18. The Moon Can Hear

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song:  Take Me To Church, Ozier 🥀

Ero a lezione, il giorno dopo del fatidico pompino. La mattina era grigia e fresca, il venticello soffiava facendo infrangere i rami tra di loro.

Di fianco alla finestra nell'angolo a sinistra della classe, mi annoiavo e stavo per addormentarmi mentre il professore di educazione civica spiegava. Era un uomo sulla trentina, snello, alto, occhiali tondi e con una barbetta appena accennata bionda. Spostava i vari libri e schede con certa maldestria e fretta caratteristica. Faceva cadere gli occhiali per terra e sbatteva alla cattedra. Ma il suo linguaggio era curato e preciso.

Preso dalla noia iniziai cosí a messaggiare con Lou, che era alla lezione di francese, dall'altra parte dell'istituto. Le nostre conversazioni via messaggio non eccellevano tanto di inteliggenza, perdendoci sempre nelle battute più stupide. Sentii la campanella suonare, cosí nel casino di sedie e libri, mi alzai dal banco e raccogliendo la mia roba iniziai ad uscire dalla classe.

*Messaggio da Boo:

Boo: cosa hai ora?

Bambi: musica :3

Boo: cosa fai? Flauto? secondo me sei davvero bravo a prendere in bocca i legni ;)

Bambi: Non lo hai detto davvero.

Boo: avanti, non fare come questa mattina

Questa mattina mi ero svegliato ancora abbracciato a Louis, i suoi capelli morbidi a solleticarmi il viso. Ci sprofondai il naso odorando il buon profumo di fragole e miele, e lui mugugnando in risposta, assonnatamente si girò verso la mia parte ed ancora ad occhi chiusi mi diede un bacio a stampo. Poi sorrise.

"Buongiorno anche a te" risposi divertito e lui mise su un sorrisetto formando delle rughette agli angoli degli occhi. Finalmente aprí gli occhi, facendomi perdere in quella distesa ghiacciata mattutina che si ritrovava nelle sue perle. Sospirai leggermente, sempre guardandolo, poi alzai lo sguardo verso il soffitto girandomi con la pancia all'insù. "Sai, ieri è stato davvero bello" iniziò a parlare lui, poggiando la mano sul mio petto. "Tutto il tempo insieme..." "sdolcinato" borbottai mordendomi l'interno della guancia per non sorridere. "Il pompino..." continuò lui. "Lou" lo richiamai con voce fintamente scocciata. "Mh?" mi chiese con sorriso beffardo. "Smettila di nominarlo cento volte" lo rimproverai. "Non ti è piaciuto?" mi chiese sembrando quasi... scoraggiato. "Cos- no! E' solo che è tipo la quinta volta che lo nomini" sbuffai una risata. "Ti ho già detto che non ti devi sentire a disagio e in imbarazzo a parlare di queste cose con me" mi ammoní lui. "Lo so" sospirai. "Ci provo" aggiunsi e mi rigirai verso di lui, allungandomi nella sua direzione e lasciandogli un bacio a fior di labbra.

Oramai i baci tra noi erano diventati quotidianità, gesti mansueti dove venivano spontanei. E finchè a Louis andava bene, anche per me lo era. Volevo solo la sua felicità, e quando per un momento mi passò per la testa che, magari, una piccola fetta di felicità gliela davo io, sorrisi. Poi mi sentii anche maledettamente stupido per quel pensiero.

*Messaggio a Boo

Bambi: evabene, scusami.

Boo: bravo il mio fiorellino

Fiorellino? che cazzo ero, un tulipano? Ma almeno ero qualcosa di suo.
Gli dissi cosí del tulipano.

*Messaggio a Boo

Bambi: cosa sarei, un tulpiano?

Boo: in realtà pensavo più ad una margherita ma si, visto che finisce con "ano" tu sarai un tulipano.

I Didn't Choose To Love You || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora