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Il mattino seguente i norreni si erano rimessi in viaggio verso Kattegat, fortunatamente il meteo era stato dalla loro parte, non aveva affatto nevicato, ed erano riusciti ad arrivare tutti sani e salvi alla capitale.Althea si guardò in torno, le case erano costruite da legno e paglia, molti cittadini, vestiti quasi di stracci si dedicavano ai loro lavori, i mercanti litigavano con le persone per uno sconto di pochi spiccioli.
Quando gli abitanti s resero conto che Re Ragnar e i suoi uomini fossero tornati, iniziarono ad applaudire e ad urlare come fossennati per la gioia, di vede ritornare i loro familiari, ma soprattutto elettrizzati per le ricchezze che avrebbero portato a casa.
In quel momento Althea si sentì davvero fuori luogo, si sentiva tutti gli occhi addosso e avrebbe voluto farsi piccola piccola. "Non ti mangiano mica." Ragnar si sporse verso destra per sussurrarle quel pensiero all'orecchio, avendo notato il suo disagio.
Lei gli regalò uno dei suoi sorrisi ironici "ma che simpatico Ragnar." lui fece un'espressione compiaciuta "Vedo che ormai hai cacciato la testa fuori dal sacco, erano solo due settimane fa che tremavi come una foglia ai miei pi-" Fu interrotto da una manata sulle labbra.
La mano gli copriva le labbfra e parte del mento, la barba era ruvida al contatto con la mano di Althea e lei lo guardava irritata. "Non continuare." Lui tolse la mano e fece un sospiro per calmarsi. "A volte credo che tu ti dimentichi chi io sia davvero." La guardò socchiudendo gli occhi.
"Non litigate voi due." Rollo tirò una pacca sulla spalla del fratello superandolo subito dopo. Althea vide che gli schiavi venivano portati verso una passerella in legno da due uomini. "che cosa fanno?" Domandò curiosa.
"Beh, vengono venduti..." Disse semplicemente lui fermando il cavallo vicino la folla. Tutti fecero lo stesso, e la ragazza vide accorrere verso di loro, donne, uomini, ragazzi e bambini.
Tutti riabbracciavano le loro mogli, i loro mariti e i loro figli. Guardò le donne piangere di gioia con malinconia. FloKi stringeva tra le sue braccia una ragazza dai lunghi capelli biondi ed ondulati, non riusciva a vedere il suo viso perchè era nascosto dalla spalla del norreno.
Spostò lo sguardo su Ragnar, che un secono fa ea al suo fianco, era circondato da quattro bambini, tutti biondi con gli occhi azzurri; erano molto piccoli il più grande avrà avuto sette anni.Uno di essi lo teneva in braccio e al suo lato vi era una donna alta e magra dai lunghi capelli ondulati color biondo cenere.
Indossava un abito quasi nobiliare, azzurro come i suoi occhi estremamente tirati. Le labbra erano carnose e gli zigomi erano altissimi. La sua bellezza la lasciò senza fiato, di sicuro doveva essere la regina Aslaug. Floki le aveva parlato di lei, le aveva anche detto che fosse una vegente ma non sapeva quanto fosse vero in realtà.
Rollo poco più in là stava baciando appassionatamente una donna da lunghi capelli castani, indossava una tunica verde smeraldo. Alla fine Althea sospirò e scese da cavallo con un salto. Vide che anche Athelstan si dirigeva verso Ragnar e lei non sapeva cosa fare.
Se ne stava in piedi con le redini del cavallo in una mano, e si rigirava una ciocca di capelli sciolti nell'altra, mentre si guardava gli stivali sporchi di neve. Dopo dei minuti, che le sembravano un eternità, sentì il suo nome essere chiamato.
"Hai visto Althea?" Era Ragnar. La ragazza sbucò da sotto il collo del cavallo "Coucou." Accennò un sorriso. Lui le fece segno con la mano di avvicinarsi e lei obbedì.
"E' lei la guerriera?" Domandò Asloaug squadrandola dalla testa ai piedi. Althea non sapeva come comportarsi quindi accennò semplicemente un sorriso. "Si è lei." Rispose Ragnar. "Ma ci capisce? Sa parlare?" Domandò poi on superiorità prendendole una ciocca di capelli tra le mani, guardandoli come se fossero oro.
"Si parlo la vostra lingua." Rispose Althea infastidita da quel comportamento, provvedendo a togliere la mano dai suoi capelli. "Mh vedo che le buone maniere non sono il tuo forte, rossa." La sfidò Aslaug.
Intanto i bambini la guardavano stupiti da quei tratti che consideravano esotici. "No regina Aslaug, reagisco solo in base a come vengo trattata." Disse ironica.Athelstan la guardò sorpreso dal suo carattere.
Un bimbo prese a tirarle i pantaloni e lei subito addolcì lo sguardo, si accucciò alla sua altezza e gli accarezzò i capelli. "ciao, e tu come ti chiami?" piegò la testa di lato, per poi notare che avesse un occhio diverso dall'altro, con una striscia nera in mezza. "Sigurd." Disse il bambino.
"Io sono Althea." "Vedi? Piace anche ai bambini." Disse Ragnar alla moglie. " A me non piace." Rispose sicura la donna. Althea alzò la testa per guardarla. "signora, se dovevo piacere a tutti nascevo Thor."
Ragnar si passò una mano sul viso e la afferrò per un braccio sollevandola. "stai dando il meglio di te, smettila." Disse minaccioso. Lei alzò le mani in segno di resa e fece un inchino. "Perdono sire."
Dopo di che si dedicò nuovamente ai bambini, Ubbe, Sigur, Hvitserk ed Ivar. Dal più gbrande al più piccolo. Ivar era storpio infatti non poteva camminare, per via di una gamba, sefinita senz'ossa.
I bambini erano affascinati dalla nuova ragazza dai capelli rossi come Eir. Per loro era una novità e sembrava anche parecchio gentile. I due adulti si ritirarono per un po' nel "palazzo" Se così poteva definirsi quella grande struttura in mattoncini di terracotta, sicuramente era più stabile e sicura delle altre case, per discutere tra di loro; mentre Athelstan ed Althea erano rimasti a giocare con la neve insieme ai bambini.
"Non se ne parla, non la voglio tra i piedi, è maleducata ed irrispettosa." Disse la donna incrociando le braccia al petto. "Tu l'hai trattata come se fosse un fenomeno da baracconi da quando l'hai vista, è un suo meccanismo di auto difesa." Disse lui per giustificare althea.
"prendila come schiava allora." Sbuffò la donna. "No, sarebbe pessima come schiava ed in oltre vale molto di più,non si sottometterebbe mai a nessuno, l'ho vista anche combattere è una furia." Disse sicuro.
"Non voglio quella rossa tra i piedi Ragnar." La donna era infastidita dall'insistenza del marito. Le arrivarono due ceffoni in viso che la fecero barcollare. "Basta Aslaug. non fare la bambina; io sono il re ed ho deciso." Lei lo guardò atterrita, non aveva mai alzato un dito su di lei e per quella ragazza lo aveva fatto.
Lui la superò ed andò a chiamare la rossa, che insieme al resto della famiglia entrò nell'atrio del palazzo. In fondo alla stanza in legno vi erano posti, su una scalinata, due troni. Ai lati vi era della paglia sparsa sul pavimento con dei tavoli in legno posti sopra. Delle travi che sostenevano il finto tetto in legno. Al centro della sala vi era un grande focolare che riscaldava quella sala.
Althea pensò che quella sala venisse utilizzata pe i ricevimenti e le cerimonie, ed infatti ci aveva visto giusto. Era ignara rispetto a quello che Ragnar aveva intenzione di fare, non se lo aspettava minimamente.
Il Re ordinò ad una serva di accompagnare la ragazza a fare un bagno caldo e poi di mostrarle ca camera che lui aveva scelto per lei.
Spazio Autrice
Salve bellezze, come state?
Volevo solamente chiedervi una cosa, la storia vi piace? C'è qualcosa che vorreste che io migliori? Magari sviluppare di più alcuni personaggi? Oppure se posso migliorare in qualcosa... non so abbondare con descrizioni dettagliate, magari diminuire i dialoghi? Solo per rendervi la lettura più piacevole. Comunque grazie per le 100 visualizzazioni, so che sono poche ma è la mia prima storia di Avventura e non pensavo che qualcuno se la sarebbe mai cagata haha sono onesta.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto un bacio⚔️
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𝑨́𝒔𝒕𝒓𝒊ð𝒓
AdventureDurante una delle razzie nordiche, guidate dal Re Ragnar, nella vecchia inghilterra , uno dei suoi più fidati uomini ,Floki, in compagnia di un prete convertito al paganesimo, Athelstan, trovano nei sotterranei di una chiesa una giovane dai capelli...