Pioveva.
Pioveva, pioveva, pioveva.Uno, due. Uno, due.
Con gli occhi chiusi, contavo i respiri ampi e cadenzati. Sentivo la gelida aria passare nelle mie narici fino ai polmoni, il diaframma che faceva forza su di essi.Schiusi gli occhi, alzai il viso al cielo. La Luna mi fissava, il suo pallido splendore faceva brillare quelle gocce di cristallo, che mi bagnavano sempre più il viso. Le vedevo danzare leggiadre in vortici ipnotici, mi bagnavano le labbra schiuse dallo stupore.
Il fresco di quella notte si infrangeva affilato sulla mia nuda pelle, e amavo quella sensazione.
Purifica la mia anima, rendi pacato il mostro che c'è in me.
Ma quanto ti amo ignoto, tanto quanto il mio amato.E iniziai a piangere, lacrime calde che facevano contrasto con quelle fredde del cielo.
Harry
cantavano le stelle
Harry
chiamavano le stelle
Harry!
urlavano le stelle"Harry!" iniziai a sentir gridare da non troppo lontano, una voce fatta d'eco indistinto.
Non mi mossi di un muscolo. La voce si faceva sempre più vicina come i suoi passi veloci sul fradicio asfalto.
"Harry cazzo" era la sua voce. La voce di un angelo.Vidi sopra la nuca un'ombrello che mi offuscò la vista di quel valzer spettacolare.
Girai con fatica lo sguardo verso la sua figura indistinta. Aveva la faccia terrorizzata e preoccupata, anche lui completamente bagnato, ma in quel momento non riuscivo a capire nulla, la testa girava, le ombre erano affilate e sembrava tutto un sogno.Continuavo però a vedere stelle, mille stelle piccole che coprivano la vista di lui, e tutt'intorno si fece buio pesto.
"Louis" sussurrai.
"Perdonami".
Poi tutto nero.—————
La mattina prima
Quel martedì mattina era tutto cupo.
Il cielo era frastagliato di nubi e sembrava ancora notte, la classe era illuminata dalla luce artificiale e avevo un enorme voglia di chiudere gli occhi e dormire.La notte precedente la passai in bianco, sguardo fisso sul soffitto guardando la luce passare da arancione a nera a pallida e spenta.
Mia madre a colazione mi chiese come stessi perché, a detta sua, sembravo "un cadavere" per le grandi occhiaie che rendevano il mio volto simile a quello di un panda.Risposi solo con un mugugno mentre affondavo il cucchiaio nella mia tazza di cereali.
Lei si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla fronte. Un piccolo sorriso nacque di nascosto."Harry" mi sentii richiamare da una voce al mio fianco. "Oi si" alzai di scatto la testa dal banco, urlando leggermente. E vidi tutti i volti girarsi veloci nella mia direzione, scrutandomi.
"Ops" riuscii solo a dire, ricambiando lo sguardo divertito del mio migliore amico con un sorriso timido.
"Sonno, riccio?" piegó la testa di lato l'irlandese, io annuii svogliatamente.Inizió a scarabocchiare su un piccolo pezzo di carta del quaderno, con un broncio pensoso sul viso. Poi, d'un tratto, si fermò.
"Ho una mega proposta per tirati su di morale allora" bisbiglió nel mio orecchio.
Arcuai il sopracciglio, curioso, confuso e scettico allo stesso tempo."Sarebbe?" sbadigliai.
"Stasera un certo Sam da una festa a casa sua, e io sono stato invitato da un amico della sorella del suo amico... vabe sono stato invitato. Andiamo insieme e divertiamoci.
Niente ragazzi, niente stress..." e mi fece l'occhiolino.
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I Didn't Choose To Love You || L.S.
Fanfiction" 'Forse fummo prima amici e poi amanti. Ma forse questo è l'amarsi'. Una figura indistinta apparve nella fioca luce della finestra opposta. Si tolse i vestiti, lasciandosi scivolar via la maglia da sopra la testa. Si passò una mano nella chioma, e...