16. Dreams

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song: Cherry, Harry Styles 🍒

Esatto, amore. Perchè si, quella che dapprima era una semplice cotta, ora era qualcosa di più. Amore.

Ma daltronde, io cosa ne potevo sapere dell'amore? Non avevo mai avuto una relazione, figuriamoci provare un sentimento cosí grande.

Ma sentivo qualcosa, un qualcosa di grande, immenso, quando stavo vicino a lui. Qualcosa di caldo, che ti completa a pieno.

E' forse questo il vero amore? Non ne sarò mai certo.

Ma come ho detto prima, le parole sono come una gabbia dorata.

Bellissime, con le quali si possono esprimere sentimenti, ma con un limite, con delle barriere. Ed infatti trovavo che anche la parola amore fosse quasi come un insulto a ciò che provavo per lui.

Louis però doveva ancora scoprire a pieno se stesso, poi capire cosa fossi io per lui e quindi automaticamente cosa fossimo noi.

Perché sicuramente eravamo qualcosa di diverso da due amici. Due amici non si mostrano nudi l'un l'altro.

Non si toccano in quel modo, non dormono abbracciati e pergiunta anche una volta (seppur per poco) nudi.

Non si fanno regali pieni di grande significato e soprattutto, non si baciano sulla bocca.

Allora cos'eravamo? Arrivai alla conclusione di amarlo anche senza nemmeno esserci fidanzato.

Non ci potevamo nemmeno definire fidanzati. Anche se lo desidero davvero tanto essere il suo ragazzo, Louis come prima cosa era già fidanzato.

E poi credevo che forse lui non avrebbe voluto avere un rapporto cosí profondo con me.

Forse stava già ripensando a tutto, pentendosi.

Forse si era finalmente accorto che in realtà non fossi niente per lui.

Forse nemmeno un amico.

Forse mi avrebbe rilasciato da solo, dinuovo per la quarta volta.
Non potevo non biasimarlo, anche io avrei lasciato da solo una persona come me.

Egoista? Troppo possessivo e/o troppo sentimentale? Forse, ma come si sa al cuor non si comanda. Ed il cuore mi diceva solo una cosa:

Tu lo ami.

E mi addormentai cosí, ancora sulle sue gambe, ancora vestito, con quei pensieri a riscaldarmi il cuore.

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Mi guardai intorno, ma niente, tutto buio. Allora inizio ad agitarmi. Dove sono? Chiedo aiuto. Ma la voce non esce. Poi una luce in lontananza, fioca e biancastra, riesce ad illuminarmi un po' la vista. Scruto dapprima me stesso: ho in veste una camicia bianca, grande, che mi ricadeva fino a terra. Solo quella, niente di più niente di meno. Poi passai il mio sguardo intorno a me: sono in una distesa d'acqua. Essa mi arriva fino agli stinchi, bagnando cosí anche la parte inferiore della camicia, che ricadendo in quella distesa pacata galleggiava leggiadra. L'acqua era calda, si, ma anche fredda. Strana come cosa, vero? Mi sento strano, leggero, ma anche pesante. Cosa è questo? Forse il mondo dei contrari? Ma tutto ha fottutamente senso. Si, ora si spiega tutto. Mi sento leggero, come libero di volare via da questo posto che però mi rassicura. Ma allo stesso modo mi sento pesante, come se una forza maggiore mi obbligasse a rimanere coi piedi per terra in quel liquido. Come se volessi andarmene, ma allo stesso tempo non volessi altro che rimanere. Perchè quel liquido mi fa sentir caldo. Esatto, è calda quella distesa, ma sulla superfice sento freddo. Perchè? Provo a muovermi. E con mia sorpresa ci riesco. Ora un bagliore riesce a farmi scrutare tutto al meglio. Noto degli scogli, anonimi, silenziosi. Sopra di me un cielo, grigio-nero, con qualche nuovola. Un altro passo, una macchia rosa si estende dalle mie gambe ed a macchia d'olio si espande. Un altro passo, una macchia viola. Un altro passo ancora, macchia gialla. Un ultimo passo, macchia verde. Cosa vuol dire? Magari questi colori rappresentano sentimenti. Verde: purezza (?) Forse ha senso, la purezza nel provare emozioni. Giallo: felicità. E' sempre stato affiancato a quest'emozione questo colore. Viola: potere e mistero. Mistero della vita, dei sentimenti stessi. E rosa: affetto, amore. Esatto, l'amore. Mi ci specchio, in ognuno dei colori. Nella purezza vedo dei momenti della mia vita, mentre piangevo, sorridevo. Nella felicità vedo un me che rideva spensierato, accerchiato da famiglia ed amici. Nel potere e misterio vedo me nella stanza, a piangere. Poi sul pavimento nel bagno, a sanguinare. Il potere di fare, ma il mistero del perchè. E nell'amore, vedo me. Io che guardo attento qualcosa anzi, qualcuno. Louis. Sdolcinata come cosa? Si, concordo, ma pura. Esatto, pura come il verde, gioiosa come il giallo, misteriosa e potente come il viola. L'amore contiene ciò. Purezza, gioia, mistero e potere. E sorrido. Si, sorrido. E Louis esce dal colore. Ora sono io affianco a lui. E' vestito anche lui con una camicia over size, nera. Mi sorride ricambiando. Finalmente sto trovando risposte. Incerte, imprecise, ma concrete. Esistenti. Solo da scovare. "Louis" sussurro. Annuisce e si avvicina a me. Mi prende una mano ed intreccia le dita. "Harry". "Lou io- io ti am-" "shh" mi zittisce sempre con tono dolce Louis ora passando l'indice sulle mie labbra. E mi zittisco. "Non ora, non adesso, non qui" continua sorridendo. "E quando e.... dove?" chiesi incerto. "Lo saprai da te, Harry". E facendo questo si lasciò andare all'indietro, ricadendo nel rosa immenso.

I Didn't Choose To Love You || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora