poi rivolgere un dolce e lieve sorriso al bambino.

"Allora Billy sei contento che passeremo del tempo assieme?"

"Certo mi sei simpatica e poi l'altra volta ci hai aiutato".

Paola rivolse un altro sorriso al bambino per poi vedere il resto del gruppo che iniziava ad avviarsi con Luke a capo di tutto il gruppo. Il gruppo iniziò a seguire il ragazzo non prima di notare che Adam si era avvicinato a lei e le aveva iniziato a dire qualcosa nell'orecchio: "stavi pensando a quello che ti ho detto l'altra volta, vero?" "Non devi sentirti a disagio è normale se vuoi farlo con lui devi solo aprirti di più con Luke". "Prova a parlarne con lui quando ti sentirai pronta". "Cerca di capire quanto sia importante e quanto conti per te, okay?" "Mi raccomando pensaci".

Paola annuì semplicemente per poi guardare per un po' gli altri incamminarsi fuori da Jericho per poi avvicinarsi al bambino per tenergli compagnia.

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Il gruppo finalmente dopo un po' riuscì a raggiungere il luogo prestabilito stando bene attenti a non fare passi falsi e ad seguire attentamente il piano che avevano elaborato nei minimi dettagli. Per fortuna tutto riuscì alla perfezione e una volta raggiunta la sala di trasmissione toccò a Luke registrare il messaggio, un messaggio che desse speranza. Luke era piuttosto nervoso in quel momento in quanto non sapeva che parole utilizzare o semplicemente cosa fare. "Sarebbe stato davvero in grado di fare una cosa del genere?" Per la prima volta avvertì una delle tante emozioni che lei gli aveva spiegato: La paura. Doveva trovare le parole giuste se voleva che lo ascoltassero ma... era davvero in grado di compiere una cosa così importante? Onestamente non lo sapeva ma tanto valeva la pena tentare, no? Cercò di rilassarsi pensando a quando lui e Paola si erano dati il loro primo bacio e che cosa stava provando in quel momento. A quante cose gli aveva fatto comprendere durante tutto quel tempo e di come aveva capito fosse importante per lui e improvvisamente si calmò provando di nuovo il coraggio che fino a poco tempo fa sentiva di aver perso. Doveva riuscirci! Doveva farlo anche per lei che in tutto quel tempo gli aveva fatto capire quanto valesse in realtà è che sì insomma.... anche che era vivo. Le doveva tutto infondo.

"Quello che oggi voglio dirvi è molto importante e spero che voi possiate capire un giorno: noi non siamo delle semplici macchine disposte solamente a eseguire i vostri ordini ma siamo molto di più: ci sentiamo vivi, ci sentiamo come tutti voi, sentiamo di provare le stesse identiche cose". "Anche noi siamo persone... siamo umani e perciò vi chiediamo di aprire gli occhi e di ascoltare". "Vogliamo solamente essere lasciati liberi e trattati come tutti".

Una volta che Luke ebbe finito di registrare il messaggio cercarono di andarsene il più in fretta possibile dal tetto dell'edificio per poi saltare nel vuoto utilizzando i paracadute che avevano con sé. Una volta a terra essendosi assicurati che fossero tutti okay e che stessero tutti bene si sbrigarono a ritornare a Jericho in quanto non volevano rischiare di far preoccupare così tanto Paola. Poco prima che il gruppo arrivasse, Billy guardò di nuovo Paola preoccupato. "Tu credi che staranno bene?"

"Certo vedrai che andrà tutto bene e poi mi fido di Luke". Una volta aver detto ciò la ragazzina abbracciò il bambino stringendolo forte a sé per confortarlo e rassicurarlo fino a quando tutti gli altri non ritornarono da loro. Una volta che li vide arrivare tirò un sospiro di sollievo avendo notato che era andato tutto per il meglio e che nessuno fosse rimasto ferito per poi vedere Luke avvicinarsi a lei.

"Mi hai dato la forza di dire il messaggio". "Se sono riuscito a dire quello che volevo dire a tutti è perché ho pensato a te". "Quindi... grazie". "La missione non sarebbe mai riuscita altrimenti".

La ragazza si limitò a non dire nulla fissando Luke come ipnotizzata dalle sue parole trattenendo il respiro e arrossendo leggermente sulle guance.

"insegnami ad essere libero"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora