23. Home Is Wherever You Are

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song: Love Me Like I'm Not Made Of Stone, Lykke Li 🍂

7 Febbraio

Il leggero frastuono in lontananza delle gocce che ricadevano sul terreno mi fece schiudere gli occhi quella mattina presto.

Girai confuso di lato il capo, pensando di trovare il corpo di Louis stretto caldo al mio. Ma mi stupii non trovandolo. Era il suo solito svegliarsi assieme a me, o almeno difianco a me sul materasso. Ma non si trovava nessuno lí.

Sprofondai quindi la testa nel suo cuscino, cercando di riaddormentarmi e sentendolo come vicino a me, inspirando con le narici il suo odore presente sulla fodera bianca candida.

Ma, d'un tratto, il fruscio di sottofondo si arrestò. Lasciando spazio al silenzio. Sospirai in pace, finalmente un po' di quiete mi ritrovai a pensare. Ma mi sbagliavo. Pochi minuti dopo quel pizzicante rumore iniziò a ribattere nelle mie orecchie.

Imprecai con la testa seppellita nel morbido cuscino. Era ancora mattina presto, capii, e non riuscivo a comprendere dove Louis potesse esser andato. Non capivo nemmeno cosa fosse quell'acqua che imperterrita mi bucava le orecchie, anche se suono lieve e lontano.

Poi, un fischio melodioso mi fece alzare di scatto il capo. Iniziò a seguire un tema di una canzone, che non riconobbi a primo impatto.

"Now and then I think of when we were together"

Era la sua voce. Era Louis. Risuonava leggiadra tra le mura sonore di quella che capii fosse la doccia, nel bagno. Il suono rieccheggiava tra le pareti formando dell'eco armonioso, e, forse dal fatto che mi fossi appena alzato, oppure perchè amavo cosí tanto tutto di lui, lo trovai un angelo.

Iniziò quindi a canticchiare quel testo di quella canzone, che riconobbi all'istante.

Rimasi lí, posizione eretta con gambe incrociate, ad ascoltare la sua voce angelica.

Avrei molto probabilmente, se non sicuramente, lasciato che quella fosse stata la stessa voce che mi avrebbe accompagnato anche al funerale lungo la via della mia morte.

Si, avevo preso una decisione. Se fossi morto, lui sarebbe stato la persona che mi avrebbe accompagnato.

Come Virgilio per Dante, oppure come Caronte per entrambi. Stava solo al fato decidere, decidere la mia strada. Terrena ed ultraterrena. Paradiso oppure Inferno.

Louis continuava a cantare i versi della canzone, e io mi perdevo sempre di più nella sua leggera e candida voce solare. Splendente, illuminando le mie squarciature. Un raggio di salvezza, conducendomi al perdono.

"Well, you said that we would still be friends
But I'll admit that I was glad it was over"

Sentii la sua voce andare a disperdersi, proprio com'era iniziata. Mi accasciai con la schiena sul materasso sospirando, portando le mani trai capelli.

"But you didn't have to cut me off

Make out like it never happened and that we were nothing

And I don't even need your love

But you treat me like a stranger and that feels so rough"

Iniziai, trasportato dalla completezza di quel momento, a sussurrare assieme a lui quelle parole. Finii cosí per trascinarmi in quel duo melodioso, e cantai ad alta voce.

Essa, essendo mattino, era ancora un po' roca, ma mi stupii di non risultare tanto stonato, non avendo ancora nemmeno parlato.

Sentii la voce di Louis fermarsi a metà verso, e probabilmente mi sentí. Il fruscio d'acqua si arrestò, e con esso anche la mia voce.

I Didn't Choose To Love You || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora