song: Broken, Patrick Watson 🥀
Louis' pov.
"Non penso proprio che te la farà passare liscia" sorrise divertito Zayn nella direzione di Niall, mentre quest'ultimo si stringeva i capelli tra le mani.
"Grazie mille Zay, non sai quanto io te ne sia grato del supporto" sbuffó il biondo, anche se qualcosa lasciava trasparire una traccia di divertimento anche nel suo tono.
Era un lunedì mattina, il tempo era grigio all'esterno e la mensa era tutta illuminata dalle luci artificiali, sembrando quasi sera.
Diedi un morso al mio panino, mentre fissavo Niall disperato. Eravamo seduti ad un tavolo solo noi tre."Ei ragazzi" proprio in quel momento si fece vivo Liam. Prese a sedersi di fianco a Zayn, quest'ultimo sorridendogli, e, quando guardó Niall, con un sorriso chiese cosa si fosse perso.
"Niall come uno scemo ha copiato durante il compito di filosofia, ma il fatto è che è stato scoperto dalla prof. E quando è uscito dalla classe lei lo ha fulminato con lo sguardo" feci eco alle parole di Niall ridendo leggermente, e si unirono a me tutti i presenti a quel tavolo.
Niall un po' di meno. Certo, perché ancora preoccupato riguardo il compito. Ma qualcosa avvenne quando mi guardò che gli fece contrarre il viso in un millisecondo.
Decisi di non farci caso.Mi sentii chiamato da dietro, dunque girai lo sguardo verso la voce trovando una ragazza bionda a sorridermi.
Mossi la mano a mo' di saluto e lei di rimando sorrise ancora più ampiamente se possibile."E Harry?" un battito in meno al cuore. Mi girai di scatto.
E Harry?
A fare la domanda fu Liam. Zayn fece spallucce e io guardai dritto nel piatto. "Sta finendo il compito di Biologia perché il professore gli ha dato più tempo per finire" fu Niall a rispondere.
Alzai lo sguardo e me lo ritrovai a fissarmi leggermente.Ovviamente sapevo perché si comportasse così. Distolsi lo sguardo non riuscendo a sorreggere il suo.
In quel momento la campanella suonò e dovemmo ritornare nelle classi. Ci salutammo ma Niall continuò a guardarmi accigliato finché non ci separammo.
Ebbi altre tre ore pallose di lezione finché non uscii da scuola.
Mi diressi verso casa dunque.
Il cielo era sempre grigiastro e il terreno ancora un po' umido dalla pioggia che aveva fatto la mattina presto.Sentivo un peso al petto schiacciarmi da dentro, ma decisi di sorvolare il particolare. Fanculo al mio corpo.
Arrivato a casa, feci entrare la chiave nella serratura e girai per entrare.
La casa era silenziosa. Mia madre lavorava e le mie sorelle come sempre erano dalle amiche o con la babysitter.Salii le scale e mi buttai sul mio letto.
Chiusi gli occhi e respirai piano.
Un nome mi rimbombava nella testa. Il suo nome.Dillo.
"Harry" sussurrai piano. Lasciai che quel nome scivolasse via dalle mie labbra peccaminose. Le stesse labbra che lo assaggiarono e se ne gustarono.
Cos'era successo? Forse, sapevo la risposta, ma non volevo ammetterlo a me stesso. Che la colpa era tutta mia.
Sprofondai la testa nel soffice tessuto bianco del lenzuolo e soffocai un urlo. Mi sentivo così dannatamente stanco ma sopratutto colpevole.
No, vigliacco.Mi facevo schifo. Ma era impossibile la cosa tra me e Harry. Se ci sarebbe mai stata, dato che molto probabilmente in quel momento mi stava quasi sicuramente odiando.
Cazzo, e se stesse piangendo? E io ne sarei la colpa, dinuovo?
Dio quella situazione era troppo complicata e non volevo far soffrire Harry, davvero.Ma lo facevo per il bene d'entrambi.
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I Didn't Choose To Love You || L.S.
Fanfiction" 'Forse fummo prima amici e poi amanti. Ma forse questo è l'amarsi'. Una figura indistinta apparve nella fioca luce della finestra opposta. Si tolse i vestiti, lasciandosi scivolar via la maglia da sopra la testa. Si passò una mano nella chioma, e...