Jordan 1

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Connor sbatte la pistola sul tavolo di ferro, respirava profondamente mentre si tirava i capelli all'indietro con forza. Alex osservava come il suo superiore pian piano stesse perdendo il lume della ragione e stette cedendo pian pian alla pazzia.

<< quella fottuta stronzetta deve morire >>

Nella stanza c'erano solo loro due o almeno Alex, Connor e chi stava controllando la telecamera di sicurezza. Alex inghiottì a vuoto provando un certo senso di paura dentro di sè, l'androide stava perdendo le staffe minuto per minuto

<< eh come? >>

Connor si sedette sulla sedia a gambe incrociate mentre guardava nervoso Alex

<< ma che ne so? la sciogliamo nell'acido, le tagliamo la testa, gli rompiamo ogni osso esistente nel corpo, la aprimo viva. basta che muoia e basta >>

Alex dovette complimentarsi per la grande fantasia di Connor, ogni tortura da lui proposta erano sempre le più dolorose e violente doveva odiare tanto quella ragazzina. Ma per ognuna di queste c'era bisogno di uno studio dietro se la si volesse far passare come una morte accidentale, se no la cosa migliore era rapirla e farla fuori nei modi più fantasiosi. Direttamente accordare qualcosa con la mafia, in questo caso tutto sarebbe stato ripulito e loro ne sarebbero usciti candidi da quella situazione ma c'erano due motivi a fermare questa possibile proposta, loro erano poliziotti e secondo non avevano 300.000 dollari in tasca anche se loro stessi valevano quei soldi.

<< Connor io propongo che la ragazza sia avvelenata, basta trovarla metterle dentro la bocca il veleno e lei poi muore >>

<< mhn... hai ragione in questo modo ne usciremo più che puliti da questa situazione, ma il veleno dove lo trovo? >>

<< possiamo presentarla come un terrorista in questo modo possiamo fare quello che vogliamo >>

<< Alex domani passa nel mio ufficio, andrò a estrarre dalla tua memoria i pezzi che mi servono ed entro domani quella dannata sarà morta >>

E così Connor lasciò la stanza riprendendosi la pistola senza nemmeno salutare, Alex poteva anche giocarsi le palle che non aveva che Connor ottenuto il consenso a quella ragazza avrebbe fatto di tutto e di più. Rise, davvero tanto. Alla fine c'è sempre qualcuno che impazzisce e da di matto in queste situazioni, non tutti i pesci erano tranquilli prima o poi qualcuno per odio uccide qualcun' altro. Connor aveva proprio perso la ragione. Prese il suo marsupio con dentro la pistola e anche lui lasciò quella stanza buia e fredda ma che nascondeva i migliori segreti di complotto.

Sabrina era a scuola invece mentre Paola era a spassarsela con quei tre, avrebbe anche lei voluto fuggire ed evadere da quel carcere chiamato scuola. Sentiva che stare in quella struttura non faceva altro che creare una gabbia mentale, perché non è vero che la scuola serve per far avere un livello intellettivo buono. Era uno strumento dove metteva gli studenti contro tutti e ti faceva diventare schiavo di un capo. La testa le doleva un po' causa le sue mestruazioni e la stanchezza del giorno prima.

<< anche oggi la tua amica ti ha lasciato? >>

Dan Brown la persona più stronza al mondo, il solito fighettino emo della classe. Si chiedeva come una faccia di cazzo piacesse a tante ragazze della scuola. La moda sarà. E mentre osservava il moro con qualche ciocca blu pensava a come sarebbe stato soddisfacente sbattergli in faccia quel vocabolario di inglese per poi andarsene come se nulla fosse successo. L'idea era comoda e bella ma non tanto per le conseguenze non aveva voglia di sporcarsi la sua condotta per un' idiota come lui, quindi decise di alzarsi per andarsene

《 non rispondi eh? 》 《rispondi donna 》

Sabrina alzò un sopracciglio per esprimere il suo americanissimo "wtf?" Da quando lei non aveva più un nome? E ancora si usavano questi termini sessisti? Provò una profonda pietà verso quell' omino fatto di vestiti e basta

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