12. Forgiving

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song: Heart To Heart, Mac DeMarco 🪷

6 Gennaio

Harry's pov.

I giorni rimanenti delle vacanze li passai monotonamente. Dopo Natale non successe niente di particolare. Rimasi tutti i giorni in casa e la maggior parte del tempo chiuso in camera al buio nel letto.

Dopo quella discussione con Gemma, non ne parlammo più, cercando di evitare il più possibile l'argomento. Lei odiava vedermi in quello stato ma non ci potevo fare niente.

Il capodanno lo passammo in casa. Non mi aspettavo niente di che dal nuovo anno.

Quella mattina mi svegliai con il sonno stampato in volto. Non avevo proprio voglia di andare a scuola quel giorno e lasciare quel bel posto caldo del mio letto.

Amavo rimanere sotto le coperte, mi facevano sentire protetto, come se sotto quello strato morbido e spesso di tessuto, li sotto, i problemi del mondo e della mia vita intera sparisserero. Illudendomi ad una possibile seconda vita e sperando di viverne una meno problematica.

La sera prima avevo preparato assieme all'aiuto di mia madre e di mia sorella le valigie. Qualche paia di biancheria intima, qualche pantalone attillato, jeans, camicie, maglioni, felpe. Misi all'interno della valigia anche il maglione regalatomi da mia sorella con tanto affetto. Era bellissimo e lo adoravo.

Andai in bagno facendomi una bella lunga doccia calda lasciando che le piccole goccioline d'acqua scivolassero sul mio corpo nudo, passando sui miei pettorali, i miei addominali e sulle gambe.

La partenza dell'autobus era prevista verso le 6:00 quindi non avevo fretta essendo ancora le 4:30. La scorsa sera ero andato a letto davvero presto, verso le 22 ero già sotto le coperte.

Uscii dalla doccia e sempre con l'accappatoio legato in vita mi diressi al lavandino lavandomi i denti e rasandomi la peluria della barba appena accennata.
Mi sistemai anche i capelli che, in quei giorni, erano man mano cresciuti di qualche centimetro.

Andai in camera ed aprendo un'anta dell'armadio ne estrassi una felpa rosa e dei pantaloni neri attillati. Infilai poi anche delle vans bianche ai piedi e prendendo zaino e valigie scesi le scale silenzioso.

Quando però arrivai in cucina trovai li sedute al tavolo le due donne. La stanza era ancora tutta buia, la luce giallastra e calda della cucina ne riscaldava l'ambiente e le tre tazze fumanti sul tavolo ne rendevano l'ambiente accogliente e confortevole.

Le due si girarono verso la mia direzione lasciando vedere le loro grandi occhiaie che le circondavano gli occhi. "Giorno...? amore, ti abbiamo aspettato sveglie" mi salutò mia madre.

"Ma mamma non dovevate, siete stanche!" risposi sedendomi al tavolo e prendendo in mano la mia tazza di caffè. "O ma smettila che rimaniamo sempre sveglie fino a quest'ora" mi rispose mia sorella spazientita anche se con una nota di sonno nel tono in cui aveva pronunciato quelle parole.

"Si come no" ribattei sottovoce ma non mi sentirono.

"Quindi partirete per la Francia dopodomani?" chiesi cambiando discorso. "Già" risposero all'unisono e decisi di non dire nient'altro sorseggiando la mia bevanda fumante che si stava raffreddando.

"Ehi Hazz" mi chiamò sottovoce mia sorella di fianco a me calciandomi un po la gamba. "Cosa Gemm" risposi.
"Ci sarà anche... Y lí?" "Cos- ah si, credo di... si. Perchè?" chiesi pensieroso.

L'unica cosa che feci per quei giorni di vacanze fu pensarlo. Ogni notte che cercavo di dormire, le poche volte che ci riuscivo, lo sognavo.

O almeno all'inizio erano sogni, poi però la maggior parte delle volte si tramutavano in incubi.

I Didn't Choose To Love You || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora