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· ✵Althea veniva trascina come un cane,da due uomini della tremenda inquisizione,lungo un corridoio in pietre lisce e fredde, ricoperte da muffa e bagnate da aria umida.
Al collo aveva legato una catena arrugginita, non riusciva a camminare e si limitava a seguirli in silenzio gattonando come un poppante, era metà Dicembre ed era "rivestita" solamente da un pezzo di stoffa ruvida, la consistenza era simile a quella che secondo lei doveva avere un sacco di patate.
Era appena uscita dal tribunale, dopo numerose torture, il corpo era tumefatto, pieno di lividi e tagli, dopo cinque lunghe ore di torture aveva confessato.
Aveva confessato di essere una strega. Accusata solamente per i suoi bellissimi e lunghissimi capelli rossi, e per aver trovato delle piante di alloro in casa sua.
I due uomini la presero di peso e la scaraventarono nella sua cella, su della paglia, senza la minima delicatezza, la ragazza era ormai in fin di vita.
Agganciarono la catena che aveva al collo, al catenaccio e subito dopo le ammanettarono i polsi gracili e sottili.
La lasciarono sola dopo averle assestato un ultimo calcio nello stomaco e dopo averle sputato sul viso.
Aveva 16 anni appena, non era nemmeno una donna formata appieno, mal nutrita ed orfana. La sua esecuzione si sarebbe tenuta tra tre giorni, bruciata al rogo.
Era sdraiata sul fianco destro raggomitolata su se stessa con il volto rivolto verso il muro nel disperato tentativo di riscaldarsi e coprire le sue vergogne, oppure di porre fine ai dolori che le causavano le due costole rotte e tutti i tagli sulla sua pelle diafana.
Non ebbe la forza nemmeno di piangere l'unica cosa che aveva era una collanina, era di sua madre, formata da un cordino nero che teneva intrecciato ben stretto una pietra viola scintillante, ametista.
La vita di suo padre fu stroncata in battaglia e la madre morì di polmonite. I suoi fratelli più grandi erano in guerra a combattere contro i Vichinghi al fianco di Re Alle.
Althea odiava profondamente quei pagani, distruggevano le terre e le piantagioni che con fatica coltivavano, depredavano le chiese e uccidevano innocenti senza alcun ritegno, anche se ormai nemmeno lei sapeva più a cosa credere, la religione d il dio che aveva sempre adorato e rispettato l'aveva mandata al patibolo.
Non sapeva però che i pagani che disprezzava, ben presto avrebbero attaccato la sua città e le avrebbero salvato la vita.
Ormai stremata dai dolori e dai pensieri tormentati su dove sarebbe finita la sua anima una volta assassinata Althea si era addormentata, ma non riusciva a sognare nulla di bello. Vedeva solo sangue, coltelli, corde, fruste e sentiva un sacco di urla.
Ma poco dopo si accorse che le urla non erano un sogno, era tutto reale. Gli altri prigionieri urlavano disperati, lei si alzò a sedere coprendosi per come poteva con quello straccio ruvido. Vedeva schizzi di sangue e sentiva voci dure e profonde parlare una lingua sconosciuta, sembrava la lingua del demonio, dura e spigolosa. Le si gelò il sangue nelle vene quando capì che i pagani erano lì, e l'avrebbero uccisa dopo averla violentata.
Lo sguardo terrorizzato dell'adolescente schizzava a una parte all'altra della cella per capire cosa potesse fare, ma era legata, nuda, impotente,dolorante,affamata e ferita.
***
"Non capisco come Ragnard possa fidarsi di te, Prete" Ripetè disgustato Floki al suo nuovo compagno di avventure. Ragnard aveva ordinato a lui , al prete ed altri re compagni di saccheggiare i sotterranei della chiesa.
Athelstal sbuffò rigirandosi l'ascia tra le mani. "Non sono più un prete Floki. Ragnard mi ha dato questo." Sbuffò l'ex cristiano mostrandogli il bracciale d'oro che solitamente dimostrava il passaggio di età da bambino ad uomo nella religione pagana.
"Indossare della cacca di cane non fa di te un cane, Prete." continuò Floki, che si ritrovò difronte un lungo corridoio ammuffito con delle celle decadenti. Sui muri erano appese delle fiaccole infuocate come illuminazione.
Prese velocemente i suoi amati coltelli rigirandoseli tra le mani sghignazzando come un folle e si avventò sui prigionieri incatenati, seguito dai suoi compagni.
Athelstan sbuffò scuotendo la testa. "Questi poveretti non hanno alcuna ricchezza Floki..." Ma il pazzoide e suoi compagni continuarono ad uccidere gli uomini e a violentare le donne per il semplice gusto di farlo.
Nel giro di 5 minuti le catacombe lano divenute un lago di sangue. Floki rispetto ai suoi compagni era più basso, magrolino e pallido, era un po' stempiato nonostante la sua giovane età, ma era un abile guerriero e un abile fabbricatore di navi. Gli occhi erano grigi ed usava risaltarli contornandoli di pece nera.
Giunse a metà del corridoio, e la vide. Era appiattita contro il muro piena di tagli e lividi, tremava come una foglia e lo guardava terrorizzata. Lui rimase incantato dai lunghi capelli rossi e da quegli occhi verdi così brillanti. Non aveva mai visto una persona con dei tratti così particolari, si girò verso Athelstan che era appoggiato contro i muro senza muovere un dito aspettando che il massacro finisse. Non gli piaceva uccidere senza ragione, nonostante ormai avesse ucciso molti guerrieri.
"Prete." Lo chiamò Floki che era già sporco di sangue. Gli occhi blu di Athelstan si spostarono sulla figura esile di Floki con aria interrogativa. "vieni qui,tu parli la sua lingua." Athelstan si avvicinò alla cella e vide la fanciulla dai capelli rossi.
Sgranò gli occhi e si avvicinò a lei seguito da Floki. La ragazza si retrasse contro il muro ,gelido e bagnaticcio, per quanto fosse possibile. L'ex prete si inginocchiò vicino la ragazza rossa mentre Floki li guardava dall'alto curioso.
"Non siamo qui per farti del male, io parlo la tua lingua." La ragazza aggrottò le sopracciglia confusa e scrutò il volto spigoloso dei due uomini avanti lei.
"Come fai a conoscere la mia lingua?" Domando Althea con un filo di voce. "Ero un prete, sono stato catturato dai vichinghi e adesso sono uno di loro." La ragazza rimase in silenzio. "Sono Athelstan, tu sei..?" "Althea" Rispose velocemente. "E come mai sei qui?"
Floki prese un coltello osservandone la lama mentre aspettava che il prete traducesse. "Mi hanno accusata di stregoneria... mi hanno appena torturata e tra 3 giorni mi bruceranno."
"derfor? Hva sier han?" Floki chiese cosa si stessero dicendo nella sua lingua, Athelstan tradusse velocemente "Chiedile quanti anni ha."poi tornò a parlare con la ragazza. "Ho sedici anni." rispose la ragazza. "E non sono una strega."
Athelstan annuì. "lo sappiamo... vieni con noi." Disse per poi rivolgersi a Floki. Pralarono tra di loro per un po' poi l'uomo con i capelli lunghi fin sotto il meno prese la sua ascia. Inizialmente Althea pensò che le avrebbe tagliato la testa ma poi lo vide fiondarsi sulla catena che aveva al collo mentre Floki si dedicò ai polsi.
La liberarono e Floki le porse il suo mantello per coprirla. "Riesci a camminare?" Athelstan era una persona premurosa e lei lo capì subito, scosse la testa allora la prese in braccio. "E' leggerissima." Disse guardando sorpreso Floki. "Con noi mangerà" il pazzoide ridacchiò saltellando verso l'uscita delle catacombe.
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𝑨́𝒔𝒕𝒓𝒊ð𝒓
AdventureDurante una delle razzie nordiche, guidate dal Re Ragnar, nella vecchia inghilterra , uno dei suoi più fidati uomini ,Floki, in compagnia di un prete convertito al paganesimo, Athelstan, trovano nei sotterranei di una chiesa una giovane dai capelli...